Xi Jinping annuncia nuovi prestiti per infrastrutture e sviluppo sostenibile, lanciando un messaggio contro dazi e protezionismo
Xi Jinping e CELAC: un patto strategico da miliardi
Durante la recente riunione tra la Cina e la CELAC (Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi), il presidente Xi Jinping ha annunciato un massiccio piano di prestiti da 9,2 miliardi di dollari destinati ai Paesi della regione. Obiettivo: sostenere progetti che spaziano dalle infrastrutture alla crescita sostenibile, in una logica di cooperazione win-win tra Pechino e il continente latinoamericano.
Il messaggio politico è chiaro: la Cina si propone come alternativa concreta ai modelli di sviluppo occidentali, puntando su investimenti mirati e dialogo multilaterale.
Una nuova via per lo sviluppo sostenibile
Secondo quanto dichiarato, le linee di credito cinesi saranno indirizzate a settori chiave: costruzione di strade, reti elettriche, progetti ambientali, agricoltura intelligente e energie rinnovabili. Tutto questo rientra nella più ampia strategia cinese della “Nuova Via della Seta” applicata all’America Latina.
Xi Jinping ha sottolineato l’importanza di “lavorare insieme per un mondo aperto e multilaterale”, ribadendo il rifiuto del protezionismo commerciale che, a suo dire, porta solo all’isolamento.
Guerra commerciale e cooperazione: due visioni opposte
Senza mai nominare direttamente gli Stati Uniti, Xi ha lanciato una stoccata: “Non ci sono vincitori in una guerra commerciale e dei dazi”. In netto contrasto con le recenti politiche protezionistiche adottate da Washington, Pechino tende la mano a Paesi emergenti, proponendosi come partner affidabile e stabile.
La CELAC ha accolto con favore l’annuncio, riconoscendo nella Cina un alleato strategico in grado di contribuire al rilancio economico e infrastrutturale della regione.
Una sfida geopolitica globale
Questo annuncio non è solo economia: è geopolitica pura. La Cina rafforza la sua presenza in America Latina, tradizionalmente area di influenza statunitense, e lo fa parlando il linguaggio della collaborazione economica, non delle imposizioni.
Con 9,2 miliardi di dollari sul tavolo, Pechino si assicura influenza, relazioni stabili e accesso a risorse strategiche in cambio di sviluppo e infrastrutture.
Il prestito da 9,2 miliardi di dollari è solo l’ultima mossa di una strategia cinese sempre più assertiva nei confronti del Sud globale. Mentre l’Occidente erige barriere commerciali, la Cina costruisce ponti economici e politici. Chi guiderà il mondo multipolare di domani?