Un’emergenza globale tra impatto economico, sociale e ambientale
Un problema che non possiamo più ignorare
Ogni anno 1,7 miliardi di tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura, un quantitativo impressionante che basterebbe a sfamare 1,26 miliardi di persone. Oltre un miliardo di tonnellate viene gettato direttamente nelle case dei consumatori, segno che lo spreco domestico resta una delle principali sfide da affrontare.
Il peso economico dello spreco
Secondo l’analisi della Coldiretti, il valore economico degli alimenti buttati raggiunge i 4.500 miliardi di dollaril’anno, un’enormità che pesa su filiere, produttori e famiglie. A rimetterci non è solo il portafoglio, ma anche l’intero sistema alimentare mondiale.
Frutta e verdura le più colpite
Gli alimenti più sprecati sono proprio i più salutari: frutta e verdura rappresentano oltre la metà del totale degli sprechi. Si tratta di prodotti deperibili, spesso scartati per ragioni estetiche o perché acquistati in eccesso rispetto al reale fabbisogno.
Impatto ambientale devastante
Lo spreco di cibo non è solo una questione sociale ed economica: ha un impatto diretto sull’ambiente. Ogni tonnellata di cibo prodotto e non consumato comporta consumo di acqua, emissioni di CO₂ e sfruttamento del suolo. Ridurre gli sprechi significherebbe anche tagliare drasticamente le emissioni climalteranti.
Cosa possiamo fare
La soluzione passa da scelte consapevoli: pianificare la spesa, conservare correttamente gli alimenti, utilizzare gli avanzi in cucina, sostenere filiere corte e iniziative di donazione del cibo. Ridurre gli sprechi non è solo un dovere etico, ma anche un’opportunità per risparmiare e vivere in modo più sostenibile.
