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YouTube censura video che legano coronavirus al 5G

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Sono molteplici i video in rete sulle teorie secondo le quali il 5G abbia qualche legame con il propagarsi del coronavirus ma non solo.

E sempre in tema di COVID19 altri video celebri mostrano virologi e politici che contestano apertamente le scelte delle restrizioni da parte del Governo, filosofi e documentaristi che concentrano l’attenzione sulla possibile origine artificiale del coronavirus COVID-19 denunciando che nessun editore del mainstream abbia mai dedicato qualche minuto per fare qualche indagine seria in proposito.

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In un tempo in cui le teorie che non si allineano al mainstream vengono semplicemente etichettate come “fake news” o “teorie complottiste” senza spesso entrare nel merito della vicenda nel segno di un dialogo tra espressioni di idee diverse nell’ambito di un ormai “obsoleto” diritto di espressione, Youtube si allinea e de facto censura.

In particolare YouTube eliminerà dalla sua piattaforma, o comunque ne ridurrà la visibilità, i video che propugnano le teorie che collegheranno l’epidemia di coronavirus alle reti mobili 5G.

Lo rende noto il Guardian citando l’azienda californiana che fa capo a Google.

Ufficialmente la misura sarebbe stata presa come conseguenza dell’incendio di alcune torri 5G nel Regno Unito.

E non solo 5G: saranno vietati “anche i filmati che al posto delle cure mediche promuovono metodi non comprovati dal punto di vista medico per prevenire il coronavirus”. Anche se queste raccomandazioni arrivano da medici che ricordano che la medicina è arte prima che scienza.

Non sono queste le uniche forme di censura. Autori di libri definiti “cospirazionisti” si sono visti improvvisamente cancellare da Amazon la propria pubblicazione.

Evidentemente il diritto di espressione di cui all’art 21 della Costituzione Italiana non ha valore per i big del web che vedono un questo periodo di isolamento da contagio rafforzato il proprio potere economico e non solo.

A noi altri che non siamo considerati “editori seri” (Italia-News.it è solo un povero blog indipendente che cerca di prestare la massima serietà e attenzione nella verifica delle fonti e in quello in cui scrive dando voce a tutti) non ci resta che consolarci leggendo le parole di quella che fu la carta fondamentale delle nostre libertà.

Il tutto mentre in questi giorni in televisione uno spot pubblicitario raccomanda ai cittadini di fidarsi solo di editori “seri”.

Costituzione Italiana – Articolo 21.

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure

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