
I Talebani rivendicano l’attentato alla scuola militare di Peshawar, in Pakistan, che ha causato ieri la morte di almeno 132 bambini e 9 adulti. Il portavoce dei talebani pakistani, Mohammed Umar Khorasani, nel rivendicare l’attentato ha fatto sapere che “Abbiamo scelto con attenzione l’obiettivo da colpire con il nostro attentato. Il governo sta prendendo di mira le nostre famiglie e le nostre donne. Vogliamo che provino lo stesso dolore”.
Nell’edificio scolastico, al momento dell’esplosione, erano presenti 500 tra studenti e docenti, alcuni dei quali sono stati evacuati. Secondo una prima ricostruzione dell’attentato terroristico i talebani avrebbero dato fuoco ad un insegnante e costretto i bambini a guardarlo mentre moriva. “Sono entrati in classe e gli hanno gettato della benzina su tutto il corpo e gli hanno dato fuoco”, ha raccontato un testimone.
I Talebani sono poi andati di classe in classe e hanno sparato a bambini e ragazzi, raccontano alcuni studenti sopravvissuti: “Leggete il kalmà” (l’atto di fede nell’Islam), ci hanno detto.
“Un attacco atroce e vile” è il commento della premio Nobel Malala Yousafzai “Sono straziata da questo atto di terrorismo assurdo e spietato”, ha aggiunto la ragazza pakistana che i talebani riuscirono quasi ad uccidere nel 2012 per il suo impegno a favore dell’educazione femminile.
“Il mio cuore sanguina, sono tutti nostri figli”, twitta il co-vincitore del Nobel, l’indiano Satyarthi.
I talebani afgani condannano la strage alla scuola di Peshawar.