Un sisma di magnitudo 6.9 provoca almeno 26 morti, 147 feriti e danni a decine di edifici
La violenta scossa e le prime conseguenze
Un terremoto di magnitudo 6.9 ha colpito nella tarda serata di martedì l’isola di Cebu, nel cuore delle Filippine centrali. La scossa, definita dalle autorità come una delle più forti degli ultimi anni, ha lasciato dietro di sé un bilancio pesante: almeno 26 vittime confermate e 147 feriti.
Edifici crollati e danni strutturali
Secondo l’ultimo bollettino diffuso dall’agenzia nazionale per i soccorsi, il sisma ha provocato il crollo o gravi danni a 22 edifici, tra abitazioni private, strutture commerciali e infrastrutture pubbliche. Alcune zone sono rimaste senza elettricità e le linee di comunicazione risultano ancora interrotte.
L’impegno dei soccorsi
Le squadre di emergenza stanno operando senza sosta per cercare eventuali superstiti sotto le macerie. Decine di persone sono state evacuate e trasferite in aree sicure. Le autorità hanno chiesto alla popolazione di rimanere all’aperto per il rischio di repliche sismiche.
Il timore della popolazione
Scene di panico si sono registrate a Cebu City e nei villaggi vicini: famiglie intere hanno trascorso la notte all’aperto. Molti abitanti, ancora sotto shock, temono ulteriori crolli. L’esperienza del sisma ha riportato alla memoria le tragedie passate che hanno colpito il Paese, da sempre situato in una delle aree più sismicamente attive al mondo.
Un Paese vulnerabile
Le Filippine si trovano lungo l’Anello di Fuoco del Pacifico, una zona soggetta a frequenti terremoti ed eruzioni vulcaniche. La fragilità delle infrastrutture locali aumenta i rischi, rendendo ogni evento sismico una potenziale catastrofe umanitaria.
