Rubati depositi per migliaia di euro con accessi remoti e trojan: la nuova frontiera del crimine informatico nel turismo d’élite
Una truffa da manuale nel cuore del lusso comasco
A Menaggio e dintorni, tra ville storiche, jet privati e ospiti illustri, si sta consumando una truffa informatica che sfrutta la fiducia e la fretta degli addetti alla reception degli hotel più prestigiosi. Il tutto parte da una telefonata ben orchestrata: una voce professionale, spesso in lingua inglese, si presenta come tecnico della piattaforma di pagamento utilizzata per garantire le prenotazioni.
Con un pretesto plausibile – un aggiornamento urgente o un controllo di sicurezza – il personale viene convinto a concedere accesso remoto al terminale. A quel punto, il danno è fatto.
Il trucco del trojan e i depositi spariti
Attraverso l’accesso remoto, i criminali installano un trojan, un malware che agisce in background senza destare sospetti. Obiettivo? Intercettare i depositi cauzionali virtuali effettuati dai clienti, soprattutto quelli internazionali, che prenotano soggiorni da migliaia di euro.
Questo tipo di transazione anticipata è molto diffuso negli hotel di lusso come misura di garanzia contro le cancellazioni last minute o i danni, ma è diventato ora un bersaglio perfetto per i cybercriminali.
Le prime vittime e l’intervento della polizia postale
Due strutture ricettive di alto profilo hanno già denunciato perdite tra i 5.000 e i 30.000 euro per singoli soggiorni di pochi giorni. Gli attacchi si concentrano sui sistemi gestionali che integrano prenotazione, contabilità e pagamenti digitali.
La polizia postale di Como ha aperto un’indagine per identificare la fonte delle chiamate, risalire al canale di distribuzione del trojan e intercettare i flussi di denaro sottratto, molto probabilmente transitato da conti esteri o criptovalute.
Turismo di lusso sotto attacco: serve una svolta nella sicurezza
Il caso di Menaggio è l’ennesimo campanello d’allarme per un settore, quello dell’hotellerie di fascia alta, che investe milioni in accoglienza, ma troppo poco in cybersecurity. Non è raro trovare sistemi gestionali non aggiornati, password deboli, e assenza di formazione informatica del personale.
La prevenzione passa da:
- aggiornamenti costanti dei software gestionali
- formazione continua del personale contro le tecniche di social engineering
- installazione di antivirus professionali e sistemi EDR
- uso di VPN aziendali e autenticazione a più fattori
Menaggio, il crimine informatico arriva tra le stelle del turismo
Il fascino eterno del Lago di Como, amato da attori di Hollywood e magnati internazionali, ora si scontra con una nuova minaccia: hacker sofisticati che sanno dove colpire, quando e come. E colpiscono dove fa più male: nella fiducia e nel portafoglio.
Domande e risposte
1. Cosa è successo esattamente agli hotel di Menaggio?
Sono stati truffati da falsi tecnici che hanno ottenuto accesso remoto e installato trojan per rubare i depositi dei clienti.
2. Come funziona questa truffa informatica?
Con una telefonata ben studiata, i truffatori convincono il personale ad accedere al sistema, installano un malware e intercettano i bonifici.
3. Quali strutture sono state colpite?
Due hotel di lusso nella zona del Lago di Como, anche se i nomi non sono stati resi noti.
4. Quali importi sono stati rubati?
Tra i 5.000 e i 30.000 euro per singola prenotazione.
5. Che tipo di malware è stato usato?
Un trojan, ovvero un programma che si installa fingendo di essere legittimo e permette accesso al sistema.
6. Chi sta indagando sul caso?
La polizia postale di Como.
7. Come si possono prevenire truffe simili?
Con formazione del personale, aggiornamenti di sistema, antivirus, e doppia autenticazione.
8. È un attacco isolato?
Non è detto: potrebbe essere parte di una campagna su larga scala nel settore turistico.
9. Cosa possono fare i clienti?
Pagare solo su canali sicuri e diffidare se viene chiesto un secondo pagamento in modo anomalo.
10. Cosa dovrebbero fare ora gli hotel?
Effettuare controlli di sicurezza, cambiare le credenziali, formare il personale e segnalare ogni anomalia alle autorità.
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