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Una fotografia attuale del gioco pubblico

estrazione del lotto, 10elotto e superenalotto di oggi
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Dopo la presentazione dell’ultima bozza di accordo sul riordino del gioco d’azzardo e sui siti presenti nell’elenco casino online ufficiale, tanti si sono espressi od in modo positivo od in modo negativo, ma quello che si può certamente capire è che lo Stato, in questo preciso momento, sta cercando di prendere una posizione che sino a qualche tempo fa sembrava improponibile: ha messo in conto perdita il gettito che dal mondo del gioco, così come attualmente è, potrebbe far entrare nelle casse del suo Erario. Così come le Regioni ed i Comuni -ed ovviamente anche tutte le associazioni che si occupano del fenomeno del gioco- il Governo ha percepito, anche se ci ha messo veramente troppo tempo, che il gioco non è solo una fonte di incassi, ma comprende una priorità sociale da affrontare e da risolvere.

Da qui la riduzione delle apparecchiature da intrattenimento, il dimezzamento dei punti gioco in tre anni, il distanziometro nazionale di 150 metri (che però non piace ad alcuno), l’obbligo della tessera sanitaria per l’accesso alle nuove macchinette e l’introduzione di fasce di interruzione del gioco, per almeno sei ore al giorno. Questo sembrerebbe abbia portato ad una sorta di intesa con i Comuni mentre ancora “qualcosa tentenna” con le Regioni. Altra cosa che lascia qualche perplessità, anzi più di “qualche”, è che il Governo ha “garantito” le promesse a Bruxelles basandosi proprio sugli introiti dai giochi per il prossimo triennio!!

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Quello che è chiaro, in ogni caso, è che l’Esecutivo non vuole percorrere la strada del proibizionismo per non vanificare la battaglia che è stata iniziata quindici anni fa contro il gioco illegale che, in caso di assenza dell’offerta lecita, avrebbe indubbiamente terreno facile al quale si rivolgerebbero i giocatori più “vogliosi di gioco” ed ai quali -tutto sommato- non interessa affatto di giocare legalmente o meno: interessa solo giocare. Con questo percorso non proibizionistico verranno anche aumentati i fondi per la cura del gioco problematico attuando un protocollo con il Ministero della Salute. Sono i primi passi per gestire un gioco normale, combattendone le forme patologiche come succede con altri “vizi” che coinvolgono il sociale.

Per quello che riguarda, poi, il gioco problematico e le “distanze” si ribadisce che chi “vuole giocare” non si ferma certamente di fronte ad una distanza: i fattori sono tanti e ben diversi e per questo l’attenzione dovrebbe focalizzarsi sui sistemi di controllo del gioco ed il riconoscimento dei giocatori. D’altro canto è interessante tenere presente i risultati della ricerca effettuata dalla Fondazione Bruno Visentini, “La percezione sociale del gioco d’azzardo in Italia” dai quali emerge che in Italia è vero, si gioca tanto: su mille intervistati ci sono 449 consumatori di gioco. Di questi una percentuale del 4,5% è costituita da giocatori online che però “utilizzano” anche giochi fisici. I giocatori problematici rilevati hanno una percentuale che si racchiude tra lo 0,4% e l’1,4% ed in genere sono persone con la laurea o con il diploma di maturità, elemento che sfata ancora una volta l’idea secondo la quale la deriva negativa del gioco colpisca le persone a basso reddito e di scarsa cultura: non è esattamente così.

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