Home Economia Superbonus, il grande inganno: record di frodi sui fondi pubblici nel 2024

Superbonus, il grande inganno: record di frodi sui fondi pubblici nel 2024

L'Italia di fronte a uno scandalo senza precedenti: oltre 277 milioni di euro contestati per indebite percezioni di contributi pubblici.

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Un boom di frodi nel 2024: cifre da record

Il 2024 segna un record negativo per le frodi sui fondi pubblici, con un totale di 277,2 milioni di euro indebitamente percepiti, sia da risorse italiane che europee. Questo valore rappresenta l’importo più alto mai registrato negli ultimi quindici anni e interessa in particolare il settore dei bonus edilizi.

Nel periodo 2010-2024, l’ammontare complessivo delle somme contestate ha superato 1,75 miliardi di euro, coinvolgendo 2.566 giudizi di responsabilità. Solo nel 2024, sono state avviate 271 citazioni, il numero più alto dal 2010, segnale di un rafforzamento delle misure di contrasto alle frodi sui fondi pubblici.

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Il ruolo chiave delle frodi nei bonus edilizi

L’esplosione delle contestazioni è legata soprattutto alle frodi nel settore edilizio, con illeciti che spaziano da crediti fiscali fittizi a indebite compensazioni legate agli incentivi per la riqualificazione energetica e la ristrutturazione immobiliare. Molte aziende e privati hanno approfittato della mancanza di controlli per ottenere crediti d’imposta inesistenti, spesso con il trucco delle fatture gonfiate o di lavori mai eseguiti.

Un’azione di contrasto sempre più efficace

L’aumento delle indagini è il risultato di un maggiore coordinamento tra istituzioni pubbliche e organi inquirenti, che hanno scoperto frodi per decine di milioni di euro, incidendo in modo significativo sul totale degli importi contestati. Il 2024 ha così superato ampiamente i numeri del 2021 (231,9 milioni di euro) e del 2015 (223,3 milioni di euro), confermando una crescita esponenziale delle truffe legate agli incentivi edilizi.

Il problema dei controlli insufficienti

Secondo Unimpresa, il Superbonus e gli altri incentivi edilizi sono stati gestiti con eccessiva leggerezza, aprendo la strada a speculazioni incontrollate. La mancanza di controlli preventivi ha generato un’enorme voragine nei conti dello Stato, favorendo chi ha approfittato delle lacune normative. Il rischio ora è che il settore produttivo onesto ne paghi le conseguenze, a causa della stretta sui crediti fiscali e delle difficoltà di cessione, che colpiscono anche le imprese regolari.

Le cifre confermano la crescita del fenomeno

L’analisi dei dati del Centro studi di Unimpresa mostra un quadro allarmante: per trovare cifre simili a quelle del 2024 bisogna tornare al 2021, ma con quasi 45 milioni di euro in meno rispetto a oggi.

Al contrario, il 2020 aveva registrato un crollo nelle contestazioni (12,8 milioni di euro e appena 72 citazioni), probabilmente a causa della pandemia e del rallentamento delle attività di controllo. Tuttavia, il 2024 segna il ritorno a livelli pre-pandemia, con un importo medio per singolo procedimento superiore al milione di euro.

Quali soluzioni per il futuro?

L’accelerazione delle indagini negli ultimi anni ha evidenziato l’inefficacia delle misure di prevenzione adottate in passato. Le frodi nei bonus edilizi e nei fondi europei dimostrano la necessità di strumenti digitali avanzati per monitorare i flussi finanziari e individuare in tempo reale le operazioni sospette. Solo con una revisione radicale del sistema di incentivazione sarà possibile evitare il ripetersi di simili scandali.

Cosa ne pensi di questo fenomeno? Lascia il tuo commento nel form qui sotto e condividi la tua opinione su uno dei più grandi scandali finanziari degli ultimi anni!

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