Un dramma che si aggiunge alla tragedia
Il relitto del Bayesian, lo yacht affondato nella notte del 19 agosto al largo di Porticello, borgata marinara nei pressi di Palermo, continua a scrivere pagine di tragedia. Dopo le sette vite spezzate nel naufragio, oggi si conta una nuova vittima: un sub olandese di 39 anni, impegnato nelle delicate operazioni di recupero dell’imbarcazione, ha perso la vita durante un’immersione a 49 metri di profondità.
Una morte improvvisa e misteriosa
Le circostanze del decesso non sono ancora chiare. Secondo le prime ipotesi, si sarebbe trattato di un malore improvviso, forse provocato da un malfunzionamento della bombola di ossigeno. I colleghi del sub, accortisi dell’emergenza, hanno subito riportato il corpo in superficie, dove il personale medico ha tentato disperatamente di rianimarlo, purtroppo senza successo.
Una professione ad alto rischio
Il sub lavorava per una società specializzata nel recupero di relitti, incaricata di riportare in superficie lo yacht affondato a fine estate con a bordo dieci persone, sette delle quali hanno tragicamente perso la vita. L’intervento sul fondale marino, a quasi 50 metri di profondità, è una delle operazioni più complesse e pericolose in ambito subacqueo, dove ogni errore o guasto può rivelarsi fatale.
Indagini in corso
Le autorità hanno aperto un’inchiesta per accertare le esatte cause dell’incidente. Al momento, non si esclude alcuna ipotesi: dalle complicazioni tecniche ai possibili errori umani. Verrà effettuata un’autopsia per chiarire se il decesso sia dovuto a cause naturali o meccaniche legate all’attrezzatura.
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