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Un italiano su due ha debiti e il 62% teme le conseguenze psicologiche

Il 14 novembre arriva in Italia la Giornata senza debiti per promuovere consapevolezza e benessere finanziario

Anatocismo
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Introduzione alla Giornata senza debiti

La Giornata senza debiti approda anche in Italia il 14 novembre, promossa da KRUK, azienda specializzata nella gestione del debito. Questo evento mira a sensibilizzare sui rischi psicologici e sociali legati ai debiti, offrendo uno spunto di riflessione per un’Italia sempre più indebitata. Secondo uno studio di AstraRicerche, metà degli italiani ha debiti e quasi uno su due ne ha più d’uno, con il 62% che prova ansia e disagio.

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Parlare di debiti: una sfida sociale

Nonostante i debiti siano parte della quotidianità di molti italiani, parlarne resta un tabù. Il 47% degli intervistati prova vergogna e il 40% evita di condividere con altri la propria condizione. Ansia, isolamento e stress sono effetti collaterali che incidono pesantemente sulla vita personale e sociale, superando addirittura le preoccupazioni economiche. Spesso, il debito è percepito come una “macchia” che compromette i rapporti con familiari e amici.

Consapevolezza finanziaria ancora carente

Un dato significativo è la mancanza di educazione finanziaria. Il 42,5% degli italiani non considera la carta di credito come forma di debito, e il 44% dichiara di non sentirsi preparato ad affrontare una difficoltà economica. Questa poca conoscenza porta molti a non monitorare entrate e uscite regolarmente, con un 45% che effettua controlli solo occasionalmente. Il risultato è un elevato rischio di acquisti impulsivi, che colpisce oltre il 53% del campione.

Le ragioni dietro ai debiti

Le principali cause di indebitamento includono spese importanti (36%), il costo della vita in aumento (24%) e, per alcuni, la necessità di contrarre debiti per ripagarne altri (14%). Altri affrontano spese familiari impreviste (13%). La gestione delle finanze personali resta quindi complessa per molti italiani, soprattutto se gli obblighi mensili superano il 44% delle entrate.

Il ruolo delle nuove generazioni

I giovani tra i 18 e i 24 anni si trovano spesso indebitati e sono tra i principali utilizzatori dei nuovi sistemi di microcredito. Tuttavia, questa fascia dimostra un desiderio di crescita nella gestione delle proprie finanze: il 70% vorrebbe più formazione finanziaria, desiderando che la scuola e le università trattino questi temi. Inoltre, KRUK e AstraRicerche evidenziano l’importanza di coltivare la fiducia nel proprio futuro finanziario.

Educazione finanziaria: un impegno per il futuro

L’indagine conclude sottolineando l’urgenza di una maggiore educazione finanziaria per tutti, ma soprattutto per i più giovani. Secondo Cosimo Finzi, CEO di AstraRicerche, è necessario fornire strumenti adeguati per ridurre i rischi di stress e preoccupazioni legati ai debiti, specialmente nei giovani, che sono più propensi agli acquisti impulsivi e spesso non pianificano le proprie spese.

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