Spread ai minimi, conti pubblici al top: ecco come l’Italia può risparmiare fino a 10 miliardi

Il calo dello spread tra BTP e Bund tedeschi a 100 punti base potrebbe alleggerire di miliardi il peso del debito pubblico italiano entro il 2026

Un’occasione storica per i conti pubblici italiani

Secondo l’analisi del Centro studi di Unimpresa, la recente discesa dello spread tra BTP e Bund tedeschi ai 100 punti base apre uno scenario estremamente favorevole per la finanza pubblica italiana. Questa soglia, la più bassa degli ultimi anni, significa minori interessi sul debito pubblico e, di conseguenza, un potenziale risparmio fino a 10 miliardi di euro nel biennio 2025-2026.

L’impatto del calo è duplice: da un lato consente allo Stato di rifinanziare il debito a costi più contenuti, dall’altro rafforza la fiducia dei mercati nella stabilità economica dell’Italia.

Il meccanismo del risparmio: numeri alla mano

Ogni anno il Tesoro rinnova circa 350 miliardi di euro di titoli di Stato. Se il differenziale di rendimento rispetto ai titoli tedeschi si riduce di 50 punti base (dai 150 del 2023 ai 100 attuali), lo Stato risparmia circa 1,75 miliardi l’anno. In due anni, il risparmio può arrivare a 3,5 miliardi. Ma è solo una stima prudenziale.

Se includiamo le nuove emissioni per finanziare il deficit, il volume totale potrebbe toccare 850 miliardi di euro nel biennio. In questo caso, con un taglio dei rendimenti stimato tra i 60 e i 70 punti base, il risparmio annuale salirebbe a oltre 5 miliardi, portando il totale a quota 10 miliardi.

Fiducia, rating e stabilità: le ricadute economiche

La discesa dello spread riflette una maggiore fiducia degli investitori nel sistema Paese. Una percezione di rischio più bassa porta a condizioni più favorevoli di accesso al credito, potenzialmente migliora il rating sovrano e attira capitali esteri.

Anche le banche italiane, grandi detentrici di BTP, ne beneficiano: i titoli già in portafoglio aumentano di valore, rafforzando la patrimonializzazione degli istituti e la loro capacità di erogare prestiti, con effetti positivi sull’intera economia.

Un segnale politico oltre che economico

Il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, sottolinea come questo risparmio non sia solo contabile: “Liberare miliardi di euro dal servizio del debito significa disporre di nuove risorse da destinare alla riduzione fiscale, agli investimenti pubblici o al rafforzamento della spesa sociale”.

In un contesto in cui tornano i vincoli europei di bilancio e il deficit deve essere mantenuto sotto controllo, ogni punto base conta. Lo spread basso diventa così un alleato prezioso per la legge di bilancio 2025 e per la credibilità complessiva dell’Italia sui mercati.


Domande e risposte

Cosa significa “spread tra BTP e Bund”?
È la differenza tra il rendimento dei titoli di Stato italiani (BTP) e quelli tedeschi (Bund). Misura il rischio percepito dell’Italia.

Perché lo spread basso è un vantaggio?
Perché lo Stato paga meno interessi sul debito e può risparmiare miliardi.

Quanto risparmia lo Stato se lo spread resta a 100 punti?
Secondo Unimpresa, da 3,5 fino a 10 miliardi di euro tra 2025 e 2026.

Qual è il debito pubblico italiano?
Circa 2.870 miliardi di euro.

Ogni anno quanti titoli rinnova il Tesoro?
Circa 350 miliardi di euro, pari al 25% del debito totale.

Lo spread basso migliora il rating dell’Italia?
Sì, perché segnala stabilità e minore rischio.

Anche le banche ne beneficiano?
Sì, i BTP in portafoglio aumentano di valore, rafforzando la solidità bancaria.

Il risparmio riguarda solo i BTP decennali?
No, interessa anche BOT e titoli a 3, 5 o 7 anni.

Quanto costa oggi il servizio del debito pubblico?
Nel 2024, la spesa stimata è di circa 83 miliardi di euro.

Cosa può fare lo Stato con i soldi risparmiati?
Può abbassare le tasse, investire in infrastrutture o aumentare la spesa sociale.

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