“Il 5 dicembre non arriveranno comunque le cavallette, se vince il sì ci sarà uno Stato più semplice, se no rimarremo come adesso in un sistema che per me non funziona ma non è anti-democratico”. Lo ha ribadito il premier Renzi all’inaugurazione della sede romana di Camplus College.
“La Costituzione rappresenta le regole del gioco che ci tengono insieme,va rispettata sempre-sottolinea-sia da chi vuole cambiarla che da chi vuole tenerla. La vera sfida è di metodo: la Costituzione prevede il referendum”. Nel merito del referendum Renzi ha detto: A”Questa riforma-aggiunge-non è invenzione del nostro governo, ma un’esigenza da 35 anni”
Il segretario nazionale della Fiom, Landini, ospite nel confronto con Renzi in televisione nella trasmissione “In 1/2 ora” critica duramente la scelta del premier e la sua campagna nel voler cambiare la Costituzione Italiana.
“Quattro milioni di italiani vivono sotto la soglia di povertà. La priorità è cambiare la Costituzione o risolvere i problemi veri della gente?”.
La replica di Renzi: “Per aiutare quelle persone dobbiamo cambiare le cose, non difendere la casta ho l’impressione che Landini non abbia letto la riforma. Per la prima volta c’è un fondo povertà, sulla sanità abbiamo messo 2 mld”. Poi ancora: “Difendere il Cnel è impensabile”.
“Giusto che il sindacato metta le proprie opinioni al servizio del dibattito sulla Costituzione. Se la Fiom dice no al referendum, ci sono altre sigle sindacali che votano Sì. Ma trovo incomprensibile chi difenda uno status quo che non ha funzionato”.
“Non basta una legge ordinaria per cambiare i costi della politica”. “Accozzaglia? Chiedo scusa sul termine ma incomprensibile che forze politiche così diverse si trovino insieme solo sul No”
Landini difende le sue posizioni per il NO:”Sui titoli siamo tutti d’accordo, non sullo svolgimento. La Costituzione non può essere cambiata all’ingrosso,fate votare 40 titoli insieme”.
Berlusconi: Renzi ha impostato la campagna referendaria così per ottenere quella legittimazione popolare che non ha mai ottenuto dalle urne. Brunetta: intervenga il Quirinale
Matteo Renzi non ha legittimazione popolare. E’ questo in sintesi il concetto espresso da Silvio Berlusconi, in un messaggio a un’iniziativa di Forza Italia a Fondi per il No al referendum, accusa Renzi di aver voluto personalizzare il voto.
“Noi non avremmo voluto politicizzare questo referendum, Renzi lo ha impostato così per ottenere quella legittimazione popolare che non ha mai ottenuto dalle urne” e che “non merita per i tanti fallimenti in economia, politica estera, sicurezza e immigrazione”.
“Né il governo, né la riforma meritano l’appoggio degli italiani”: “il 4 dicembre votate e dite No”. “Dopo la vittoria del No non succederà nulla di drammatica, ma si cambierà la legge elettorale per poi andare al voto”.
Su come il premier Renzi sta conducendo la propria campagna referendaria per il sì interviene anche Renato Brunetta (FI) che ha chiesto al Quirinale di intervenire rispetto a quella che definisce “la violenza del presidente del Consiglio pro-tempore” nei confronti delle istituzioni e della democrazia, durante la campagna referendaria.
Renzi “si permette di irridere gli esponenti dell’opposizione e del fronte del No, pubblicando i loro volti nel suo ultimo opuscolo”,”roba da ventennio fascista”.”Un premier mai eletto scrive ai cittadini italiani,anche all’estero, per propagandare solo il Sì”, “chi paga queste letterine, chi le spedisce?”.
“Sono vicende di assoluta gravità, è giunta l’ora di una presa di posizione da parte del Presidente Mattarella”.
Matteo Renzi festeggia con le slides le sue 1000 giornate da Premier e a Palazzo Chigi snocciola i numeri: “+656 mila occupati, -665 mila inattivi e +487 mila dipendenti permanenti: chi nega la relazione con il Jobs Act nega la realtà”.
Sempre sul lavoro: “Il tasso di disoccupazione è sceso dell’1,1%, quella giovanile del 5,9%”.
L’economia va meglio: “Il Pil è aumentato dell’1,6%, il deficit-Pil è a -0,4%, i consumi sono a +3%”. “La produzione è a +2,3%”.
Renzi sostiene che “Questi sono numeri che danno il senso dell’impegno del governo”, “abbiamo sempre messo davanti a tutto l’interesse dei cittadini”.
Sul referendum: “Lo spread sale non il No? E’ fisiologico, ma il Sì non giocherà sulla paura”. Poi una battuta: “Se vince il No? Rimane il Cnel”. “Questo governo è nato per fare le riforme istituzionali. Se i cittadini le bocceranno, vedremo”, spiega Renzi. “Ma io sono convinto che nel Paese ci sia molta voglia di cambiare”.
Sui sondaggi che danno il “no” in vantaggio sul sì: “Il No è in vantaggio? Dal 2013 non c’è stata alcuna consultazione in cui i sondaggi abbiano azzeccato. In questi ultimi 15 giorni cercheremo di convincere gli indecisi. Se vincerà No? E’ la democrazia, un’esperienza meravigliosa”. “Sarà un esercizio di voto molto ampio, andranno in molti a votare”, assicura.
“La vicenda – grave- di un anno fa è chiusa. Non c’era e non c’è alcun problema con l’on.Bindi”. E’ quanto dichiarato da Vincenzo De Luca il governatore della Campania, in merito a alcune sue affermazioni offensive contro la presidente della commissione antimafia, Rosi Bindi.
De Luca ha spiegato che nell’intervista di ieri a Matrix non ci sono state domande nè risposte su Bindi e afferma di aver commentato solo al termine,un video mostratogli dal giornalista in cui Sgarbi parlava di Bindi. De Luca parla quindi di “ennesimo atto di delinquenza giornalistica”e valuterà eventuali querele.
La frase di De Luca a Matrix: “Quello che fece la Bindi è stata una cosa infame, da ucciderla. Ci abbiamo rimesso l’1,5-2% di voti. Atti di delinquenza politica. E non c’entra niente la moralità, era tutto un attacco al governo Renzi”.
Rosi Bindi, aveva inserito De Luca nella lista dei “candidati impresentabili”, poco prima delle elezioni regionali dello scorso anno.
Critiche e commenti – Il presidente del Consiglio e Segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi ha parlato di frasi “totalmente inaccettabili” esprimendo piena solidarietà alla Bindi. Giudizi simili dall’interno del Pd. De Luca si dia “una calmata”, dice il presidente dei Dem Orfini. Solidarietà a Bindi dalla presidente della Camera Boldrini e da quello del Senato Grasso.
Par condicio nella trasmissione di Fabio Fazio “Che tempo che fa”.
Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni “ha ordinato dalla Rai di far pervenire entro 24 ore la lista dei prossimi ospiti” di ‘Che tempo che fa’, dopo la partecipazione del premier Renzi, “per poter valutare il rispetto delle condizioni di parità di trattamento” ai sensi del Regolamento sulla par condicio referendaria,”riservandosi la facoltà di adottare misure d’urgenza”.
“Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – si legge in una nota Agcom – ha esaminato oggi – ai sensi dell’art. 8 della delibera 448/16/CONS – i dati di monitoraggio relativi alle due settimane del periodo di campagna referendaria 31 ottobre – 13 novembre 2016.
A seguito di tale esame, l’Autorità ha ordinato alla Rai – in quanto già richiamata nella seduta dello scorso 10 novembre in qualità di concessionaria del servizio pubblico – di aumentare i tempi dedicati alla
trattazione dell’argomento referendario sia nei notiziari, sia nei programmi di approfondimento, rivolgendo altresì un invito di analogo contenuto a Mediaset e a Sky. Negli stessi provvedimenti, relativamente agli argomenti diversi dal referendum, il Consiglio Agcom ha invitato le emittenti ad assicurare un’equilibrata presenza
delle diverse forze politiche, nel rispetto della libertà editoriale delle emittenti medesime.
Il Consiglio ha inoltre richiamato il Tg4 a riequilibrare entro la settimana in corso il tempo di parola a favore delle ragioni del “No”. Tutte queste decisioni sono state assunte a maggioranza.
In relazione agli esposti riguardanti la presenza del Presidente del Consiglio alla trasmissione “Che tempo che fa”, il Consiglio ha ordinato alla Rai di far pervenire entro 24 ore la lista dei prossimi ospiti per poter valutare il rispetto delle condizioni di parità di trattamento ai sensi dell’art.8 del Regolamento della Commissione di Vigilanza in materia di par condicio referendaria, riservandosi la facoltà di adottare misure d’urgenza.”
Con una nota la Rai fa sapere che “Come già previsto, la puntata di domenica 20 novembre di “Che Tempo Che Fa” si occuperà anche di Referendum, ospitando un esponente del NO. Nella giornata di domani, come di consueto, sarà resa nota la lista degli ospiti.”
Il Premier Matteo Renzi su Twitter commenta con soddisfazione i dati Istat.
“Con le riforme sale il Pil, senza riforme sale lo spread. Avanti tutta. L’ Italia ha diritto al futuro #passodopopasso”.
Poi postando la fotografia dell’incontro ha aggiunto: “Ho incontrato i genitori delle vittime ‘Erasmus’ di marzo in Spagna. L’Italia non lascerà sole queste famiglie”.
Pescara, 23 marzo 2015 – Il 2015 è l’anno previsto dalla direttiva 2000/60 per il raggiungimento degli obiettivi di buona qualità delle acque, una scadenza a cui il nostro Paese arriva con grande ritardo. In occasione del 22 marzo, giornata mondiale dell’acqua, Legambiente ripercorre da nord a sud le principali vertenze in cui l’associazione è impegnata, ma anche le esperienze positive su cui si sta lavorando, a dimostrazione che oggi è possibile mettere in campo una seria politica di risanamento e corretta gestione delle risorse idriche.
Secondo la documentazione fornita nel 2012 dall’Italia alla Commissione Europea per l’attuazione della direttiva 2000/60, uno stato ecologico superiore al buono è stato raggiunto solo dal 25% dei corpi idrici superficiali, mentre lo stato chimico buono è stato raggiunto solo dal 18%. Se poi guardiamo alla percentuale dei corpi idrici superficiali italiani che riesce a soddisfare tutti i requisiti per ottenere contemporaneamente un buono stato ecologico e chimico siamo solo al 10%.
Il dato che merita più attenzione, però, è quello che riguarda la previsione del raggiungimento degli obiettivi di qualità: nel 2015 la percentuale dei corpi idrici superficiali in stato buono (o superiore) dovrebbe salire solo al 29%. Per le acque sotterranee dal 49% in buono stato del 2009 dovremmo passare al 52,7% nel 2015. E questa non è una prospettiva assolutamente soddisfacente.A livello europeo i dati non sono certo migliori: se nel 2009 erano il 43% i corpi d’acqua superficiali ad avere uno stato ecologico buono, la prospettiva per il 2015 salirà solo al 53%, secondo le stime.
Le acque sotterranee europee in buono stato chimico saranno l’87% mentre in buono stato quantitativo si prevede un 96%. È un miglioramento, certo, ma siamo troppo lontani dagli auspicabili obiettivi della direttiva.Questa è la situazione di fatto se focalizziamo l’attenzione ai monitoraggi e ai raggiungimenti del buono stato di qualità, ma ancora più a monte ci sono delle problematiche da tenere in seria considerazione, come riporta il recente rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente uscito poche settimane fa: “L’ambiente in Europa – Stato e prospettive nel 2015”.
A livello europeo, “oltre il 40% dei fiumi e delle acque costiere sono interessati da un inquinamento diffuso causato dall’agricoltura, mentre tra il 20% e il 25% sono soggette a inquinamento da fonti puntuali, per esempio, strutture industriali, sistemi fognari e impianti per il trattamento delle acque reflue”. Come si vede dalla mappa allegata che illustra la situazione, l’Italia rientra pienamente in questo quadro, con le maggiori criticità per le acque interne presenti principalmente nel mezzogiorno ma che non mancano neanche al centro-nord. Per le acque costiere invece la situazione sembra essere rovesciata ma è doveroso porre l’accento anche sulla sempre presente mancanza di dati per alcune regioni del nostro Paese.
È proprio pensando alle pressioni sui corpi idrici che Legambiente ha deciso di presentare, nella giornata mondiale dell’acqua 2015, un dossier per denunciare quei casi d’inquinamento e mala gestione che mettono tanto in pericolo i nostri fiumi, laghi e falde sotterranee. Un viaggio per l’Italia che descrive le principali vertenze seguite dalla Legambiente, attraverso la sua prima e grande forza che sono i circoli locali, che raccontano le minacce al buono stato dei corpi idrici italiani. Neppure l’Abruzzo è esente da queste problematiche con il caso emblematico della contaminazione dei corpi idrici a uso potabile relativa a Bussi sul Tirino, che racconta la storia di una bonifica ancora al palo e che aspetta giustizia al grido di “chi inquina paghi”.
“Oggi occorre mettere in campo una seria politica di recupero e di tutela dei fiumi, delle falde e delle acque – dichiara Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo – e serve la volontà politica di attuarla. L’auspicio è che presto potremmo parlare di acque salvate anche per Bussi e per gli altri fiumi abruzzesi che fanno i conti con l’inquinamento. Fondamentale è l’approvazione della legge sugli eco-reati, ritornata da poco alla Camera, che rappresenterà uno strumento per poter contrastare i reati ambientali. Una legge che attendiamo da oltre 20 anni!”. Si invita a sottoscrivere l’appello sulla rapida approvazione della legge sugli ecoreati: www.legambiente.it
Legambiente Abruzzo
Matteo Renzi è il politico più chiacchierato in rete. E’ presente tipicamente nel 30% dei messaggi indirizzati ai politici, rilevati dal Social Listening di Blogmeter. Qual è il sentiment dei social media nei confronti del Presidente del Consiglio ? Premesso che le opinioni in rete sui politici sono sempre più negative che positive, il numero di opinioni negative su Matteo Renzi è aumentato negli ultimi mesi. “Siamo passati da un 64% di messaggi con sentiment negativo ad ottobre 2014 al 68% degli ultimi giorni – spiega Vincenzo Cosenza, Social Media Strategist di Blogmeter – a gennaio si era toccato il 69% a causa soprattutto del patto del Nazareno e delle presunte concessioni legislative a Berlusconi”.
[easy_ad_inject_1]Le cose vanno un po’ meglio analizzando l’attività del premier sui suoi presidi social. Su Twitter Matteo Renzi sta per raggiungere 1,7 milioni di follower. Da ottobre ne ha acquisiti oltre 330.000 (+24% rispetto al periodo precedente). Di questo passo, tra qualche mese, supererà Grillo, che cresce ad una velocità inferiore. Il numero di interazioni complessive che ha generato (retweet, reply, favorites) è stato di 1.242.666 (16% rispetto al periodo precedente). Su Facebook, che Renzi frequenta meno, ha circa 800.000 “likers”. Pochi se si considera che Grillo ne ha più del doppio. Da ottobre ha acquisito 52.600 fan (+7% rispetto al periodo precedente, caratterizzato da una minore attività di pubblicazione). Il numero di interazioni complessivamente stimolate (like, commenti, share, post spontanei degli utenti in bacheca) è stato di 1.091.384 (178% rispetto al periodo precedente). Il messaggio di Renzi più apprezzato dalla rete, da un anno a questa parte, è stato l’augurio di buon lavoro al Presidente Mattarella, che ha generato circa 92.000 interazioni su Facebook.
L’acqua è un bene comune e un patrimonio dell’umanità e difenderlo contro i processi di privatizzazione vuol dire difendere la vita.
I PROCESSI DI PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA messi in campo dal Governo Renzi e recepiti da diverse Regioni e Comuni NON POSSONO NON PREOCCUPARCI FORTEMENTE in quanto:
a) rischiano di compromettere definitivamente la qualità stessa dell’ acqua e ogni possibilità di uso razionale di questa risorsa
[easy_ad_inject_1]b) tendono ad escludere dall’erogazione del servizio idrico le categorie più deboli e disagiate dato che con la privatizzazione del servizio idrico, l’acqua non sarà più considerato “un bene comune”, ma “un servizio pubblico di rilevanza economica”
c) allontanano sempre più i Comuni, i lavoratori e gli utenti e le Comunità locali dai centri decisionali della programmazione, della gestione e di controllo sui servizi pubblici.
Il Governo Renzi, con l’uso improprio del Patto di Stabilità imposto ai Comuni e della Legge di Stabilità, con l’istituzione delle Città metropolitane e delle Unioni dei Comuni (ex Province!), sta cercando di dare una forte accelerazione alle politiche di accorpamento delle società di gestione del servizio pubblico dell’acqua e di altre che attengono ai cosiddetti “Beni Comuni” per favorire una loro migliore quotazione in borsa per poi poterle vendere con più facilità alle grandi società private.
Per questo motivo ci preoccupa anche il ruolo pericoloso che sta svolgendo l’attuale Giunta della Regione Campania che con l’istituzione di un Unico ATO (Ambito territoriale Ottimale) Regionale sta cercando di accentrare tutta la gestione dell’acqua della Campania nelle mani della Gori S.p.A. che in dieci anni di gestione non ha messo in sicurezza la rete idrica dell’ ATO 3 . Questa società che gestisce molti Comuni del napoletano e del salernitano, sta sottoponendo gli utenti del servizio idrico a forti vessazioni e ricatti per quanto concerne le tariffe.
NOI RITENIAMO CHE – proprio perchè il servizio idrico è un “bene comune” NON SI DEBBANO FARE AFFARI SULL’ACQUA. Questa politica è una chiara violazione dell’esito referendario del 12 e 13 giugno 2011. Per questo – anche in occasione delle giornate di mobilitazione del 12 e 13 febbraio indette dal Forum Italiano dei Movimenti per L’Acqua – noi del COMITATO ACQUA BENE COMUNE di Salerno invitiamo utenti e lavoratori del servizio idrico e i nostri stessi Concittadini ad aderire al comitato comitato.salerno@acquabenecomune.org FB: comitato per l’acqua pubblica Salerno per partecipare alle prossime iniziative che il comitato proporrà per difendere questo importante “bene comune”!
Silvio Berlusconi“Abbiamo evitato i segretari del Pd ma non un nome condiviso,noi votiamo scheda bianca, vediamo se hanno i voti per eleggere da soli Mattarella”. Queste le parole del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi ai grandi elettori a lui fedeli.
“La situazione segna un altolà al Patto del Nazareno”,”Non siamo stati noi a non aver rispettato il Patto, ma Renzi” ha aggiunto Berlusconi rivelando il tradimento.
[easy_ad_inject_1]”Non sono pessimista, resto combattivo anche se sono dispiaciuto per l’esito della trattativa”. E annuncia: ho detto a Mattarella che voteremo scheda bianca e l’ha presa come segno di rispetto.
Sui nuovi sviluppi sulla maggioranza che verrà all’esito della elezione del Presidente della Repubblica Berlusconi non ha dubbi: “Ncd e UdC, saranno più critici” con Renzi.
“La lotta alla mafia, le dimissioni per un ideale, i collegi per i parlamentari, l’abolizione della naja. Un politico per bene #Mattarella”.
[easy_ad_inject_1] E’ questo il tweet pubblicato dal presidente del consiglio e segretario del PD, Matteo Renzi, mentre era in corso la prima seduta per la votazione del presidente della Repubblica.
Matteo Renzi Matteo Renzi si sfoga sul social network Facebook dove con un post insolitamente lungo risponde alle contestazioni rivolte al suo governo.
“Oggi di nuovo le contestazioni di alcuni magistrati che sfruttano iniziative istituzionali (anno giudiziario) per polemizzare contro il Governo. E mi dispiace molto perché penso che la grande maggioranza dei giudici italiani siano persone per bene, che dedicano la vita a un grande ideale e lo fanno con passione. Ma trovo ridicolo – e lo dico, senza giri di parole – che se hai un mese e mezzo di ferie e ti viene chiesto di rinunciare a qualche giorno, la reazione sia: “Il premier ci vuol far CREPARE di lavoro”.
[easy_ad_inject_1] Noi vogliamo solo sentenze rapide, giuste. Vogliamo che i colpevoli di tangenti paghino davvero e finalmente con il carcere ma servono le sentenze, non le indiscrezioni sui giornali. Un Paese civile deve avere una sistema veloce, giusto, imparziale. Per arrivare rapidamente a sentenza, bisogna semplificare, accelerare, eliminare inutili passaggi burocratici, andare come stiamo facendo noi sul processo telematico (così nessuno perde più i faldoni del procedimento come accaduto anche la settimana scorsa). Bisogna anche valorizzare i giudici bravi, dicendo basta allo strapotere delle correnti che oggi sono più forti in magistratura che non nei partiti.
A chi mi dice: ma sei matto a dire questa cose? Non hai paura delle vendette? Rispondo dicendo che in Italia nessun cittadino onesto deve avere paura dei magistrati. E i nostri giudici devono sapere che il Governo (nel rispetto dell’indipendenza della magistratura) è pronto a dare una mano. Noi ci siamo. L’Italia che è la patria del diritto prima che la patria delle ferie, merita un sistema migliore. La memoria dei magistrati che sono morti uccisi dal terrorismo o dalla mafia ci impone di essere seri e rigorosi. Non vogliamo far “crepare di lavoro” nessuno, ma vogliamo un sistema della giustizia più veloce e più semplice. E, polemiche o non polemiche, passo dopo passo, ci arriveremo.” ha scritto Renzi.
Matteo Renzi
E’ durato poco e rinviato a domani l’incontro tra il premier Renzi e i senatori del PD. Non un confronto ma solo parole del premier che ha affermato “Stiamo passando da un eccesso di palude a un impegno di notevole dimensioni. Ora siamo a un passaggio chiave” invitando i senatori ad approvare l’Italicum, la proposta di riforma elettorale concordata con Berlusconi al Nazareno.
[easy_ad_inject_1] Renzi sostiene che le critiche rivolte dalla minoranza del partito democratico a lui e all’Italicum “sono ingiuste e ingenerose”. “Non si può usare un gruppo minoritario come un partito nel partito”. All’Italicum “non ci sono alternative” ma “possiamo prenderci ancora qualche ora alla ricerca di soluzioni” su temi come le liste bloccate.
Dopo la sentenza della Corte Costituzione e con l’ormai ex presidente Napolitano che per anni ha continuamente richiamato la necessità di una legge elettorale nuova e anche ora che Napolitano si è dimesso, insomma, si parla sempre e ancora della riforma elettorale.
Tuttavia la minoranza PD non ci sta. Il Senatore Gotor annuncia “Se non ci saranno novità, noi manteniamo il punto e voteremo i nostri emendamenti: continuiamo a dire no a un Parlamento di nominati”, e aggiunge “Noi, una trentina di senatori del Pd, diciamo no a un Parlamento fatto per il 70 per cento di nominati” contestando l’alto numero dei cosiddetti “capilista bloccati” che tanto piacciono a Renzi e Berlusconi.
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, in un video messaggio “alla ripresa della scuola” postato ieri sera sul sito del governo e su Youtube, ha annunciato la riforma del sistema scolastico e indicato i tempi.
“Da qui al 28 febbraio scriveremo i testi” della riforma, “il decreto e il disegno di legge”.
[easy_ad_inject_1] “Sarà la più grande riforma dal basso mai fatta in Europa”, sottolinea Renzi e precisa che “La grande novità” è che “questa volta la riforma della Scuola non la fa un politico che passa di lì, ma la fanno gli italiani”. “Se riparte la scuola, riparte l’Italia. Ci stiamo credendo e investendo”, “nella libertà di pensare al futuro, non solo al passato”.
acqua pubblica“Il comitato Acqua Pubblica Salerno viene a conoscenza attraverso il sito della Salerno Sistemi S.p.A., che in caso di morosità si procederà al distacco della fornitura dell’acqua. Il comitato, come tutto il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, condanna tale atto in quanto l’acqua è un bene essenziale alla vita, quindi un diritto inviolabile.” E’ quanto si legge in un comunicato stampa
“Non si può, inoltre, essere così restrittivi in un momento di crisi in cui molte famiglie si ritrovano in difficoltà nel pagamento delle utenze e quindi infierire su un bene indispensabile come l’acqua.” continua il comunicato”Questa purtroppo è anche la linea del Governo Renzi, infatti Il 13 novembre scorso la Camera ha approvato il Collegato Ambientale alla legge di stabilità 2014, cancellando un articolo che impediva i distacchi del servizio idrico e garantiva il diritto all’acqua tramite il minimo vitale.
Infatti, la formulazione originaria di suddetto provvedimento conteneva tre articoli sulla gestione del servizio idrico integrato, uno dei quali riguardante la disciplina della morosità.
In caso di utenti morosi l’articolo 26 imponeva ai gestori l’istallazione di limitatori di flusso idonei a garantire la fornitura giornaliera essenziale di 50 litri al giorno per persona, evitando così il distacco completo.
[easy_ad_inject_1] Assume particolare rilevanza anche la modalità poco trasparente con cui questo articolo è stato cassato. Infatti, nonostante in un primo momento sia stato oggetto di discussione e modifiche con intenzioni migliorative, successivamente è stata imposta la sua cancellazione in Commissione Ambiente senza ulteriore possibilità di approfondimenti e dibattito neanche da parte dell’aula.
Questa soppressione è un vero schiaffo in faccia alle migliaia di famiglie colpite, giornalmente, dai distacchi idrici da parte di gestori che utilizzano questo strumento in modo diffuso, al solo scopo di rendere più efficace il proprio recupero crediti e più consistenti gli utili aziendali (vedi la GORI in Campania).
In un momento in cui il Governo Renzi lavora alle nuove privatizzazioni, si vuole rendere il servizio idrico ancor più appetibile alle lobbies economiche e finanziarie, cercando di dimostrare che l’acqua non è un diritto, ma una merce come le altre.
La maggioranza degli italiani però non la pensa così: in 27 milioni hanno votato ai referendum del 2011 affinché l’acqua fosse svincolata dalle logiche di mercato e sarebbe necessario che il Governo tenesse conto di una volontà popolare così chiara.
Per questo il Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua si sta mobilitando in tutto il Paese contro il rilancio delle privatizzazioni, per impedire che “passo dopo passo” il Governo Renzi faccia tornare indietro il Paese.
Inoltre annunciamo sin da subito che ci attiveremo affinchè nel passaggio al Senato tale articolo venga ripristinato ed infatti il Forum sarà audito dalla Commissione Ambiente del Senato martedì 13 gennaio.
Pertanto, chiediamo alla Salerno Sistemi S.p.A. di non violare né il diritto alla vita, né la volontà di 27 milioni di italiani e di rendersi invece protagonista di un atto di giustizia che consiste nell’applicazione del riduttore di flusso ai 50 litri procapite al giorno, indispensabili alla salute e all’igiene, come sancito dall’ONU.
Il futuro è in una gestione dell’acqua pubblica, partecipata, senza profitti. E senza distacchi!
Non si arrestano le polemiche sulla norma introdotta all’ultimo momento dal Governo Renzi sul condono di fatto con una norma che prevede l’esclusione dalla punibilità se “l’importo delle imposte sui redditi evase non è superiore al 3% del reddito imponibile dichiarato o l’importo dell’imposta sul valore aggiunto evasa non è superiore al 3%”sul valore dichiarato, fattispecie nella quale rientrerebbe anche Silvio Berlusconi che grazie a questa norma vedrebbe cancellati gli effetti della condanna per frode fiscale e gli effetti della legge Severino compresa la possibilità di ricandidarsi.
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Già in mattinata fonti Palazzo Chigi hanno fatto sapere che il presidente del Consiglio Renzi “ha chiesto questa mattina agli uffici di non procedere – per il momento – alla formale trasmissione alla Camera del testo approvato in Consiglio dei ministri” dei decreti delegati sul fisco che contiene le norme considerate a favore di Berlusconi. Dunque per ora la norma è di fatto bloccata in attesa di tornare in Consiglio dei Ministri per le modifiche necessarie.
Al tg5 Renzi ha poi precisato “Nessuna norma ad personam o contra personam”, nè “inciucio”. “Se si pensa che poi ci sia chissà quale scambio, non c’è problema:rimandiamo tutto a dopo le votazioni per il Quirinale e la fine dei servizi sociali di Berlusconi a Cesano Boscone. I professionisti del retropensiero avranno modo di ricredersi”
Così il premier Renzi al TG5 sulla presunta norma fiscale salva-Berlusconi.
Non tarda anche la reazione di Forza Italia: Berlusconi avrebbe appreso solo dai giornali della norma, che secondo i legali Coppi e Ghedini potrebbe non essere applicabile al suo caso.Ad Arcore,si apprende,ci si starebbe chiedendo allora’cui prodest’,a chi giova. Alcuni suoi fedelissimi sospettano che sia stata una mossa per mettere in crisi il Patto del Nazareno.
All’attacco di Renzi il Movimento 5 Stelle. Di Battista commenta: “Chi dice che ‘non c’è inciucio ma ci fermiamo’ sta ammettendo l’inciucio. E Di Maio su Facebook scrive “O Renzi non sa cosa approva il suo governo, e quindi mi preme capire lui a cosa serva, oppure ha provato a fare un regalo di Natale a Berlusconi per estinguere una delle cambiali del Patto del Nazareno, senza riuscirci, per ora”.
Sullo stesso tenore anche Civati, esponente della sinistra Pd, che si chiede “Nessuno sapeva niente. Il decreto si è scritto da solo?”
Il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi è accusato di aver usato un volo di Stato per le sue vacanze.
A denunciarlo è Carlo Sibilia, membro del ‘direttorio’ M5S, che scrive su Facebook “Vacanze renziane.Tratto da una storia vera scoperta dal mio collega Paolo Romano”, il nostro “Super Premier” ha utilizzato l’aereo che lo aveva portato in visita ufficiale a Tirana per andare a sciare ad Aosta, con un passaggio precedente da Firenze per prendere mogli e figli, l’accusa.”Domanda (lecita): quanto è costato il volo in missione-vacanza?”.
[easy_ad_inject_1]Prontamente arriva la risposta di Matteo Renzi da twitter: “Gli spostamenti aerei, dormire in caserma, avere la scorta, abitare a Palazzo Chigi non sono scelte ma frutto di protocolli di sicurezza. #regole”. .
Dopo pochi minuti è arrivata una puntuale nota di Palazzo Chigi che precisa: Il premier Renzi ha raggiunto Aosta, (dove si trova in vacanza, ndr) “non con il volo di Stato con cui si è recato a Tirana, ma con un Falcon 900 nel pieno rispetto della normativa e dei protocolli di sicurezza”. “Ciò riguarda anche la famiglia del premier quando si muove con lui, sottoposta agli stessi obblighi di sicurezza a norma di legge”, si sottolinea. L’alloggio in caserma: “Renzi ha regolarmente pagato per sé e i suoi familiari secondo le tariffe previste”.
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