Home Spettacolo Musica “Testi Tosti” è un inno alla vita: intervista al cantautore Testitosti

“Testi Tosti” è un inno alla vita: intervista al cantautore Testitosti

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Testitosti, nome d’arte di Claudio Milici, è un cantautore, batterista e tastierista italiano. Lo abbiamo intervistato in occasione dell’uscita del suo nuovo singolo “Testi Tosti”.

Ciao TestiTosti, com’è iniziato il tuo percorso?

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Con tantissime difficoltà, trovare elementi, musicisti per formare una band anche per le coriste allora ho deciso di autoprodurmi pagando I ragazzi del conservatorio di Milano. Ho inizialmente arrangiando i miei brani con l’aiuto del bepop strutturandoli e poi ultimando i brani con la band ho prodotto anche i video dei quattro brani.

Come potremmo definire il tuo genere?

Genere funky rap con varie contaminazioni energico caratterizzato dai fiati ritmo trascinante sezione basso e batteria e riff di chitarra incisivi  groove coinvolgente  insieme al testo costruttivo positivo.

Che messaggio vorresti lanciare con la tua musica?

Un messaggio positivo e costruttivo creare un’empatia con la gente è un brano giovanile attuale senza rancori e rimorsi avere la passione e l’entusiasmo a ricominciare daccapo nonostante le difficoltà quotidiane sentirsi vivi.

Da poco è uscito il tuo nuovo singolo. Ti va di presentarlo ai nostri lettori?

Ciao sono Claudio nome d’arte testi tosti vi presento il brano tambureggiante pieno di energia positiva e consapevole delle proprie idee vivere la vita intensamente soprattutto nei momento difficili trasformandoli e sentirsi utili e pieni d’amore, rispetto delle proprie idee e degli altri, anche con leggerezza ed avere sempre un progetto a cui credere circondandosi di persone positive

Il brano nasce nei locali di Manhattan. Ci racconti questa esperienza in Usa?

Sono un batterista navigato dal blues al rock dal funky alla fusion suono anche la tastiera dopo varie esperienze volevo realizzare il mio sogno quello di comporre testi e musica dei miei brani coinvolgendo gli ascoltatori attraverso la comunicazione perché la musica è un linguaggio universale quindi avere il desiderio che i brani vengono recepiti. L’esperienza negli stati uniti a Manhattan nei vari locali anche jam sessioni è stata importante perché mi ha dato la possibilità di suonare la batteria con musicisti anche afroamericani piuttosto bravi dai quali ho imparato l’umiltà ma anche la creatività, la follia artistica.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Innanzitutto, continuare a collaborare con la Red&Blue di Stanzani attraverso passaggi radiofonici ed interviste e portare avanti il mio progetto TestiTosti realizzando eventi serate ed avere maggiori visualizzazione sui social su Spotify.

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