
La denuncia come strumento di tutela
A Napoli e provincia si registrano 35-40 denunce al giorno per reati legati alla violenza di genere, con oltre 5400 procedimenti penali trattati annualmente dal Tribunale. L’aumento dei casi, soprattutto tra i giovani, segnala non solo una crescita del fenomeno, ma anche una maggiore propensione alla denuncia, grazie all’introduzione del codice rosso. Questa normativa prevede la presenza di esperti capaci di offrire ascolto qualificato nelle stazioni dei Carabinieri e nei commissariati della Polizia di Stato, incoraggiando le vittime a rompere il silenzio.
Il ruolo cruciale dell’informazione
Secondo Raffaello Falcone, Procuratore aggiunto di Napoli e coordinatore della sezione “Fasce deboli”, il giornalismo ha un ruolo centrale nella lotta alla violenza di genere. Durante il corso di formazione “Stop alla violenza di genere. Formare per fermare”, Falcone ha sottolineato l’importanza di una narrazione consapevole, che possa influenzare l’opinione pubblica e contribuire a sradicare gli stereotipi culturali che perpetuano la violenza.
Prevenzione e misure di tutela
Oltre alla sensibilizzazione, stanno dando buoni risultati le misure amministrative di tutela preventiva, come il decreto di ammonimento, che impone agli autori di reato di seguire un percorso di recupero. Secondo i dati della Divisione Anticrimine della Questura di Napoli, questo provvedimento ha ridotto il tasso di recidiva al di sotto del 10%.
L’allarme sui giovani: tra vittime e autori di violenza
I dati del Report 2023 della Direzione Centrale della Polizia Criminale evidenziano una tendenza preoccupante: le vittime con meno di 13 anni rappresentano il 10% del totale, mentre i giovani autori di reato nella fascia 14-17 anni superano il 25%. La percezione della violenza tra i giovani resta distorta: secondo un’indagine dell’Istat, il 16% dei ragazzi tra i 18 e i 29 anni ritiene accettabile che un uomo controlli il cellulare della propria partner, mentre il 5% giustifica la violenza fisica in caso di gelosia.
Cambiare la mentalità per sradicare la violenza
Per la psicologa e criminologa Danila Pescina, è fondamentale lavorare sulla percezione della violenza tra i giovani, promuovendo relazioni sane e basate sul rispetto. La diffusione di modelli culturali patriarcali, spesso trasmessi dalle famiglie, porta a una scarsa consapevolezza delle forme di abuso e dei loro effetti.
Il ruolo chiave dell’informazione
Ketty Vaccaro, responsabile dell’Area Welfare e Salute del Censis, ha evidenziato come il giornalismo possa contribuire alla costruzione di una cultura di equità di genere. Dello stesso avviso Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, che ha ribadito la necessità di una narrazione corretta e responsabile, capace di sensibilizzare la società e promuovere il cambiamento.
La violenza di genere è un fenomeno complesso che richiede prevenzione, educazione e sensibilizzazione. Qual è la tua opinione su questo tema? Condividila nei commenti qui sotto.