Tregua di 30 giorni o nuova escalation? Il Summit di Kiev lancia l’ultima sfida per la pace

Un mese per fermare le armi: l’appello del Summit di Kiev

Nel cuore della capitale ucraina, Kiev, si è tenuto un incontro ad alta tensione diplomatica. I leader europei MacronStarmerMerz e Tusk hanno lanciato un appello corale alla Russia per un cessate il fuoco totale e senza condizioni per 30 giorni. L’obiettivo è creare “lo spazio per un dialogo serio su una pace giusta e duratura”, come dichiarato nella nota congiunta.

La proposta, se accolta, aprirebbe le porte a un lavoro diplomatico concreto per arrivare a un accordo di pace completo, supportato da soluzioni tecniche condivise per la cessazione definitiva delle ostilità.

La risposta di Mosca: “Putin vuole la pace, ma l’Occidente deve fermarsi”

Il Cremlino, attraverso il portavoce Dmitrij Peskov, ha risposto indirettamente al vertice di Kiev con un’intervista all’emittente americana ABC. Secondo Mosca, Putin starebbe facendo “tutto il possibile” per favorire una soluzione diplomatica, ma accusa Kiev di non voler trattare.

Per iniziare un reale cessate il fuoco, secondo Peskov, l’Occidente dovrebbe interrompere le forniture militari all’Ucraina. Finché gli armamenti continueranno ad affluire, la Russia non prenderà in considerazione una tregua.

Nessuna apertura da Kiev, almeno per ora

Da parte ucraina, al momento non c’è disponibilità a negoziati immediati, secondo quanto riferito da Peskov. Questa chiusura sarebbe, a detta del Cremlino, l’ostacolo principale alla fine delle ostilità.

Ma per Kiev, sostenuta dai leader europei, la sovranità nazionale e il diritto a difendersi non possono essere barattati. “L’Ucraina deve poter prosperare come nazione sovrana”, hanno dichiarato Macron e gli altri leader da Kiev.

Pace o propaganda?

Il botta e risposta tra Kiev e Mosca apre scenari complessi: da una parte, un tentativo diplomatico senza precedenti, dall’altra una retorica di propaganda che rischia di allontanare ogni spiraglio.

La verità, come sempre, sta forse nel mezzo: la finestra dei 30 giorni potrebbe essere l’unica occasione, in mesi, per far tacere le armi e avviare un processo reale di pacificazione. Ma senza concessioni strategiche, né da Mosca né da Kiev, il rischio è che la tregua resti solo un’illusione.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *