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  • Verde in casa e pet: un binomio delicato ma possibile

    Verde in casa e pet: un binomio delicato ma possibile

    La tendenza della casa green è in crescita inarrestabile, ma presenta rischi da conoscere per chi vive con gatti e cani: i suggerimenti del Veterinario Esperto in Comportamento per un verde pet-friendly.

    Milano, 15 maggio 2023 – Con la primavera torna ad esplodere la voglia di verde in casa, di arredare ambienti interni ma soprattutto terrazze e balconi con piante d’arredo e fiori. Un’attività benefica sia sul piano fisico che mentale, ma alla quale bisogna prestare attenzione quando in casa vive un cane o un gatto

    Cani e gatti, in particolare se cuccioli, si divertono a mangiucchiare le foglie delle piante, assecondando la propria natura curiosa e giocherellona rispetto a ciò che li circonda. Masticare, poi, rilassa ed è un passatempo divertente” spiega la dott.ssa Sabrina Giussanimedico veterinario esperto in comportamento e Past President di S.I.S.C.A. (Società Italiana Scienze del Comportamento Animale).  Quello che è importante sapere è che la maggior parte delle comuni piante da arredamento è tossica per gli amici animali e ogni famiglia umana dovrebbe fare attenzione a quali scegliere e a dove posizionarle

    Bisogna considerare che portare in casa una pianta significa modificare l’habitat del nostro animalecon un arricchimento ambientale ed è altamente probabile che il nostro amico peloso ci si dedichi come attività a tempo pieno per soddisfare la propria curiosità” prosegue l’esperta. Si pensi, ad esempio, ai gattini che attraversano la fase di esplorazione orale, attratti non solo dalle foglie, che contengono le sostanze tossiche, ma anche dalla terra, dalle palline d’argilla, dai grandi vasi che scambiano volentieri per magnifiche lettiere, e dai numerosi insetti che gravitano attorno ai fiori, da cui rischiano di essere punti. 

    Per di più, la primavera è una stagione che si fa sentire anche nei pet in modo fisiologico, con odori, rumori e sensazioni che possono creare un’esplosione di vitalità e talvolta irrequietezza. La primavera porta con sé anche qualche inconveniente fisiologico per cani e gatti, ad esempio maggiore perdita di pelo, allergie e inappetenza, nonché il disagio provocato dal calore delle femmine. Inoltre, il cambiamento nelle ore di luce, che anche nei pet incidono sui neurotrasmettitori, può provocare delle nuove fragilità emozionali. In queste situazioni, un grande aiuto arriva dai feromoni, messaggi di comunicazione chimico-olfattivi che trasmettono serenità e calma in situazioni stressanti. Ormai da oltre 25 anni, con una ricerca assidua in materia di comunicazione tra animali conspecifici, Ceva Salute Animale ha sviluppato e reso disponibili Adaptil e Feliway, feromoni ad uso domestico sotto forma di diffusori per ambiente, collari per cani – ideali per la primavera – o spray per trasportino e/o automobile, che inviano ai pet un messaggio di naturale serenità.

    Arredare con una scelta di verde “pet friendly”

    Quando la stagione primaverile attiva il richiamo ad un maggiore verde in casa, occorre fare attenzione a ciclaminizaleegeraniederabossocalla e geranio ma anche oleandri e, da ricordare anche nei prossimi mesi, anche agrifogli e stelle di Natale, altamente tossiche e pericolose per i nostri amici pet. Tra le piante da interni, da evitare il ficus filodendro. Ben vengano, invece, orchideebromelieclorofito e alcune piante rampicanti – ad eccezione dell’edera – con poche foglie nella parte inferiore, poiché sono meno a portata di cani e gatti, e le piante da frutto, che non presentano caratteristiche di tossicità. Anche la lavanda è un buon alleato dei nostri amici pet, poiché oltre a non essere tossica rilascia una sostanza rilassante anche per cani e gatti. 

    Oltre alla scelta accurata di piante non tossicheun accorgimento importante è quello di proteggere le piante con una rete, in modo che l’accesso alle foglie e alla terra sia più difficile, mentre i vasi più piccoli e leggeri possono essere appesi in alto, optando per la verticalità, purché risultino irraggiungibili e facendo attenzione che le piante non perdano foglie o abbiano una fioritura ricca perché richiamerebbero tanti insetti” osserva la dott.ssa Giussani. In generale, poi, se si vive con un gatto va ricordato che il balcone deve essere messo in sicurezza con una rete e arredarlo con piante sempreverdi o piante da frutto.

    Per chi, poi, ha la fortuna di avere un grande terrazzo o un attico, si amplia la possibilità di scelta. Infatti, chi ha una terrazza all’ultimo piano può optare per piante a fusto più alto, simili a quelle del giardino, spesso non nocive per gli animali. Oppure, si può allestire un’intera zona a serra o angolo verde, ben separandolo con barriere fisiche – anche eleganti e di design – che rendano l’accesso impossibile anche ai cani e gatti più curiosi.

    E se, invece, il verde fosse a misura di pet?

    Anziché proteggere cani e gatti dalle sostanze tossiche delle piante, o proteggere le piante dalla curiosità di cani e gatti, perché non adottare invece soluzioni verdi interamente dedicate ai nostri amici a quattro zampe, per farli divertire di più? “L’erba gatta è il tipo di pianta pet friendly più conosciuto in assoluto, ma ci sono altre soluzioni perché il verde presente in casa diventi il loro gioco, e non qualcosa da cui tenerli lontani” commenta la dott.ssa Giussani “Per i cani, si possono acquistare apposite zolle di terra dello spessore di 4-5 cm, ricoperte di erba naturale, su cui ameranno giocare. Ai gatti, invece, piace dormire nelle fioriere: queste, se riempite di erba di prato, diventeranno il giaciglio preferito del nostro micio per tutta l’estate”.

  • Il bacio dei cani come lo yogurt: benefico sulle difese immunitarie

    Il bacio dei cani come lo yogurt: benefico sulle difese immunitarie

    caniI baci dei cani possono essere come lo yogurt con proprietà probiotiche con benefici sulle difese immunitarie dell’uomo? La risposta sarà data da uno studio che sarà condotto dai ricercatori dell’Università dell’Arizona, della California e di altri istituti.

    Scopo della ricerca è capire se i batteri trasmessi dai cani possano avere benefici sull’uomo giocado un ruolo importante nella digestione oltre che sostenere le difese immunitarie. .

    [easy_ad_inject_1]In particolare gli scienziati studieranno le reazioni del sistema immunitario di alcune persone tra i 50 e i 60 anni a contatto con dei cani in un periodo di dodici settimane.

  • Cani di piccola taglia, mai più senza spazzolino

    Cani di piccola taglia, mai più senza spazzolino

    Gelosia dei cani
    Cani e problemi dentali

    Londra, 10 settembre 2014 – Un nuovo studio riguardante l’igiene orale dei cani di piccola taglia inviterebbe i padroni a prestare maggiore attenzione alla salute dentale degli amici animali. La ricerca, condotta dal Centro WALTHAM®per la nutrizione animale e pubblicata su BMC Vet Research, ha analizzato la progressione dei disturbi parodontali nello schnauzer nano e ha dimostrato che, in mancanza di un’igiene orale corretta e regolare, i problemi dentali aumentano molto rapidamente e si aggravano ancor di più con l’avanzare dell’età.

    “Noi tutti vogliamo fare del nostro meglio per la salute dei nostri animali domestici e questo studio dimostra che, quando si tratta dell’igiene orale dei cani di piccola taglia, le problematiche possono essere più serie di quel che si possa immaginare”,affermail Dott. Stephen Harris, leader del team WALTHAM® di Mars Petcare per la prevenzione dentale. “I risultati di questa ricerca ci hanno permesso di comprendere meglio come si originano ed evolvono i disturbi dentali, rimarcando l’importanza di una corretta igiene orale soprattutto quando i nostri cani invecchiano.”

    Per osservare meglio il livello di progressione dei disturbi, i ricercatori hanno sostituito la normale routine di pulizia di uno schnauzer nano con delle ispezioni della cavità orale.

    In questo modo, hanno scoperto che, in mancanza di un’assidua pulizia orale,la maggior parte dei cani iniziava ad accusare disturbi parodontali dopo sei mesi, mentre i cani di età superiore ai quattro anni li sviluppavano perfino prima. Il grado di progressione della malattia variava in base alla tipologia e alla posizione dei denti.

    Inoltre, lo studio ha dimostrato che la parodontite si può diffondere indipendentemente da possibili segnali visibili di gengiviti, da sempre interpretati come fase iniziale della malattia. Pertanto, sebbene l’ispezione visiva sia efficace nella diagnosi di disturbi come la gengivite, essa non é sufficiente quando si tratta di individuare un principio diparodontite poiché non rivela le zone più a rischio affette dai problemi dentali.

    “La maggior parte dei padroni si limitano ad aprire la bocca ai loro cani e a osservarne le gengive per farsi un’idea della loro salute dentale, ma così facendo rischiano di trascurare degli importanti campanelli d’allarme per questo tipo di patologie” afferma il Dott. Harris.“Questa ricerca dovrebbe incoraggiare i padroni a stabilire una routine regolare di igiene orale che affianchi al regolare spazzolamento anche snack dentali da masticare e controlli veterinari periodici. Ci teniamo a sottolineare che queste sono le norme consigliate per tuttele specie, ma sicuramente sono i cani di piccola taglia, come lo schnauzer nano, quelli più esposti al rischio di malattie dentali”.

    Lo Studio: “A Longitudinal Assessment of Periodontal Disease in 52 Miniature Schnauzer”
    WALTHAM ha condotto questo studio osservando il grado di progressione del disturbo parodontale negli schnauzer nani. Durante un periodo di 60 settimane, sono state effettuate ispezioni orali su un campione di 52 schnauzer nani di età compresa tra gli 1.3 e i 6.9 anni. Prima di questa indagine, tutti i cani coinvolti avevano un’igiene orale corretta e regolare che includeva lo spazzolamento dei denti. Questa routine è stata sospesa per una settimana per poi procedere con la valutazione dentale preliminare. Tutti i 2.155 denti presi in esame presentavano diversi stadi di gengivite, mentre solo 23 avevano sviluppato la parodontite. Ogni 6 settimane, sono stati valutati i livelli di gengivite e parodontite prima su tutta la dentatura, poi su ciascun dente, monitorando la profondità della presenza parodontale, la recessione gengivale e la presenza di forcazione. I denti sono stati poi valutati a seconda del livello di gengivite (con un punteggio da 0 a 4) e di parodontite (PD1 in caso di perdita di attacco dei denti fino al 25% e PD2 se compresa tra 25% e 50%). Tra tutti i cani coinvolti nello studio, solo uno non ha presentato segnali di parodontite.

  • Gelosia canina, studio conferma: i cani sono gelosi dei loro padroni

    Gelosia canina, studio conferma: i cani sono gelosi dei loro padroni

    Gelosia dei cani

    I cani sono gelosi dei loro padroni. Lo conferma un recente studio pubblicato su PLoS One, secondo cui anche i cani provano gelosia nei confronti dei loro padroni se questi prestano magari  attenzione ad un altro cane o sono impegnati in altro. La notizia in sé non sembrerebbe poi tanto una novità, chi ha un cane si sarà certamente accorto dell’inclinazione alla gelosia del proprio amico a quattro zampe in alcune situazione.
    Piuttosto i risultati di questo studio, segnano un importante cambiamento nel modo in cui gli scienziati studiano la gelosia, che rappresenta una delle emozioni più sconcertanti dell’uomo. I ricercatori, guidati da Christine Harris, professoressa di psicologia all’Università della California di San Diego, hanno osservato il comportamento di 36 cani e hanno scoperto che la maggior parte di loro erano gelosi dei loro proprietari se facevano le coccole ad un altro cane o erano intenti a leggere un libro. Il cane in pratica cercava in tutti i modi di allontanare il rivale per riottenere tutta l’attenzione del suo padrone.
    Dallo studio è emerso che circa l’80 per cento dei cani ha spinto o toccato i proprietari quando interagivano con un altro cane, mentre il 25 per cento ha allontanato il cane rivale (che nel caso di specie era un cane giocattolo che si muoveva come se fosse vero). Questo studio suggerisce non solo che i cani si impegnano in quello che sembra essere un comportamento geloso, ma anche che essi stavano cercando di rompere il collegamento tra il proprietario e un rivale apparente, ha dichiarato Christine Harris, sottolinea anche che non si può davvero parlare di esperienze soggettive dei cani, naturalmente, ma sembra che essi, durante gli esperimenti, fossero motivati a proteggere un importante rapporto sociale.

  • Tarquinia, torna al Lido la spiaggia per cani

    Anche quest’anno a Tarquinia Lido ci sarà la spiaggia per cani. La giunta comunale ha approvato la delibera per istituire un’area dedicata agli amici a quattro zampe, situata alla fine del lungomare (a 600 metri dalla foce del fiume Marta), vicino a un rimessaggio per imbarcazioni. «È un’iniziativa che ha riscosso negli anni precedenti grande apprezzamento. – afferma il vice sindaco Renato Bacciardi – Abbiamo voluto riproporla, per offrire un servizio utile ai tanti cittadini possessori di cani. La spiaggia, quest’anno, sarà dotata di una fontanella, che sarà installata tra pochi giorni». (altro…)