Annunciata una nuova operazione militare su vasta scala: oltre cento le vittime. L’obiettivo è la liberazione degli ostaggi e il controllo totale della Striscia.
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Gaza sull’orlo: Netanyahu annuncia un’offensiva totale e la diaspora dei profughi
Israele prepara un attacco su larga scala mentre cerca paesi pronti ad accogliere oltre metà della popolazione di Gaza
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Raid su ospedale a Khan Younis: muore reporter palestinese
Colpito un presunto centro di comando di Hamas nel complesso Nasser. Israele: “Attacco mirato”, ma tra le vittime c’è anche il giornalista Hassan Eslaiah.
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Gaza sotto assedio: 15 morti in un raid israeliano, tra cui bambini
Nel campo profughi di Jabalia colpita una scuola usata come rifugio. Netanyahu annuncia: “Nessuna tregua, intensificheremo l’offensiva”.
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Gaza in bilico tra guerra e diplomazia: Hamas propone un governo tecnico
La proposta di Hamas ai mediatori internazionali prevede una gestione indipendente della Striscia, mentre si apre uno spiraglio per il rilascio degli ostaggi
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Usa propone nuova formula per il cessate il fuoco a Gaza
Gli Usa rilanciano il piano di tregua
Gli Stati Uniti hanno presentato una nuova formula per il piano di cessate il fuoco a Gaza. Questa iniziativa mira a superare l’impasse nei negoziati in corso tra le parti coinvolte. Secondo quanto riportato dal sito Axios, Washington ha intensificato la sua pressione sui mediatori del Qatar e dell’Egitto affinché convincano Hamas ad accettare una versione estesa dell’articolo 8 del piano.
Dettagli della nuova proposta
La riformulazione proposta dagli Stati Uniti riguarda principalmente i negoziati successivi alla prima pausa del fuoco. Hamas, infatti, intende focalizzarsi sul rilascio dei prigionieri palestinesi, specificando chi e quanti verrebbero scambiati con gli ostaggi. Israele, dal canto suo, ha posto sul tavolo la questione della smilitarizzazione di Gaza come parte integrante delle discussioni.
Il ruolo di Qatar ed Egitto
Il Qatar e l’Egitto sono stati identificati come attori chiave per facilitare il dialogo tra Hamas e Israele. Gli Stati Uniti sperano che il loro coinvolgimento possa contribuire a persuadere Hamas ad accettare le modifiche proposte al piano di tregua, aprendo così la strada a una soluzione più duratura e stabile.
Prospettive future
Resta da vedere se la nuova formula proposta dagli Stati Uniti riuscirà a sbloccare i negoziati e a portare a un cessate il fuoco che soddisfi entrambe le parti. La comunità internazionale osserva attentamente gli sviluppi, sperando che questa nuova iniziativa possa portare a una pace sostenibile nella regione.
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Attacco in Gaza: azione mirata su sospetto terrorista secondo Haaretz
Il tragico attacco israeliano che ha provocato la morte di sette operatori umanitari del World Central Kitchen nella Striscia di Gaza sarebbe stato motivato dalla presenza sospetta di un terrorista all’interno del convoglio. Questa la ricostruzione proposta dal quotidiano israeliano Haaretz, che getta luce su un’azione drammaticamente conclusasi con vittime innocenti.
Secondo quanto riportato, l’attacco è stato eseguito utilizzando un drone Hermes 450, il quale ha sganciato tre missili contro il gruppo di aiuti. Il convoglio seguiva un itinerario che era stato precedentemente concordato con le forze armate israeliane, nel tentativo di garantire la sicurezza del trasporto degli aiuti umanitari.
Le vittime dell’attacco includono due cittadini palestinesi in possesso di passaporto statunitense, tre cittadini britannici, un cittadino polacco e un’australiana, evidenziando la natura internazionale del gruppo colpito.
Questo incidente solleva questioni complesse sulla condotta delle operazioni militari in zone di conflitto e sull’importanza di garantire la sicurezza dei convogli umanitari, spesso composti da volontari che rischiano la propria vita per portare aiuto a chi è in necessità. La notizia stimola un dibattito più ampio sulla responsabilità e sulle procedure di verifica impiegate prima di intraprendere azioni militari che possono avere conseguenze tragiche per i civili coinvolti.
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Netanyahu ammette: attacco a Gaza, un “tragico errore” che costa la vita a 7 operatori umanitari
Nel cuore di un conflitto che continua a disegnare linee di divisione profonde, una dichiarazione del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu getta nuova luce sulle tragiche dinamiche della guerra. Netanyahu ha confermato che l’attacco condotto a Gaza, risultato nella perdita di vite umane di sette operatori umanitari appartenenti a World Central Kitchen, è stato un “tragico errore” attribuibile alle forze armate israeliane.
L’incidente, descritto dal Primo Ministro come un errore involontario, ha visto le forze israeliane colpire operatori umanitari innocenti impegnati nella Striscia di Gaza. “E’ stato un tragico errore in cui le nostre forze hanno colpito senza intenzione gente innocente”, ha dichiarato Netanyahu, evidenziando la nebulosa e spesso caotica natura del conflitto armato. La sua ammissione apre un raro spiraglio di trasparenza in un contesto altrimenti dominato da narrazioni contrapposte e tensioni palpabili.
Nell’ottica di affrontare le conseguenze di questo errore e prevenire future tragedie, il Primo Ministro ha annunciato l’apertura di un’indagine per far luce sull’accaduto. Netanyahu ha inoltre sottolineato l’importanza della comunicazione e della collaborazione con i governi dei paesi di origine degli operatori umanitari coinvolti, assicurando un impegno attivo da parte di Israele per evitare che simili incidenti si ripetano.
Questo evento sottolinea la fragile e pericolosa linea che separa gli atti di guerra dalle tragedie umanitarie, ricordando ancora una volta il prezzo spesso inaccettabile che il conflitto impone alle persone più vulnerabili e impegnate in missioni di pace e assistenza. La dichiarazione di Netanyahu non solo offre un momento di riflessione sull’umanità in mezzo al caos del conflitto ma pone anche le basi per un dialogo potenzialmente più costruttivo nella regione.
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Tragico Raid in Gaza: sette operatori umanitari della World Central Kitchen perdono la vita
In un tragico sviluppo dei recenti conflitti nella Striscia di Gaza, un raid aereo condotto dalle forze israeliane ha causato la morte di sette operatori umanitari appartenenti all’organizzazione non governativa statunitense World Central Kitchen, fondata dallo chef José Andres. L’attacco ha colpito direttamente il veicolo con cui si stavano spostando, provocando anche la morte dell’autista palestinese che li accompagnava.
Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha confermato la perdita degli operatori umanitari stranieri, sottolineando la gravità dell’incidente avvenuto nel cuore della Striscia di Gaza. Questa perdita rappresenta un duro colpo per la comunità internazionale e per tutti coloro che si adoperano per fornire aiuti e supporto alle popolazioni colpite dal conflitto.
La notizia ha suscitato una profonda reazione da parte della Casa Bianca, che si è dichiarata “afflitta” per l’accaduto. Le autorità statunitensi hanno immediatamente esortato Israele a condurre indagini rapide e approfondite sull’incidente, al fine di chiarire le circostanze che hanno portato alla morte degli operatori umanitari e del loro autista.
Questo tragico evento mette in luce i pericoli a cui sono esposti gli operatori umanitari nei contesti di conflitto e solleva interrogativi cruciali sulla sicurezza delle missioni umanitarie in zone ad alto rischio. La comunità internazionale attende risposte e chiarimenti, nella speranza che tali incidenti non si ripetano in futuro.
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Hamas si scusa con gli abitanti di Gaza per le sofferenze della guerra
Per la prima volta tramite una dichiarazione diffusa sui social media, Hamas ha espresso le proprie scuse alla popolazione della Striscia di Gaza per le sofferenze subite a causa del conflitto in corso. Nonostante il riconoscimento delle difficoltà imposte dalla guerra, l’organizzazione ha sottolineato la sua determinazione a proseguire il combattimento fino al raggiungimento di “vittoria e libertà” per il popolo palestinese.
Nel corso della comunicazione, Hamas ha esteso un ringraziamento ai residenti di Gaza per la loro resistenza e ha evidenziato le iniziative intraprese per mitigare le avversità della vita quotidiana sotto assedio, includendo sforzi per il controllo dei prezzi al fine di contenere l’impatto economico del conflitto sulla popolazione civile.
Inoltre, l’organizzazione ha riaffermato il proprio impegno nella lotta contro le conseguenze dell’occupazione, cercando di affrontare e risolvere i problemi derivanti da tale situazione. Queste dichiarazioni rappresentano un momento significativo nel contesto del lungo conflitto, segnalando una rara ammissione delle difficoltà affrontate dai cittadini di Gaza e un impegno pubblico a cercare soluzioni per alleviarle.
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Piano Gaza. Netanyahu annuncia: gestione locale post-Hamas e espansione degli insediamenti in Cisgiordania
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha presentato al gabinetto di sicurezza un nuovo piano per la gestione della Striscia di Gaza nel post-conflitto. Secondo il piano, “funzionari locali” non associati a gruppi terroristici amministreranno l’area una volta concluso il controllo di Hamas. Netanyahu ha sottolineato che Israele manterrà la capacità di condurre operazioni militari all’interno della Striscia e intende creare una zona cuscinetto per migliorare la sicurezza. Un altro obiettivo strategico del piano è la chiusura dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), con l’intenzione di porre fine a ciò che Israele considera come un perpetuarsi dello status di rifugiato palestinese senza soluzioni a lungo termine.
Netanyahu ha anche espresso una forte opposizione ai “diktat internazionali” riguardanti il riconoscimento di uno Stato palestinese, affermando che qualsiasi accordo deve rispettare le esigenze di sicurezza di Israele. Parallelamente alla situazione a Gaza, il governo israeliano ha annunciato piani per l’espansione degli insediamenti in Cisgiordania, con la proposta di costruire oltre 3.000 nuove abitazioni. Queste mosse sono state interpretate come un segnale della determinazione di Israele a consolidare il proprio controllo sui territori contesi, nonostante le critiche internazionali e le preoccupazioni riguardo le implicazioni per il futuro della pace nella regione.
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Bollettino aggiornato sui bambini di Gaza al Meyer
Firenze, 31 gennaio 2024 – Sono tre i bambini provenienti da Gaza attualmente ricoverati nel reparto di Chirurgia dell’AOU Meyer Irccs.
Si tratta di un fratellino e una sorellina rispettivamente di 12 e 15 anni, accompagnati dalla mamma, e di un bambino di 10 accompagnato dal babbo. Tutti e tre riportano gli esiti di patologie di tipo traumatico legate ad esplosioni di bombe che hanno colpito le loro abitazioni.
Il bambino di 10 anni con frattura di femore, dopo ulteriori accertamenti che hanno escluso infezioni profonde, è stato sottoposto a un intervento chirurgico ortopedico questa mattina (per il riallineamento dei due monconi della gamba precedentemente operata a Gaza) e a breve potrà cominciare la riabilitazione per recuperare la funzionalità dell’arto interessato che era stato a lungo immobilizzato.
Gli altri due bambini, fratellino e sorellina di 12 e 15 anni, sono in condizioni stabili, sottoposti ad accertamenti, ma le loro condizioni non destano preoccupazione.
Anche la loro mamma resta ricoverata in stanza con loro al Meyer. È stata sottoposta a trattamento chirurgico per un ascesso cutaneo, anche lei ad opera degli specialisti del Meyer, proprio per non separare il nucleo familiare.
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Continuano le Operazioni Militari israeliane nella Striscia di Gaza
Notizie sulla guerra Israele – Hamas del 27 ottobre 2023
Introduzione: La situazione nel Medio Oriente rimane estremamente volatile, con operazioni militari in corso nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. L’esercito israeliano ha condotto una terza incursione nel nord di Gaza entro 24 ore, mirando alle posizioni e alle strutture di Hamas, secondo quanto riferito dai media israeliani. Questa operazione non ha riportato feriti tra i soldati israeliani, come dichiarato in un comunicato stampa militare.
Il Segretario Generale dell’ONU Guterres Appella a un Cessate il Fuoco Umanitario
In un nuovo appello urgente, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha ribadito la necessità di un cessate il fuoco umanitario e ha sottolineato l’importanza del rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, oltre alla consegna di aiuti vitali alla Striscia di Gaza.
Guterres ha accolto con favore l’aumento del consenso globale a favore di una pausa umanitaria nel conflitto in corso in Medio Oriente. Ha sottolineato che il sistema umanitario a Gaza sta affrontando una situazione di collasso totale, con conseguenze drammatiche per oltre 2 milioni di civili che vivono nell’area.
Il Segretario Generale ha enfatizzato l’importanza che ciascuna parte coinvolta nel conflitto assuma le proprie responsabilità, sottolineando l’urgenza di porre fine alle sofferenze umane e di garantire l’accesso agli aiuti umanitari essenziali.
Nel frattempo, sul fronte dei combattimenti, l’esercito israeliano ha intensificato la sua azione in Gaza con pesanti bombardamenti di artiglieria e raid massicci concentrati sul campo profughi di Jabalia, situato nel nord della Striscia. Secondo i media israeliani, i bombardamenti di questa sera sono stati descritti come i più intensi dall’inizio del conflitto lo scorso 7 ottobre.
A causa di questi attacchi, molte aree della Striscia di Gaza hanno subito interruzioni nelle connessioni internet, creando ulteriori difficoltà per i residenti che cercano di comunicare e ricevere informazioni cruciali. In concomitanza con questi eventi, sono stati segnalati lanci di razzi provenienti da Gaza diretti verso il sud di Israele, segnando un’escalation delle ostilità nella regione.
L’appello di Guterres a un cessate il fuoco umanitario diventa sempre più urgente, mentre la comunità internazionale cerca di mediare e porre fine alle sofferenze in corso nei territori colpiti dalla violenza.
Violenza in Cisgiordania: Nel frattempo, in Cisgiordania, scontri tra manifestanti palestinesi e le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno portato alla morte di tre palestinesi e al ferimento di altri 12 a Jenin. Inoltre, un attacco con razzi a Taba, una città egiziana che confina con la Striscia di Gaza, ha causato il ferimento di sei persone.
Posizione di Hamas sul Rilascio degli Ostaggi: Hamas ha chiarito che non rilascerà ostaggi fino a quando non sarà raggiunto un accordo di cessate il fuoco. Questa affermazione è giunta da Abu Hamid, membro della delegazione di Hamas che ha recentemente visitato Mosca e ha avuto discussioni con il vice ministro degli Esteri russo, Bogdanov. Tra i temi in esame vi sono il rilascio degli ostaggi e l’evacuazione dei cittadini russi dalla Striscia di Gaza.
Prospettive delle Negoziazioni sugli Ostaggi dal punto di vista israeliano: Uno dei negoziatori israeliani coinvolti nelle discussioni sul rilascio di 229 ostaggi si è detto ottimista circa la possibilità di liberare donne, bambini e anziani, fintanto che non sia iniziata l’operazione di terra nella Striscia di Gaza.
Crisi Umanitaria a Gaza: La Striscia di Gaza continua a fronteggiare una grave crisi umanitaria. Si stima che circa 629.000 palestinesi abbiano cercato rifugio nei centri dell’UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi) a Gaza. Questo numero supera notevolmente la capacità massima, e le scorte di carburante in esaurimento stanno mettendo a repentaglio i servizi sanitari e la distribuzione di beni essenziali come acqua e pane.
Dati sulle Vittime e Consegna di Aiuti: Nel contesto dei recenti bombardamenti israeliani, il Ministero della Salute di Gaza ha riportato almeno 481 vittime nelle ultime 24 ore. Dall’inizio del conflitto, un totale di 7.028 palestinesi sono stati uccisi, di cui il 66% erano donne e bambini. In un segno di speranza, oggi sono entrati a Gaza da Rafah dieci camion di aiuti, offrendo un certo sollievo alla situazione critica.
Razzi su Tel Aviv: Il braccio armato di Hamas, noto come Brigate Ezzedin al-Qassam, ha rivendicato la responsabilità di una serie di attacchi con razzi su Tel Aviv. Uno di questi razzi ha colpito un edificio residenziale, causando il ferimento di tre persone. I servizi di soccorso israeliani hanno riferito che due dei feriti erano in condizioni stabili, mentre un terzo presentava ferite moderate. Il sistema di difesa israeliano Iron Dome ha intercettato almeno otto dei razzi in arrivo.
Accuse riguardo il Quartier Generale di Hamas: Le forze di sicurezza israeliane hanno accusato che il quartier generale di Hamas a Gaza sia situato sotto l’ospedale centrale Shifa. Sostengono che da questa posizione Hamas impartisce ordini e coordina i lanci di razzi su Israele. L’ospedale, che dispone di 1.500 letti e un personale di 4.000, sarebbe utilizzato come scudo umano.
Smentite di Hamas: I rappresentanti di Hamas hanno categoricamente respinto tali accuse. Un leader di Hamas, citato dai media israeliani, ha smentito categoricamente le affermazioni, definendole “bugie” e ha espresso preoccupazioni che Israele potrebbe essere in procinto di compiere un nuovo attacco nelle vicinanze dell’ospedale, con il rischio di provocare vittime civili.
La situazione nella regione rimane in continua evoluzione, con la persistente violenza e gli sforzi diplomatici per affrontare la crisi in corso nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.
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Hamas invita a proteste per la riapertura del valico di Rafah
Gaza, 26 ottobre 2023 – Hamas ha invitato tutti i popoli arabi e islamici a una mobilitazione popolare per chiedere la riapertura del valico di Rafah, l’unico accesso della Striscia di Gaza al mondo esterno.
In una nota, il movimento islamico ha denunciato “l’embargo illegale imposto da Israele e dal suo alleato egiziano” alla Striscia, che ha provocato una grave crisi umanitaria.
Hamas ha anche accusato Israele di “bloccare le strade alla popolazione di Gaza diretta a sud”. In un video diffuso sui social media, un residente della Striscia ha raccontato di essere stato rimandato indietro dalle forze di Hamas, anche con spari.
La Mezzaluna rossa palestinese ha fatto sapere che oggi sono entrati dal valico di Rafah 12 camion di aiuti. Finora, in totale, ne sono passati 74.
L’appello di Hamas è un ulteriore segno di tensione tra il movimento islamico e Israele. La riapertura del valico di Rafah è una delle principali richieste di Hamas, che lo considera una questione di sovranità.
Israele, invece, sostiene che il valico deve rimanere chiuso per motivi di sicurezza. Il governo israeliano afferma che Hamas utilizza il valico per importare armi e materiale bellico.
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Hamas potrebbe liberare gli ostaggi in pochi giorni
Gerusalemme, 26 ottobre 2023 – Il rilascio di un significativo numero di ostaggi in mano di Hamas a Gaza potrebbe avvenire “in pochi giorni”, secondo fonti israeliane ed estere.
Una delle fonti ha aggiunto che si spera di chiudere l’accordo “in due giorni, forse anche meno in base all’andamento dei negoziati”.
Secondo funzionari israeliani, Hamas potrebbe rilasciare gli ostaggi fragili o quelli stranieri in cambio di “gesti umanitari” come la liberazione di donne o anziani palestinesi detenuti.
Il rilascio degli ostaggi sarebbe un passo importante verso la de-escalation del conflitto tra Israele e Hamas, che dura ormai da 15 giorni.
Il possibile rilascio degli ostaggi è un segnale positivo che potrebbe portare a un cessate il fuoco tra Israele e Hamas.
La liberazione di ostaggi fragili o stranieri sarebbe un gesto umanitario importante, che potrebbe aiutare a costruire la fiducia tra le due parti.
È ancora troppo presto per dire se l’accordo verrà effettivamente concluso, ma il fatto che i negoziati siano in corso è un segno che entrambe le parti sono interessate a trovare una soluzione pacifica al conflitto.
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Israele lancia incursioni di terra a Gaza
Gerusalemme, 26 ottobre 2023 – Le truppe di terra israeliane hanno lanciato incursioni mirate nel nord della Striscia di Gaza nella notte del 25 ottobre. Le forze israeliane hanno lasciato la zona dopo il blitz, in cui hanno colpito “numerose cellule terroristiche, infrastrutture e postazioni di lancio missili”, secondo il portavoce militare israeliano.
Il raid, che si è svolto “nel quadro dei preparativi per le prossime tappe del conflitto”, secondo il portavoce, è stato il primo di terra da parte di Israele da quando è iniziata la guerra a Gaza il 10 ottobre.
I raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza proseguono, con l’obiettivo di colpire le infrastrutture di Hamas e impedire al gruppo di lanciare ulteriori missili contro Israele.
Israele sta inoltre valutando di estendere fino alla fine dell’anno lo sgombero di villaggi ai confini con la Striscia di Gaza, che ha provocato la rabbia e la frustrazione della popolazione palestinese.
Le incursioni di terra israeliane a Gaza rappresentano un’escalation del conflitto, che dura ormai da 15 giorni. L’esercito israeliano ha fatto sapere che il raid è stato solo un’anticipazione di quello che potrebbe accadere in futuro, e che l’obiettivo è quello di indebolire Hamas e impedirle di lanciare ulteriori missili contro Israele.
Lo sgombero di villaggi ai confini con la Striscia di Gaza è un’altra misura che rischia di aumentare la tensione tra Israele e Palestina. La popolazione palestinese accusa Israele di voler prendere possesso di queste terre, e il governo israeliano ha respinto queste accuse.
Il conflitto tra Israele e Palestina è un conflitto complesso e difficile da risolvere. Entrambe le parti hanno le loro ragioni, e la guerra sta causando un enorme sofferenza alla popolazione civile.
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Papa Francesco: “Evitare catastrofe umanitaria a Gaza”
Città del Vaticano, 18 ottobre 2023 – Il Papa ha lanciato un appello alla pace per la Striscia di Gaza, dove l’escalation di violenza tra Israele e Hamas ha provocato la morte di oltre 3.200 persone, tra cui centinaia di civili.
“Le vittime aumentano e la situazione a Gaza è disperata”, ha detto Papa Francesco durante l’udienza in piazza San Pietro. “Si faccia, per favore, tutto il possibile per evitare una catastrofe umanitaria”.
Il Papa ha anche espresso preoccupazione per il possibile allargamento del conflitto. “Tacciano le armi, la guerra semina solo morte, aumenta l’odio, moltiplica la vendetta. La guerra cancella il futuro”, ha detto Bergoglio.
In conclusione, il Papa ha annunciato una giornata di digiuno e preghiera per la pace per il 27 ottobre.
L’appello del Papa è stato accolto con favore dalla comunità internazionale
L’appello del Papa è stato accolto con favore dalla comunità internazionale.
Le Nazioni Unite hanno definito l’attacco all’ospedale di Gaza “un atto di terrorismo” e hanno chiesto un’indagine indipendente.
L’Unione Europea ha condannato “l’uso indiscriminato della forza” e ha chiesto un cessate il fuoco immediato.
Gli Stati Uniti, alleati di Israele, hanno espresso “profonda preoccupazione” per l’escalation di violenza e hanno chiesto un cessate il fuoco “rapido e trasparente”.
La situazione a Gaza è sempre più grave
La situazione a Gaza è sempre più grave. L’escalation di violenza ha provocato la morte di almeno 3.200 persone, tra cui centinaia di civili, e ha causato ingenti danni alla Striscia.
La comunità internazionale sta cercando di mediare un cessate il fuoco, ma le parti in conflitto sembrano ancora lontane da un accordo.
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Gaza, la guerra continua: almeno 3.200 morti
Gerusalemme, 18 ottobre 2023 – Il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza è salito ad almeno 3.200 morti e circa 11.000 feriti. Lo ha reso noto il ministero della Sanità palestinese gestito da Hamas.
Il portavoce del ministero ha detto che Israele ha continuato ad attaccare Gaza “anche dopo il criminale attacco all’ospedale“, che invece Israele imputa alla Jihad islamica palestinese.
Intanto, l’esercito israeliano ha rinnovato l’appello ai civili palestinesi di spostarsi nel sud della Striscia e ha riferito di aver ucciso due dirigenti di Hamas.
L’escalation di violenza
L’escalation di violenza tra Israele e Hamas è iniziata il 7 ottobre, quando un raid israeliano ha ucciso un leader di Hamas. Hamas ha risposto lanciando razzi su Israele, che ha lanciato attacchi aerei sulla Striscia di Gaza in risposta.
La situazione a Gaza è sempre più grave. L’escalation di violenza ha provocato la morte di almeno 3.200 persone, tra cui centinaia di civili, e ha causato ingenti danni alla Striscia.
La condanna internazionale
L’escalation di violenza ha suscitato una ferma condanna da parte della comunità internazionale. Le Nazioni Unite hanno definito l’attacco all’ospedale di Gaza “un atto di terrorismo” e hanno chiesto un’indagine indipendente.
L’Unione Europea ha condannato “l’uso indiscriminato della forza” e ha chiesto un cessate il fuoco immediato.
Gli Stati Uniti, alleati di Israele, hanno espresso “profonda preoccupazione” per l’escalation di violenza e hanno chiesto un cessate il fuoco “rapido e trasparente”.
La ricerca di un cessate il fuoco
La comunità internazionale sta cercando di mediare un cessate il fuoco, ma le parti in conflitto sembrano ancora lontane da un accordo.