Vivere in Italia nel 2025: quanto costa davvero?

Casa, bollette e spesa quotidiana mettono in ginocchio le famiglie: l’infografica Unicusano fotografa un’Italia in affanno

Il costo della vita torna a salire: una stangata che brucia

Nonostante l’inflazione in rallentamento (+1,6% a febbraio), il peso accumulato dei rincari dal 2015 supera il +19%. La nuova infografica realizzata da Unicusano mostra come, nel 2025, il carico sulle famiglie italiane non sia affatto alleggerito: ogni mese una famiglia tipo spende 3.280 euro, un single 2.250. Un divario che mette a nudo l’iniquità dei costi fissi.


Casa e utenze: i padroni del bilancio familiare

Quasi il 35% del reddito familiare finisce tra affitto o mutuo, a cui si aggiunge un 12% di utenze domestiche. Il gas, nonostante un calo rispetto al 2023, è ancora il 47% più caro rispetto al 2021. L’elettricità, rispetto al 2015, costa il 38% in più. Tradotto: 1.135 euro annui solo per il gas.


Il cibo costa troppo: spesa +31% in dieci anni

Nel carrello della spesa il conto è salatissimo: pane, pasta, farina e riso hanno subito aumenti tra il 20% e il 38%. L’olio di semi è salito del 68%. Il risultato? Le famiglie tagliano carne e pesce (-14%) e si rifugiano nei discount.


Sanità: più costosa, meno accessibile

Le spese sanitarie non coperte dal SSN sono aumentate del 28% in un decennio. Solo per cure odontoiatriche e visite specialistiche si arriva a 1.200 euro l’anno. Quattro italiani su dieci hanno rinunciato a una visita nel 2024 per motivi economici, con punte del 58% tra disoccupati e precari.


Stipendi: troppo bassi per tenere il passo

Tra il 2013 e il 2023, gli stipendi sono cresciuti solo del 12%, contro un’inflazione del 19%. Risultato? Potere d’acquisto ridotto del 7%. Peggio è andata al commercio e al turismo; l’agricoltura è l’unico settore in linea con i rincari.


Nord e Sud: un’Italia sempre più divisa

Milano, un single spende fino a 1.980 euro al mese, contro i 1.210 euro di Campobasso. Ma le città meno care offrono anche meno opportunità lavorative e sociali. Bolzano, Firenze e Bologna completano la top 4 del carovita urbano.


Europa: prezzi da nord, salari da sud

Secondo Unicusano, l’Italia ha prezzi al consumo da Nord Europa ma stipendi tra i più bassi del continente. Il reddito netto annuo medio è di 20.200 euro, contro i 27.400 della Germania. Il paradosso è evidente.


Prospettive future: piccoli segnali, grandi attese

Le previsioni di OCSE e Bankitalia parlano chiaro: affitti, servizi e trasporti continueranno a salire, mentre i salari reali cresceranno solo dello 0,9% annuo. Tra le possibili soluzioni: salario minimo a 9 euro e taglio del cuneo fiscale.


Domande e risposte

  1. Quanto è aumentato il costo della vita in Italia rispetto al 2015?
    Del 19%, secondo Unicusano.
  2. Qual è la spesa media mensile di una famiglia italiana?
    Circa 3.280 euro.
  3. Perché i single spendono di più?
    Perché non possono condividere i costi fissi.
  4. Quali sono i beni che hanno subito i rincari maggiori?
    Olio di semi (+68%), pasta, pane e farina (+20-38%).
  5. Quanto incide la casa sul bilancio mensile?
    Circa il 35% delle spese.
  6. Cosa significa ‘spesa out-of-pocket’?
    Sono le spese mediche a carico del cittadino non coperte dal SSN.
  7. Quanti italiani hanno rinunciato a visite mediche per ragioni economiche?
    Il 40%, che sale al 58% tra disoccupati e precari.
  8. Com’è cambiato il potere d’acquisto in 10 anni?
    È diminuito del 7%.
  9. Dove costa di più vivere in Italia?
    Milano, Bolzano, Firenze e Bologna.
  10. Che soluzioni si prospettano per il futuro?
    Salario minimo a 9 euro e taglio del cuneo fiscale.

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