Tag: artrosi

  • Ginocchia d’acciaio anche d’estate: così l’ortobiologia frena l’artrosi e fa tornare la voglia di muoversi

    Ginocchia d’acciaio anche d’estate: così l’ortobiologia frena l’artrosi e fa tornare la voglia di muoversi

    Con l’estate cresce la voglia di sport, ma per milioni di italiani l’artrosi al ginocchio è un ostacolo. Ecco come l’ortobiologia può evitarci il bisturi.

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  • Artrosi, il ruolo del paracetamolo nel controllo del dolore cronico

    Artrosi, il ruolo del paracetamolo nel controllo del dolore cronico

    Firenze, 18 giugno 2015 – Il paracetamolo risulta sicuro per la gestione del dolore cronico nei pazienti con artrosi sia sul piano cardiovascolare che su quello gastrointestinale. “Anche nelle persone con un alto rischio di eventi cerebro e cardiovascolari o quando usato a lungo termine – sottolinea il dott. Claudio Cricelli, presidente SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie) – il paracetamolo non appare associato a un aumento del rischio di ictus e cardiopatia ischemica”.

    [easy_ad_inject_1]È quanto emerge dalla prima analisi effettuata nel nostro Paese sull’impatto effettivo di questa molecola in persone colpite dalla malattia al di fuori dei criteri di selezione tipici degli studi clinici, cioè appartenenti al cosiddetto mondo reale (real life). La ricerca è stata condotta dalla SIMG grazie al database di “Health Search” selezionando una coorte di circa 37 mila pazienti con osteoartrosi trattati per un decennio, fra il 2002 e il 2012.

    “Solo una medicina generale evoluta e dotata di una delle banche dati più grandi d’Europa – afferma il dott. Cricelli – è in grado di condurre studi retrospettivi fondati sul mondo reale. Queste conclusioni dovrebbero determinare un salto culturale fra i clinici. Infatti in Italia il paracetamolo rappresenta solo il 6% delle prescrizioni come terapia analgesica”. Il dolore cronico non oncologico costituisce uno dei più comuni motivi di consultazione medica: basti pensare che interessa nel nostro Paese oltre 15 milioni di persone (20% della popolazione), la maggior parte delle quali (75%) soffre proprio di artrosi. La ricerca ha analizzato i pazienti in relazione alla comparsa di eventi cardiovascolari acuti ed emorragie digestive superiori in corrispondenza del trattamento con paracetamolo.

    “Nello studio condotto con ‘Health Search’, l’uso di paracetamolo è stato definito corrente (da 0 a 90 giorni), recente (da 91 a 180 giorni) o passato (da 181 a 365 giorni) in relazione alla data dell’ultima prescrizione antecedente l’insorgenza di eventi cardiovascolari acuti e di emorragie del tratto gastrointestinale superiore – spiega il dott. Francesco Lapi, Direttore della Ricerca di ‘Health Search’ -. La presenza di due diversi eventi clinici ha richiesto di suddividere i pazienti in due coorti: la prima ha individuato 2.215 casi per gli eventi cardiovascolari acuti, la seconda 462 casi per le emorragie digestive superiori. L’analisi ha dimostrato che l’utilizzo corrente, recente o passato del farmaco non presenta alcuna associazione significativa con eventi cardiovascolari acuti. Anche sul fronte delle problematiche gastrointestinali, l’uso di paracetamolo è risultato di per sé sicuro: in questo contesto il rischio di emorragie superiori ha riguardato solo i pazienti esposti anche a antinfiammatori (FANS).”

    A conferma di ciò, è stato osservato che rispettando un intervallo di almeno 150 giorni tra interruzione dei FANS e avvio della terapia del paracetamolo, l’insorgenza di emorragie risultava sensibilmente ridotta. “Sappiamo che nel mondo ‘reale’ è necessario tenere conto dell’assunzione contemporanea di antinfiammatori, di analgesici da banco e dell’esposizione a FANS, che rappresentano un fattore di rischio certo per eventi cardiovascolari e gastrointestinali – afferma il dott. Pierangelo Lora Aprile, segretario scientifico SIMG e responsabile Area medicina del dolore e cure palliative -. La nostra analisi multivariata ha tenuto conto di fattori potenzialmente confondenti quali stili di vita, altre patologie e terapie farmacologiche concomitanti: ossia, di quanto avviene nella pratica clinica italiana, che vede tra l’altro la frequente assunzione di FANS. Proprio perché calata nella realtà del nostro Paese, l’indagine fornisce dati solidi e utili al medico e queste conclusioni dovrebbero determinare un importante salto culturale”.
    SIMG
    Intermedia

  • Artrosi nel mirino: è la prima causa di dolore cronico benigno

    Artrosi nel mirino: è la prima causa di dolore cronico benigno

    Villafranca Padovana (PD), 27 maggio 2015 – In linea con la media nazionale, anche in provincia di Padova un cittadino su 4 combatte, più o meno frequentemente, contro un dolore di natura cronica. Molto spesso a innescare questo dolore è l’artrosi, malattia degenerativa delle articolazioni che interessa la popolazione in modo trasversale, da chi esegue lavori particolarmente logoranti agli anziani, dagli impiegati sedentari agli sportivi, sia i professionisti sia “gli atleti della domenica”. Per formare medici di famiglia, ma anche fisioterapisti, specialisti ortopedici, reumatologici e fisiatri sull’ottimale approccio diagnostico-terapeutico al problema, il prossimo 28 maggio, Villafranca Padovana ospiterà il convegno “La gestione del dolore cronico benigno. Focus sul trattamento nell’artrosi”, che si terrà presso il Poliambulatorio Padovamed di Via Madonna 2.

    [easy_ad_inject_1]“Il corso si propone di aggiornare i medici del territorio sulle novità in ambito farmacologico e chirurgico per un efficace controllo del dolore cronico benigno”, spiega Davide Ranaldo, Responsabile Ortopedia e Riabilitazione del Poliambulatorio Padovamed e responsabile scientifico del convegno. “Il problema, finora sottovalutato, sottotrattato e trascurato dagli stessi pazienti, che spesso si rassegnano alla sofferenza senza tentare di migliorare la loro qualità di vita, oggi sta iniziando a guadagnare attenzione. Anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione, è in crescita il numero delle persone che soffrono di dolore e che iniziano ad essere più consapevoli: sono esigenti rispetto all’analgesia, chiedono sempre più spesso di non provare dolore o di poter recuperare velocemente la propria funzionalità, iniziano a conoscere e ad avere familiarità con le nuove opzioni antalgiche e chirurgiche. È quindi fondamentale che i medici siano in grado di rispondere efficacemente alla crescente domanda di assistenza del territorio”.

    Nella pratica quotidiana di ogni medico il dolore costituisce un problema di estrema rilevanza. I farmaci antidolorifici sono ancora sottoutilizzati e le terapie, che spesso impiegano antinfiammatori non steroidei (FANS) in modo improprio, non risultano adeguate alle esigenze dei pazienti. La gestione del dolore vede il medico impegnato su un fronte che gli richiede conoscenze e competenze specifiche e un continuo aggiornamento.

    Tra le patologie che più spesso si associano al dolore cronico, l’evento si focalizzerà in particolare sull’osteoartrosi e sul suo impatto fra gli sportivi, soprattutto quelli amatoriali che, per caratteristiche fisiche e carenze tecniche, sfruttano il loro corpo in modo non appropriato, andando precocemente incontro a patologia artrosica.

    “Attraverso questo incontro formativo – conclude Ranaldo – vogliamo approfondire il tema del dolore osteoarticolare. Per evitare che si sottostimi l’entità del problema, è cruciale fornire al medico del territorio strumenti utili per una diagnosi precoce in grado di salvaguardare lo scheletro e le articolazioni prima che il processo degenerativo diventi irreversibile. Un buon controllo del dolore, anche grazie a farmaci oramai diffusi e di facile utilizzo, è un primo passo verso la corretta terapia”.

  • Terapia intra-articolare dell’artrosi: nuove evidenze scientifiche dell’acido ialuronico

    Parigi, 11 giugno 2014 – Presentazione delle nuove evidenze scientifiche sull’efficacia e la sicurezza dell’acido ialuronico per il trattamento intra-articolare dell’artrosi e delle prospettive future di impiego di questa molecola, tanto versatile da avere numerose potenzialità di utilizzo, peraltro non limitate solo all’area osteoarticolare. Questi i temi al centro del Simposio organizzato da Fidia Farmaceutici “Challenging the unmet needs in I.A.H.A. therapy”, che si terrà domani, 12 giugno, in occasione del Congresso Eular (European League Against Rheumatism) in corso a Parigi da oggi sino al 14 giugno. (altro…)