Tag: Fiumicino

  • Mistero a Fregene: donna trovata accoltellata nella sua villetta

    Mistero a Fregene: donna trovata accoltellata nella sua villetta

    Una 60enne è stata uccisa con più coltellate: indagano i carabinieri. Il figlio ha dato l’allarme

    La tranquilla Fregene scossa da un omicidio

    La tranquillità del litorale romano è stata spezzata da un brutale delitto: una donna di 60 anni è stata trovata morta nella sua villetta a Fregene, uccisa da diverse coltellate. A fare la macabra scoperta è stato il figlio della vittima, che ha immediatamente lanciato l’allarme.

    La villetta, divisa in due porzioni abitative, ospitava anche il figlio della donna insieme alla compagna. Nonostante la vicinanza, nulla sembrava aver fatto presagire quanto stava per accadere.

    Il ritrovamento del corpo e gli indizi

    carabinieri, intervenuti sul posto, hanno confermato la presenza di ferite da arma da taglio sul corpo della vittima. Un altro dettaglio inquietante è emerso poco dopo: l’auto della donna, trovata fuori strada e con il finestrino abbassato, a poca distanza dalla villetta. Un possibile tentativo di fuga o la scena di un altro momento chiave dell’omicidio?

    Il veicolo è stato sequestrato e ora sarà analizzato per raccogliere tracce e impronte utili alle indagini.

    Un delitto in casa: ipotesi e primi interrogativi

    Le indagini sono nelle fasi iniziali, ma il fatto che la donna vivesse da sola nella sua porzione della casa solleva interrogativi inquietanti. Chi poteva sapere che si trovava lì da sola? È entrato qualcuno con cui aveva confidenza? Oppure si tratta di un’aggressione improvvisa e violenta da parte di un estraneo?

    I carabinieri stanno ascoltando familiari e vicini per ricostruire le ultime ore di vita della donna e risalire all’autore dell’omicidio.

    Fregene sotto shock

    Il piccolo centro balneare è sotto shock. I residenti parlano di una zona tranquilla, dove un delitto simile appare incomprensibile. Le forze dell’ordine mantengono il massimo riserbo, ma si teme possa trattarsi di un femminicidio, l’ennesimo caso di violenza tra le mura domestiche.

    In attesa della verità

    Il corpo della donna è stato trasferito per l’autopsia, che dovrà chiarire le modalità precise dell’aggressione. Al momento, gli investigatori non escludono alcuna pista, né quella passionale, né quella familiare.

    Gli occhi sono puntati su quanto emergerà dalle analisi tecniche e dalle testimonianze. Un nuovo drammatico capitolo potrebbe scriversi da un momento all’altro.

  • Covid, obbligo tampone per arrivi da Cina. L’Ordinanza dei Ministro della Salute

    Covid, obbligo tampone per arrivi da Cina. L’Ordinanza dei Ministro della Salute

    L’ordinanza del Ministro Schillaci

    Il 29 dicembre 2022 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale l’Ordinanza del Ministro Schillaci intitolata “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’epidemia da COVID-19 concernenti gli ingressi dalla Cina. (22A07435)“.

    Secondo quanto si apprende dalla lettura del provvedimento si ordina per tutti i soggetti in ingresso dalla Cina:

    • L’ obbligo di presentazione al vettore all’atto dell’imbarco e a chiunque sia deputato ad effettuare i controlli, della certificazione di essersi sottoposti, nelle settantadue ore antecedenti l’ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare, o, nelle quarantotto ore antecedenti, ad un test antigenico effettuati per mezzo di tampone con risultato negativo;
    • L’obbligo di sottoporsi ad un test antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, ovvero, qualora cio’ non fosse possibile, entro quarantotto ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento.
    • in caso di esito positivo del test antigenico, obbligo di sottoporsi immediatamente ad un test molecolare ai fini del successivo sequenziamento e ad isolamento fiduciario nel rispetto della normativa vigente;
    • Infine l’ obbligo di effettuare un ulteriore test antigenico o molecolare con esito negativo per porre termine al periodo di isolamento.

    Si chiarisce che le disposizioni NON si applicano ai minori di sei anni, ai membri dell’equipaggio e al personale viaggiante dei mezzi di trasporto di persone e merci, ai funzionari e agli agenti, comunque denominati, dell’Unione europea o di organizzazioni internazionali, agli agenti diplomatici, al personale amministrativo e tecnico delle missioni diplomatiche, ai funzionari e agli impiegati consolari, al personale militare, compreso quello in rientro dalle missioni internazionali, e delle Forze di Polizia, al personale del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e dei Vigili del fuoco nell’esercizio delle loro funzioni.

    Ministro Schillaci firma ordinanza per tamponi obbligatori ai passeggeri in arrivo dalla Cina

    “Ho disposto, con ordinanza, tamponi antigenici Covdi19 obbligatori, e relativo sequenziamento del virus, per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina e in transito in Italia. La misura si rende indispensabile per garantire la sorveglianza e l’individuazione di eventuali varianti del virus al fine di tutelare la popolazione italiana. Riferirò più dettagliatamente nel corso del Consiglio dei Ministri convocato oggi”.

    E’ quanto ha dichiarato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, il 28 dicembre 2022.

    Malpensa: 52% di contagiati da Covid su volo da Pechino

    Nel giorno di Santo Stefano dei 120 passeggeri che viaggiavano sul volo Pechino-Malpensa proveniente dalla Cina atterrato alle 18.55 nello scalo di Milano Malpensa, 62 sono risultati positivi a Covid (52%).

    E’ quanto ha riferito l’Assessore al welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, che in conferenza stampa ha aggiunto: “Sono numeri che devono far riflettere“.

    Poi ha chiarito “non è stata un’iniziativa sbagliata o azzardata, come si vede dai numeri significativi che stanno a testimoniare che in Cina in questo momento c’è sicuramente un’ondata epidemica in corso, anche se non sappiamo ancora quali sono le varianti responsabili“.

    La Lombardia anche in questo caso è stata la prima regione a livello mondiale che ha preso questa iniziativa. Un esercizio utile, tanto che Schillaci ne riferisce al cdm” ha aggiunto Berlolaso.

    Qui la conferenza stampa dell’Assessore Bertolaso https://fb.watch/hIan70XA0V/

    La disposizione sullo screening a Malpensa

    L’Ats dell’Insubria, alla luce dell’aumento dei contagi in Cina, ha richiesto lo screening Sars Cov-2 per chiunque arrivi dalla Cina in aeroporto Milano Malpensa.

    La disposizione è attiva dal 26 dicembre e sarà operativa fino al 30 gennaio 2023.

    Lo screening è stato disposto a causa dell’aumento dei contagi da Covid in Cina.

    Chiunque si è collegato al sito dell’aeroporto di Malpensa ha potuto leggere il seguente avviso

    "Gentile Cliente, a seguito di una nuova normativa Covid-19 la informiamo che, all'arrivo a Malpensa, è consigliato effettuare un tampone antigenico molecolare per tutti i passeggeri e gli operatori provenienti dalla Cina. Il presente regolamento è immediatamente valido fino al 30 gennaio 2023. Per ulteriori informazioni visitare il sito di viaggi Viaggiaresicuri."

    Anche Roma Fiumicino ha ripreso i test

    Anche all’Aeroporto Roma Fiumicino si riparte con i test anticovid sui passeggeri in arrivo dalla Cina.

    Lo ha annunciato il 28 dicembre 22 l’Assessore alla Sanità Alessio D’Amato nella cui nota si apprende che “in attesa delle disposizioni nazionali riprendono i test all’aeroporto internazionale di Fiumicino per i voli che provengono dalla Cina“. Inoltre “i test si svolgeranno con le consuete modalità, sotto la supervisione dell’Istituto Spallanzani e con il supporto delle Uscar regionali“.

  • Uil Polizia, finalmente la norma vince sulla prassi a Fiumicino

    Uil Polizia, finalmente la norma vince sulla prassi a Fiumicino

    L’organizzazione sindacale, che in passato aveva affrontato anche il pericolo amianto in caserma, è intervenuta per porre fine a un metodo procedurale in uso, ma senza legittimazione normativa

    Fiumicino, 1 febbraio 2017 – Dopo tanti anni, in cui la memoria si perde, durante i quali, presso l’Ufficio di Polizia di Frontiera di Fiumicino, si è assistito a un’applicazione consuetudinaria e orfana di legittimazione normativa, degli iter procedurali afferenti all’espletazione burocratica di alcuni istituti di diritto per i poliziotti, grazie al deciso intervento del dottor Tiziano Vetro, direttore della V Zona, che, con commendevole e impeccabile professionalità, ha immediatamente accolto le doglianze della Uil Polizia, il sindacato della Polizia di Stato sempre in prima linea nel coniugare i diritti dei dipendenti senza mai tralasciare gli interessi della Pubblica Amministrazione e della sicurezza dei cittadini.

    Infatti, l’attivissima organizzazione sindacale, facente capo a livello nazionale allo storico sindacalista Oronzo Cosi e in ambito provinciale capitolino all’indefesso Antonio Costa, ha portato, negli ultimi anni, all’attenzione della dirigenza Polaria e della direzione V Zona, varie problematiche e criticità, sempre affrontate con estrema sensibilità e spesso brillantemente risolte dagli interlocutori, nello spirito della più proficua collaborazione tra le parti.

    Almeno un paio di queste azioni sindacali possono essere elette a casi emblematici, che hanno segnato traguardi importantissimi riconducibili nell’alveo dei diritti, i cui meriti sono ascrivibili in capo all’ex dirigente dell’Ufficio di Polizia di Frontiera, il dottor Rosario Testaiuti.

    In primis l’abolizione della cosiddetta “forza assente”, un istituto “fantasma” non confortato da alcuna prescrizione normativa o regolamentare, che dava all’amministrazione una potestà arbitraria, gravata da lunghe ombre di incostituzionalità, inficiante il diritto alla salute (art. 32), in quanto comprimente la libertà di cura del cittadino poliziotto e conseguentemente incidente la sicurezza dei corpi collettivi. Infatti il dipendente che rientrava da un periodo di assenza per malattia, causato da qualsivoglia tipologia clinica, travalicante il limite temporale di tre mesi, in virtù di tale applicazione, che non si comprende dove affondasse le radici e da dove traesse il suo fondamento giuridico, poteva essere trasferito ad altro ufficio. Pertanto poteva capitare che il poliziotto che aveva avuto il “torto” di scontrarsi con la malasorte e di ammalarsi, pur di non imbattersi nell’incognita di un trasferimento, previsto da tale prassi, che si correva costantemente il rischio potesse diventare un formidabile strumento di ricatto, cercasse di forzare il suo rientro in servizio, con il pericolo di una ripresa dell’attività istituzionale in condizioni fisiche ancora precarie, che, viste la peculiarità e la delicatezza delle attribuzioni mansionali espletate, potevano tradursi nella trasformazione dello stesso in una fonte di detrimento per sé e per gli altri. Conseguenze rilevanti che sono state colte immantinente dal dottor Testaiuti, il quale, con spiccata sensibilità professionale, volta sempre alla tutela dell’integrità psicofisica del personale da lui gestito e al conseguente grado di sicurezza da offrire all’utenza del parenchima sociale, ha posto fine all’assurda pratica.

    Il medesimo senso di responsabilità esplicitato quando la Uil Polizia ha segnalato il problema della presenza di eternit in un manufatto ubicato proprio a ridosso della mensa di servizio, chiedendone l’immediata rimozione, nutrendo una martellante preoccupazione per i possibili pregiudizi alla salute di chiunque ivi transitasse, in relazione ai rischi clinici di patologie asbesto-correlate, specie dopo l’apparizione di un improbabile cartello che annunciava un “pericolo amianto”, che tradotto suonava pressappoco come “attenzione a non respirare”. Un intervento avviato con subitanea determinazione e capace di giungere a una soluzione in tempi piuttosto contenuti, nonostante i numerosi elementi ostativi in termini procedurali, dovuti al fatto che la proprietà del manufatto de quo è della società Aeroporti di Roma e la gestione appartiene alla Guardia di Finanza.

    Quegli stessi senso del dovere e spiccata coscienza professionale, coniugati con una rara e profonda moralità, mostrati dal dottor Vetro a seguito della messa a fuoco da parte della Uil Polizia di alcune distorsioni procedurali nel trattamento di alcuni istituti di diritto spettanti ai poliziotti, peraltro afflitti dalla cosiddetta diuturnitas, ossia dalla reiterazione nel tempo dei comportamenti individuati, e dall’aggravante dell’opinio iuris ac necessitatis, ovvero della convinzione diffusa che tali comportamenti fossero giusti, ma soprattutto giuridicamente cogenti. Stiamo parlando della concessione, de iure condito, del congedo straordinario di diritto per esami e per matrimonio e di quello per ottemperare, da parte di un poliziotto, all’obbligo di rispondere a una citazione promanante dall’Autorità Giudiziaria, al fine di essere escusso, in qualità di teste, per circostanze fattuali non afferenti al servizio. Infatti in quest’ultima ipotesi l’appartenente alle forze di polizia si reca in tribunale svolgendo l’attività lavorativa a tutti gli effetti.

    Fino a quando la Uil Polizia non si è fatta portavoce presso il dottor Vetro delle istanze di categoria, volte a ricondurre l’istituto in questione nell’alveo assegnatogli dalla codifica normativa e regolamentare, senza affidarlo a distorsioni procedurali non godenti di legittimità dispositiva, i poliziotti di Fiumicino erano costretti a formulare un’istanza per ottenere la concessione del congedo ordinario per i giorni previsti dalle varie fattispecie, e solo successivamente, dopo essere stati fruiti, questi venivano “tramutati” in congedo straordinario, e i giorni di congedo ordinario riassegnati al dipendente. L’ottimo direttore della V Zona della Polizia di Frontiera, dimostrando le sue indubbie doti gestionali e la sua competenza ineccepibile nell’applicazione del diritto positivo, ha emanato due circolari che fissano, fugando ogni margine di dubbio, il giusto e logico modus attuativo per gli istituti in esame, ponendo fine a una pratica tanto consolidata, quanto orfana di fondamenti giuridici. Un iter metodologico che, non solo imponeva percorsi distanti dai riferimenti parametrali dell’impianto legislativo in vigenza, ma produceva anche un inutile aggravio lavorativo per le risorse umane impiegate e un maggior consumo di materiale cartaceo, nonostante l’esistenza di una circolare esplicativa emessa dal Dipartimento della P.S. nel lontano 15 aprile 1986, che prevedeva l’autorizzazione ad assentarsi previa formulazione di un’istanza concessiva di congedo ordinario in casi di urgenza e solo in riferimento all’istituto del congedo straordinario per gravi motivi nei casi in cui non fosse possibile, per ovvii motivi temporali, espletare la relativa istruttoria valutativa del caso. Quella che avrebbe dovuto essere un’eccezionale eventualità si è radicata nel tempo trasformandosi in una prassi consolidata, ancorché i due istituti, il congedo ordinario e quello straordinario di diritto, siano in insanabile contrasto tra loro, essendo il primo fruibile su base discrezionale e il secondo appunto di diritto. Ed è paradossale quanto si verificava, per esempio, nel caso in cui un poliziotto doveva sostenere un esame universitario. Questi, se voleva accedere all’istituto, veniva obbligato a presentare una richiesta di concessione di un giorno di congedo ordinario per la data della prova da sostenere e al rientro, previa presentazione della relativa attestazione, per ottenere la restituzione del giorno di congedo ordinario fruito e tramutarlo in congedo straordinario, era costretto a compilare un modello predisposto in cui chiedeva ex post un giorno di congedo straordinario da fruire in una data antecedente alla richiesta stessa, mentre il giorno di congedo ordinario (ferie) fruito e la sua commutazione non venivano mai menzionati. Una grottesca contorsione procedurale nella trattazione di una pratica d’ufficio, che non trovava giustificazione alcuna a una disamina logico-concettuale e che l’impegno della Uil Polizia ha fatto cessare, grazie soprattutto all’incontro e al confronto con un irreprensibile uomo dello stato qual è il dottor Vetro, il quale, tra l’altro, sta supportando significativamente l’ottimo lavoro che sta svolgendo da alcuni mesi la tenace e indefessa dottoressa Rosa Tabarro, neodirigente dell’Ufficio della Polizia di Frontiera di Fiumicino.