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  • Fondazione Veronesi, Sms solidale per bambini malati di tumore

    Fondazione Veronesi, Sms solidale per bambini malati di tumore

    campagna Fondazione VeronesiVarese, 18 febbraio 2015 – Garantire ai bambini malati di tumore le cure più efficaci, per aumentare la probabilità di successo delle terapie e migliorare la loro qualità della vita. Questo lo scopo della campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi con SMS solidale al 45595 lanciata da Fondazione Umberto Veronesi fino al 23 febbraio 2015. L’iniziativa rientra nel progetto Gold for Kids, promosso dalla Fondazione per sostenere le cure mediche nell’oncologia pediatrica e per promuovere l’informazione e divulgazione scientifica in questo ambito.

    [easy_ad_inject_1]Ogni anno in Italia si ammalano di cancro circa 1.600 bambini (fino a 14 anni) e 1.000 adolescenti (fra 15 e 19 anni). I tumori maligni in età pediatrica sono un evento relativamente raro, ma che ha un grande impatto sui pazienti e le loro famiglie. Il 70% dei tumori infantili guarisce (con percentuali che arrivano all’80-90% nel caso di leucemie e linfomi), ma le neoplasie rappresentano comunque la prima causa di morte per malattia nei bambini.

    Per essere curati al meglio, i piccoli pazienti devono essere arruolati in un protocollo di cura, che garantiscono elevati standard internazionali e le migliori terapie disponibili rispetto alle cure non strutturate. I protocolli però hanno costi aggiuntivi quasi sempre a carico dei centri di cura che spesso non hanno i fondi necessari per attivarli.
    I fondi raccolti grazie a questa campagna della Fondazione Umberto Veronesi serviranno proprio per contribuire a finanziare questi protocolli di cura, che permetteranno ai bambini di usufruire delle terapie migliori per ogni forma di tumore.

    Nel nostro paese, infatti, l’oncologia pediatrica sta vivendo un periodo di grandi difficoltà a causa di un decreto ministeriale del 2009, deliberato per adeguarsi a una Direttiva Europea, che ha aumentato i costi di avviamento dei protocolli di cura, rendendoli difficilmente accessibili se a carico delle sole strutture ospedaliere. Le conseguenze sono state irrilevanti per gli studi clinici nell’adulto (i cui costi vengono prevalentemente coperti dalle case farmaceutiche), ma sono invece drammatiche nell’oncologia pediatrica, i cui costi devono essere affrontati interamente dagli ospedali.

    Nello specifico, la raccolta fondi con SMS solidale promossa dalla Fondazione Umberto Veronesi ha l’obiettivo di coprire i costi del protocollo EuroNet PHL-C2, uno studio internazionale sul linfoma di Hodgkin di bambini e adolescenti, coordinato dal Centro Regionale Oncologico di Aviano (PN), per curare 500 pazienti in 5 anni. Il linfoma è un tumore che si origina nel sistema linfatico, cioè quel sistema di cellule e tessuti che hanno il compito di difendere l’organismo dai patogeni esterni e dalle cellule anomale e di garantire la circolazione dei fluidi nell’organismo. Dal momento che il tessuto linfatico è presente come una rete in tutto l’organismo, il linfoma di Hodgkin si può sviluppare in diversi organi, anche se molto spesso prende origine dai linfonodi di collo, torace e braccia.
    Fondazione Umberto Veronesi

  • Il robot neurochirurgico arriva all’Ospedale Pediatrico Meyer

    Il robot neurochirurgico arriva all’Ospedale Pediatrico Meyer

    Campagna Sms solidale Fondazione Meyer
    Campagna Sms solidale Fondazione Meyer

    Firenze, 11 febbraio 2015 – Il Meyer lancia una nuova sfida nella cura delle malattie cerebrali che colpiscono i bambini. E lo fa aprendo le sale operatorie al robot neurochirurgico, un sistema che consente di migliorare ulteriormente la qualità degli interventi di neurochirurgia, garantendo la massima sicurezza per i piccoli pazienti. Il robot neurochirurgico è l’obiettivo della campagna di raccolta fondi con SMS solidale al 45503, attiva fino all’1 marzo, della Fondazione Meyer a favore della Neurochirurgia dell’Ospedale pediatrico di Firenze, un Centro di riferimento nazionale per il trattamento e la cura di tutto lo spettro delle patologie di interesse neurochirurgico.
    [easy_ad_inject_1]Il nuovo sistema robotizzato permetterà di operare in abbinamento con le attuali strumentazioni, come il neuronavigatore e il casco stereotassico, migliorando le performance operatorie a sicuro vantaggio per il bambino.
    Il robot, proprio per la sua estrema precisione e versatilità nel calcolo delle traiettorie di ingresso al cervello, permetterà di ridurre di oltre il 50% il tempo chirurgico, riducendo anche la percentuale di complicanze, tra cui un minor rischio emorragico, una minore esposizione all’anestesia e una maggiore precisione del gesto chirurgico che si tradurrà nella riduzione complessiva del ricovero del piccolo paziente.
    Vaste le applicazioni del robot neurochirurgico: tra queste segnaliamo la sua estrema utilità per le stereo EEG, una delle procedure alla base della chirurgia dell’epilessia complessa, le biopsie cerebrali di ogni tipologia di massa tumorale e non e la robotizzazione di alcune procedure endoscopiche per la cura di patologie quali l’idrocefalo, cisti intracerebrali, tumori intra e paraventricolari e malformazioni vascolari.
    Per consentire l’acquisto di questo avanzatissimo robot per la Neurochirurgia pediatrica del Meyer dall’8 febbraio all’1 marzo la Fondazione Meyer lancia una campagna di raccolta fondi con SMS solidale al 45503. Con i fondi raccolti si sostiene l’acquisto di questo moderno sistema robotizzato per la cura dei bambini, che consoliderà il Meyer come avanzato centro chirurgico in Italia e nel mondo.
    Fondazione Meyer
    Foto Dario Orlandi

  • Campagna Sms solidale per sostenere Pronto Alzheimer fino all’1 febbraio

    Campagna Sms solidale per sostenere Pronto Alzheimer fino all’1 febbraio

    alzheimer
    alzheimer

    Milano, 7 gennaio 2015 – Non lasciamo soli i malati di Alzheimer e le loro famiglie! È possibile sostenere il servizio di Pronto Alzheimer , la prima linea telefonica di aiuto e consulenza della Federazione Alzheimer Italia, inviando un SMS solidale (o chiamando da rete fissa) al numero 45599, dal 5 gennaio al 1° febbraio 2015, per donare 2 oppure 5 euro. I familiari dei malati potranno continuare a ricevere questo supporto fondamentale e sentirsi meno soli.

    La linea telefonica di Pronto Alzheimer (02-809767) è attiva dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 (negli altri orari e durante il fine settimana risponde una segreteria telefonica) ed è gestita da una struttura dedicata composta da due operatori affiancati da volontari.

    Dalla nascita di Pronto Alzheimer sono state oltre 135mila le richieste di aiuto soddisfatte provenienti da tutta Italia.

    Ai numerosi servizi di consulenza che offre Pronto Alzheimer, è stato di recente aggiunto quello di Terapia Occupazionale: consigli su come gestire un malato di Alzheimer in casa, consulenze specifiche sulle varie fasi della malattia, indicazioni di tipo pratico su come assistere il malato in ogni momento della vita quotidiana. Sono infatti queste le domande più frequenti che si pongono i familiari dei malati di Alzheimer che, davanti al comparire della malattia, si sentono spaesati e incapaci.
    E sono queste quindi le richieste più frequenti a cui risponde Pronto Alzheimer, a cui si rivolgono da 21 anni i familiari dei malati per ricevere informazioni sulla malattia e la sua gestione, sulle strutture sanitarie e sociali sul territorio; per avere consulenze di tipo legale, previdenziale, psicologico e sociale; per sentirsi meno soli.

    Pronto Alzheimer e la Federazione Alzheimer Italia operano dal 1993 per migliorare la qualità di vita dei malati e delle loro famiglie. Si stima che in Italia siano 600mila i malati di Alzheimer, che rappresenta la più comune causa di demenza e che, colpendo progressivamente le cellule cerebrali, provoca il declino progressivo e globale delle funzioni cognitive e il deterioramento della personalità e della vita di relazione. Per questo motivo l’Alzheimer è da considerare uno dei principali problemi socio-sanitari della nostra epoca.
    In particolare, registrando quotidianamente le difficoltà dei malati e di chi li assiste, la Federazione Alzheimer promuove da un anno con risultati positivi un servizio di Terapia Occupazionale.

    La terapista occupazionale si reca anche a domicilio del malato con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita della famiglia fornendo strategie e consigli utili per ridurre lo stress e aumentare la sicurezza e l’accessibilità del domicilio.

    Per questo, la Federazione Alzheimer ha creato un progetto i cui destinatari sono i neolaureati del corso di Terapia Occupazionale delle Università di tutta Italia, che hanno così l’opportunità di osservare e sperimentare le diverse fasi di intervento messi in atto dalla terapista responsabile, per poter acquisire competenze sull’approccio terapeutico globale e complesso, sia (e soprattutto) a domicilio sia in contesti diversi come RSA, CDI, CDA.

    Il primo laureato che ha seguito il corso proviene dall’Università degli Studi di Modena.

    Consulenza telefonica, incontri in sede, visite domiciliari, valutazioni sulle problematiche funzionali quotidiane, stesura del piano terapeutico e delle strategie: sono queste le modalità d’intervento osservate e poi messe in atto dagli studenti.
    Promuovendo questo corso, la Federazione Alzheimer Italia forma dunque nuovi operatori tesi sempre più al miglioramento della qualità di vita dei malati e delle loro famiglie.

    Federazione Alzheimer Italia
    www.alzheimer.it