Il debutto musicale dei ZEROFILTRO
È uscito “Troppo fragili”, il singolo che segna l’ingresso nella scena musicale di ZEROFILTRO, duo composto dai fratelli Francesco Jaco e Marco Misto. Pubblicato da Sud in Sound – Label Ada Music (Warner), il brano combina melodie accattivanti e ritmi coinvolgenti, affrontando temi di vulnerabilità e resilienza con uno stile musicale unico.
Il messaggio del brano
Secondo Francesco e Marco, “Troppo fragili” è molto più di una canzone.
“Rappresenta un momento di introspezione e speranza, dedicato a chiunque si senta sopraffatto. La bellezza non è solo estetica, ma è anche l’armonia che la natura ci offre. È una dichiarazione d’amore verso la vita stessa.”
Attraverso questo brano, il duo desidera connettersi con il pubblico, offrendo conforto e ispirazione.
La realizzazione musicale e il videoclip
Il singolo è frutto di un lavoro collettivo che ha coinvolto talentuosi musicisti e tecnici:
- Antonio Mambelli (batteria)
- Aniello Misto (basso)
- Salvatore Dell’Aversano (chitarra)
- Gennaro Franco, Marco Misto (keyboard, synth, piano)
- Francesca Masucci, Caterina Bianco, Roberto Bianco, Pasquale Termini (strings)
Il videoclip, diretto da Claudio Vitiello e con la partecipazione dell’attrice India Santella, aggiunge profondità visiva alla narrazione musicale.
Chi sono i ZEROFILTRO
Originari di Napoli, Francesco (23 anni) e Marco Misto (19 anni) uniscono le loro esperienze personali e il loro background musicale per creare un progetto autentico.
- Francesco Jaco Misto: Laureato in Economia e Management presso l’Università di Napoli “Parthenope”, ha iniziato a suonare il basso a sette anni, coltivando una passione per la scrittura musicale attraverso incontri con rinomati cantautori.
- Marco Misto: Percussionista e pianista iscritto al Conservatorio di Musica “D. Cimarosa” di Avellino, eccelle in marimba, vibrafono, batteria e timpani. È anche arrangiatore e produttore musicale.
Con il progetto ZEROFILTRO, i due fratelli lasciano da parte la produzione commerciale del loro passato (con il progetto FJMM) per abbracciare una narrazione più personale e universale, costruendo un legame profondo con l’ascoltatore.
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