Il Capo Dipartimento della Protezione Civile ha firmato nelle scorse ore una ordinanza che consente ai cittadini di ottenere dal proprio medico il “Numero di ricetta elettronica” via Telefono, Mail o SMS, senza più la necessità di ritirare fisicamente la ricetta. Sarà poi sufficiente recarsi in farmacia con il numero della ricetta elettronica e ottenere così i farmaci prescritti.
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Farmacisti. Ddl concorrenza: legge per la crescita economica o per le lobby?
(Roma) – Sarà una legge per la crescita economica del Paese o per continuare a tutelare i vecchi privilegi corporativi?
Questa la domanda, secondo il Presidente del MNLF Vincenzo Devito, che debbono porsi le forze politiche, per comprendere quale strada intraprendere nella fase finale del Ddl concorrenza. Mantenere il lavoro sinora fatto frutto di veti e compromessi al ribasso o dare una svolta seria ad una legge che nei suo intento iniziale doveva elevare il livello di concorrenza del Paese.
A giudizio del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e della Confederazione Unitaria delle Libere Parafarmacie Italiane sarà propria la presenza o meno nel testo della liberalizzazione dei farmaci di fascia C a segnare la “cifra” della legge che si andrà ad approvare.
Continuare ad ignorare quello che a più livelli e più volte hanno chiesto la Commissione UE, l’Ocse, le associazioni dei consumatori e numerosi economisti significherà aver ceduto a lobby e corporazioni, rivelerà che il Governo è “forte con i deboli e debole con i forti”.Proprio ieri questo stesso giudizio, del resto già anticipato in precedenti comunicazioni, è stato ribadito dalla Commissione UE che nelle raccomandazioni ai Paesi membri e riferendosi al Ddl concorrenza, dice che “progressi limitati sono stati compiuti verso la promozione della concorrenza nei servizi in Italia.”
Tutto questo, secondo il MNLF, va però al di là della singola legge ed investe direttamente la maggiore forza politica che sostiene il governo.
Il premio nobel Friedrich Von Hayek, diceva che “La competizione è il terrore di tutti i conservatori di destra, di centro e di sinistra”, ma nel PD la divisione non è soltanto sul referendum, il jobs act o altro, ma proprio sul modo di concepire la società. Da una parte chi ritiene che per fini elettorali si possa rinnegare la propria storia e con questa i concetti di giustizia ed equità in favore del mantenimento di sacche ben precise di privilegi, dall’altra chi crede in una economia aperta ove solo merito e capacità d’intraprendere, all’interno di un quadro di regole, sia la strada da percorrere per la crescita economica del Paese.Dispiace per Renzi che non ama sentirselo dire, ma ha ragione Bersani quando proprio in riferimento alle norme contenute nel testo del Ddl concorrenza sulle farmacie parla di “liberalizzazione alla rovescia” con la trasformazione di un monopolio in un oligopolio e nessun elemento reale di concorrenza. Dispiace per Renzi che tra pochi giorni sentirà anche le critiche dell’Autorità Garante della Concorrenza, istituto che doveva essere in origine la fonte della legge ma che alla fine rischia di vedere le proprie segnalazioni diventare “carta straccia” sacrificate sull’altare dell’opportunismo politico/elettorale.
Ora tutte le speranze sono riposte nel nuovo Ministro dello Sviluppo Economico e nella sua capacità e forza di accantonare i veti e fare i reali interessi del Paese.
Sappiamo bene, conclude Vincenzo Devito, che nel Ddl concorrenza vi sono molti argomenti altrettanto importanti, ma lo ribadiamo, la liberalizzazione dei farmaci di fascia C rappresenta la “cartina al tornasole” della volontà del Governo di stare lontano dagli interessi particolari e tutelare quelli generali.
Mentre ministri della Repubblica, funzionari di partito, presidenti di Commissione e deputati vari partecipano in forze a convegni e tavole rotonde organizzate a scopi fin troppo chiari, ovvero quello di difendere i privilegi delle lobby, si confida ancora in un soprassalto della politica, quella con la P maiuscola, in grado di guardare al di là della propria personale carriera politica e delle prossime scadenze elettorali.
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Sciopero Farmacisti: contro lo sfruttamento per il rinnovo del contratto
(ROMA) – Voucher, apprendistato post laurea, assunzioni atipiche, abuso professionale, questi alcuni dei motivi, accanto alla mancanza di contratto da oltre tre anni, per cui i farmacisti dipendenti di farmacia privata aderiranno allo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali il prossimo 6 maggio.
Siamo al paradosso, denuncia il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, mentre si fa di tutto per restringere i livelli occupazionali ricorrendo a tutte le forme lecite ed illecite per pagare meno il personale laureato, contemporaneamente si propone il numero chiuso per accedere alla facoltà di farmacia, giustificando tale misura proprio con la crisi occupazionale.Mentre, in una situazione di monopolio di fatto, s’impedisce il libero esercizio della professione e quindi la liberalizzazione dei farmaci di fascia C, dall’altra si vuole restringere il numero dei laureati in farmacia.Prima si creano le condizioni per livelli di disoccupazione mai raggiunti nel comparto e poi si propone di blindare l’accesso all’Università.Una scelta miope che pretende di affrontare un problema reale dalla “coda” invece che dalla testa dei motivi che lo determinano.Invece di valorizzare il professionista che in questo momento sta tenendo “in piedi” il sistema della distribuzione dei farmaci in Italia sopportando turni massacranti, prolungamenti dell’orario di lavoro e rinuncia alle ferie, lo si umilia con 7,20 euro/ora netti che è l’attuale retribuzione di un laureato dopo un durissimo percorso di studi. Di motivi per andare “FUORI SERVIZIO” ed aderire allo sciopero ce ne sono a sufficienza.Il MNLF si chiede: “è questa l’Italia di cui parla il Governo, di cui parla il premier Renzi per non far uscire dal Paese i neolaureati per cui si sono spesi anche soldi pubblici per prepararli alla professione?”Per il Ministro del Lavoro è arrivato il momento di svolgere il compito per cui ha giurato davanti al Presidente della Repubblica, ovvero obbligare Federfarma a sedersi al tavolo della contrattazione, rigettando al mittente qualsiasi forma di ricatto legata al Ddl concorrenza o al rinnovo della convenzione. Credere, non rinnovando i contratti nazionali di lavoro, di poter passare in maniera indolore alla contrattazione decentrata, significa fare una scommessa azzardata.Sposare gli interessi di pochi privilegiati favorendo le rendite di posizione potrebbe risultare un errore grossolano per la maggioranza. I farmacisti italiani non sono rappresentati ne da Federfarma ne da Ornella Barra, è bene che Lorenzin e Renzi se ne facciano una ragione. -

Farmacie: Governo Renzi incapace di dire no alle lobby
Roma, 23 febbraio 2015 – Il Governo Renzi nel ddl concorrenza fa la scelta peggiore: non tocca il numero delle farmacie in Italia, non apre il mercato dei farmaci di fascia C, ma apre al grande capitale. Probabilmente la scelta del Governo Renzi di aprire al grande capitale, non cambiando nulla dell’attuale assetto distributivo delle farmacie in Italia, entrerà presto nei libri di economia di tutto il mondo come esempio da non seguire.
[easy_ad_inject_1]Infatti, non si era mai visto un tentativo di “economia di scala” all’interno di un monopolio di fatto. Qualsiasi studente al primo anno di economia sa bene che operare economie di scale all’interno di un sistema con caratteristiche di monopolio, ovvero dove l’ingresso in quel mercato è di fatto impedito, non porta nessun vantaggio per i consumatori e favorisce di fatto il permanere di una struttura monopolistica. Altro che farmaci di fascia C, sarà proprio con questo provvedimento che chiuderanno le piccole farmacie.
Dilettanti allo sbaraglio.
Ha detto il Ministro Guidi: “ci sembrava una cosa moderna togliere il limite di quattro farmacie”, ma la decisione presa nel ddl concorrenza è una decisione vecchia, quasi feudale.
Il Ministro dello Sviluppo Economico ci deve spiegare perché nella bozza portata in Consiglio dei Ministri era scritto a chiare lettere che la scelta di togliere il limite delle quattro licenze poteva essere attuata SOLO se venivano accolte una delle due opzioni per aprire il mercato.Inoltre, in riferimento alle dichiarazioni di vittoria del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, è davvero sorprendente avere la conferma che un intero Ministero sia al servizio di lobby e corporazioni. Utilizzare il paravento della difesa degli anziani per tutelare in realtà interessi medioevali, è ignobile. Forse potrebbe interessare alla Lorenzin sapere che una delle pseudo associazioni di anziani, che più di altre si è battuta a difesa del monopolio delle farmacie, ha tra i propri partner Federfarma, il sindacato dei titolari di farmacia. Proprio Federfarma nel 2007 regalava ai clienti over 65 delle proprie farmacie la tessera di iscrizione a questa associazione.
Il Nuovo Centro Destra, che di nuovo non ha nulla, è forza della conservazione e freno allo sviluppo di un Paese ed ha posto sotto “scacco” Renzi: Sacconi, Alfano e Lorenzin sono di fatto liberali con i deboli e corporativi con i forti. Questo accade in Italia in cui si fa fatica a nutrire speranze di cambiamento, ed a poco servono gli hashtag di Renzi se questi sono poi i risultati. Al Presidente del Consiglio chiediamo se questo provvedimento sia in favore dei giovani, utile a creare lavoro e nuove imprese o, al contrario, non sia un provvedimento per favorire i grandi gruppi finanziari.
Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti ritiene che la totale mancanza di coraggio del Governo autorizzi questa associazione, a cui aderiscono oltre 12.000 farmacisti in Italia, a prendere tutte le iniziative, anche eclatanti, per cambiare uno dei provvedimenti peggiori presi negli ultimi anni in questo settore. Disposizione che nemmeno la destra, da sempre vicina a lobby e corporazioni, aveva mai sognato di prendere.
Il caso dei farmacisti non titolari, da sempre umiliati nelle loro rivendicazioni e nelle loro aspettative, non è solo il caso di una categoria professionale, ma l’esempio più eclatante di un Paese che non riesce a liberarsi dalle catene corporative.
Movimento Nazionale Liberi Farmacisti

