Home Cultura UDU: RIFORMA DELLA TASSAZIONE UNIVERSITARIA DELLA STATALE DI MILANO, RISULTATO STORICO

UDU: RIFORMA DELLA TASSAZIONE UNIVERSITARIA DELLA STATALE DI MILANO, RISULTATO STORICO

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L’UDU RITIRA I RICORSI, MA È UN PRIMO PASSO

Oggi è stata approvata all’unanimità durante il Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Milano una riforma della tassazione studentesca, studiata e concordata assieme ai rappresentanti degli studenti dopo oltre un anno di lavoro in Commissione Tasse.

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La riforma nello specifico innalza la NoTax Area per la Statale di Milano da 14.000€ di ISEE fino a 20.000€, permettendo a una maggiore platea di studenti di accedere gratuitamente all’istruzione universitaria. Inoltre è prevista una riduzione del gettito totale della contribuzione studentesca che, unitamente all’estensione del bonus 500€ per tutti e all’eliminazione dell’area didattica di medicina accorpata a quella scientifica, produrrà un generale abbassamento della contribuzione studentesca, sull’ordine di una sempre maggiore progressività e equità sostanziale per tutti gli studenti.

“Si tratta di un risultato storico che migliorerà le condizioni di vita di decine di migliaia di persone – dichiara Giuseppe Ingoglia, coordinatore dell’Unione degli Universitari di Milano – È per questo che oggi annunciamo il ritiro dei ricorsi pendenti sui bilanci preventivi del 2018 e 2019 dell’Università degli Studi di Milano. La situazione infatti, dopo un lungo stallo, si è sbloccata solo dopo aver ricorso legalmente sui bilanci.”

“La riforma della tassazione avvantaggerà più di 40.000 studenti – aggiunge Uma Brandolino, coordinatrice di Sinistra Universitaria UDU Statale – Circa 6.000 studenti in più saranno esentati dal pagamento dei contributi, per i restanti ci saranno riduzioni fino ai 500 euro. Grazie ai ricorsi il tema della tassazione iniqua è tornato al centro dell’agenda universitaria, oggi finalmente l’Università degli Studi di Milano si decide ad ascoltare la voce degli studenti.”

“Siamo soddisfatti del risultato raggiunto nell’ateneo milanese, tuttavia ancora troppe sono le università che vanno oltre i limiti legali del 20% – conclude Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari – e che riverberano sulle spalle degli studenti il grave sottofinanziamento dell’università pubblica italiana perpetrato in maniera significativa negli ultimi 10 anni. Continueremo a muoverci per far sì che gli atenei riducano la tassazione in tutta Italia, a maggior ragione in questo periodo con la grave situazione sanitaria in atto e le inevitabili ricadute economiche che ci saranno per il nostro paese si corre il rischio di colmare la mancanza di finanziamenti inasprendo le tasse agli studenti. Questa è una cosa che non accetteremo, anzi bisogna rilanciare il sistema di istruzione pubblico come vero motore di sviluppo del nostro Paese, e questo non può prescindere dall’abbassamento delle tasse universitarie per permettere a quanti più studenti di poter accedere ai più alti gradi dell’istruzione a prescindere dalle condizioni di origine.”

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