
Il 28 gennaio 2025, alle ore 05:46 (ora italiana), è stato registrato un terremoto di magnitudo 2.6 nella zona del Vesuvio, localizzato ad una profondità di soli 1 km. La scossa, pur essendo di lieve entità, ha attirato l’attenzione per la sua posizione in una delle aree vulcaniche più sorvegliate d’Europa.
L’evento è stato rilevato dalla Sala Operativa INGV-OV di Napoli, con coordinate geografiche 40.8200 latitudine e 14.4270 longitudine.
I comuni vicini all’epicentro
Il terremoto si è verificato a circa 6 km a est di Portici e 6 km a nord-est di Torre del Greco, interessando una zona densamente popolata. Tra i comuni più vicini troviamo:
- Massa di Somma (5 km, 5.444 abitanti)
- San Sebastiano al Vesuvio (5 km, 9.196 abitanti)
- Trecase (6 km, 9.097 abitanti)
- Ottaviano (6 km, 23.860 abitanti)
In totale, entro un raggio di 20 km dall’epicentro, si contano oltre 2,6 milioni di abitanti, confermando l’importanza di un monitoraggio costante in questa zona.
L’importanza del monitoraggio sul Vesuvio
Essendo un’area vulcanica attiva, il Vesuvio è sottoposto a un controllo continuo da parte dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Questo tipo di eventi, sebbene di bassa intensità, rappresenta segnali che gli esperti valutano attentamente per rilevare eventuali cambiamenti significativi nel sottosuolo.
La vicinanza del Vesuvio a centri urbani importanti come Napoli e Castellammare di Stabia rende fondamentale il sistema di allerta precoce per prevenire rischi maggiori.
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