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Tossine batteriche contro l’Alzheimer: una nuova ricerca riaccende la speranza

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Potremmo essere vicini ad un punto di svolta nella lotta contro l’Alzheimer, una patologia conosciuta da oltre cento anni ma che, ad oggi, non ha ancora una terapia risolutiva.
A riaccendere la speranza è lo studio portato avanti in collaborazione tra il gruppo di ricerca scientifico italiano Cerifos, diretto dal dottor Samorindo Peci e un gruppo di ricercatori tedeschi, da cui è emersa la possibilità di sfruttare, nel futuro, parti specifiche di batteri per arrestare o rallentare la progressione della malattia.

«Le tossine batteriche sono componenti che normalmente alterano le funzioni fisiologiche fino a danneggiarle» ha spiegato il dottor Samorindo Peci. «La sfida è stata quella di rendere inefficace la parte danneggiante della tossina ed utilizzarne solo lo stimolo. Durante la nostra ricerca abbiamo visto nelle tossine proteiche, opportunamente indebolite, la strada per la terapia immunitaria di risposta della placca amiloide proteica, ovvero la placca responsabile della malattia di Alzheimer» commenta.

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«Queste tossine, infatti, attraverso determinati stimoli immunitari raggiungono dei distretti neurologici, attivando il rilascio di cellule immunitarie che, per meccanismo di risposta, conducono la riparazione del distretto danneggiato. Un’ulteriore prova della straordinarietà dei processi di autoriparazione degli esseri viventi che, noi di Cerifos, abbiamo da sempre sostenuto».«Finora lo studio in vitro, ha confermato le nostre ipotesi e dato esiti importanti» ha concluso il dottor Samorindo Peci. «Non ci resta che vedere adesso se anche la seconda fase li confermerà come ci auguriamo».

Intanto l’ipotesi alla base dello studio di questo processo fisiologico che potrebbe rappresentare la chiave di svolta nella lotta contro l’Alzheimer, ha avuto il merito di riaprire il dibattito scientifico raccogliendo consenso in ambito internazionale, tanto che lo studio verrà introdotto come progetto di ricerca per il 2015.

Un importante passo avanti e una nuova speranza, dunque, si riaccende per la lotta contro l’Alzheimer, una delle maggiori sfida della salute pubblica odierne, sia per l’aumento dei casi che registra di anno in anno, sia per l’impatto che ha sulla qualità della vita dei pazienti. L’Alzheimer, infatti, colpisce le funzioni cognitive causando problemi di orientamento e linguaggio, una maggiore vulnerabilità alle infezioni e, a volte, la completa perdita della memoria a breve termine e a lungo termine, con pesanti conseguenze per i malati e per i loro familiari.

Delle armi per combatterla però esistono. «Da anni Cerifos affronta la malattia a 360 gradi, non solo attraverso la ricerca nei laboratori, ma anche attraverso l’arma dell’informazione» commenta il dottor Peci. «Organizziamo periodicamente incontri e occasioni di dibattito con i cittadini per divulgare la cultura della prevenzione, aiutarli nell’individuazione dei campanelli di allarme, troppo spesso scambiati per semplici dimenticanze e per diffondere l’importanza dell’alimentazione corretta, cruciale nella gestione del disturbo».

Cerifos

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