Dopo 42 ore di prigionia sotto le macerie, è estratta viva Eleonora Calesini, la studentessa riminese di 20 anni dalle rovine dell’edificio di cinque piani di via Poggio crollato a L’Aquila in seguito al tremendo terremoto di lunedì notte. La notizia è stata riferita dal padre al sindaco Casadei. In quel momento era in pigiama.
Quando i Vigili del Fuoco della Compagnia di Venezia e Cuneo hanno completato il soccorso, un applauso ha accompagnato Eleonora all’ambulanza. Quindi è stata trasportata in elicottero insieme a un’amica in un ospedale, probabilmente del teramano. È stata individuata grazie ai deboli lamenti che è riuscita a emettere: era incastrata in una sorta di nicchia formata da pilastri di cemento armato che le ha consentito di sopravvivere anche alle successive scosse. La giovane aveva un braccio schiacciato e una gamba bloccata sotto un grosso pezzo di cemento.
La notizia è stata riferita dal padre della ragazza, all’Aquila da lunedì a L’Aquila, direttamente al sindaco di Mondaino, Luigi Casadei, rimasto nel piccolo comune riminese accanto al resto della famiglia, la madre e il fratello di Eleonora. A casa ci sono state urla di gioia e pianti di commozione. Nel frattempo i vigili del fuoco che hanno tratto in salvo Eleonora sono convinti che sotto le macerie ci sia ancora almeno un’altra ragazza, coetanea della riminese e che si chiamerebbe Enza. Forse due le persone ancora sotto le macerie. Due cadaveri erano stati estratti nel pomeriggio, e si continua a scavare.