Ultimatum da Trump: “La Crimea è russa”. Kiev sotto pressione per accettare l’occupazione

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La proposta americana, attribuita direttamente al presidente Trump, rischia di ridefinire gli equilibri internazionali. Se accettata, potrebbe segnare la fine della guerra ma anche l’inizio di una nuova era di instabilità territoriale in Europa. Ora la palla passa a Volodymyr Zelensky, chiamato a scegliere tra pace e sovranità.

La proposta americana: una “offerta finale”

Secondo quanto riportato da Axios, il team del presidente Donald Trump avrebbe consegnato la scorsa settimana a Kiev, durante un incontro riservato a Parigi, una proposta definita come “l’offerta finale”. Il documento, presentato dai funzionari statunitensi agli omologhi ucraini, richiederebbe l’accettazione formale dell’annessione della Crimea alla Russia e un riconoscimento de facto del controllo russo su quasi tutti i territori occupati dopo l’invasione del 2022.

Washington chiede una risposta immediata

Le fonti vicine ai negoziati riferiscono che Washington si aspetta una risposta già oggi, lasciando a Kiev pochissimo tempo per riflettere su una decisione dal forte impatto geopolitico. Il messaggio implicito è chiaro: nessun accordo di pace sarà possibile senza concessioni concrete da parte ucraina, in particolare sul territorio.

Crimea e territori occupati: le condizioni imposte

La Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, è da anni al centro del contenzioso. Ma stavolta la posizione americana sembrerebbe ammettere pubblicamente ciò che finora era stato solo un fatto sul campo: Mosca resterà in Crimea. L’altro punto delicato riguarda le regioni occupate nel Donbass e nel sud dell’Ucraina, che secondo il documento resterebbero sotto controllo russo, sebbene con un riconoscimento non ufficiale da parte ucraina.

Una svolta diplomatica o una resa?

L’offerta presentata come l’ultima chance diplomatica solleva interrogativi: si tratta di una strategia negoziale per chiudere rapidamente il conflitto o di una resa mascherata? In Ucraina crescono le tensioni politiche: accettare potrebbe significare la fine del sogno europeo, rifiutare potrebbe riaccendere il conflitto su larga scala.

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