Speranze alla deriva: 191 migranti soccorsi a Lampedusa

Due barconi partiti dalla Libia raggiungono le coste italiane, a bordo donne e minori in fuga da guerre e povertà

I numeri dello sbarco: due barconi e 191 vite sospese

Continuano senza sosta gli sbarchi di migranti a Lampedusa, diventata ormai simbolo delle rotte del Mediterraneo centrale. Nelle ultime ore, 191 persone sono state tratte in salvo dalla guardia costiera italiana a bordo di due motovedette. Si tratta di uomini, donne e bambini provenienti da zone del mondo segnate da instabilità, conflitti e povertà cronica.

Il primo barcone trasportava 115 migranti originari di Egitto, Eritrea, Etiopia, Somalia e Sudan, tra cui 23 donne e 7 minori. Il secondo invece ospitava 76 persone di nazionalità afghana, bengalese, marocchina e pakistana, inclusa una donna e 5 minori.

Dalla Libia con 5.000 dollari di disperazione

I superstiti hanno raccontato di essere partiti dalle località libiche di Zouara e Sabratah, pagando ciascuno circa 5.000 dollari per affrontare la traversata del Mediterraneo. Viaggi organizzati da trafficanti senza scrupoli, che mettono a rischio la vita di centinaia di persone ogni giorno in nome di un business criminale e redditizio.

Questi racconti riportano l’attenzione sulla drammatica situazione in Libia, da anni teatro di instabilità politica e violenza, e sulla vulnerabilità di chi vi transita nel tentativo di raggiungere l’Europa.

Un’emergenza umanitaria che non può più aspettare

Lampedusa si conferma ancora una volta il primo baluardo europeo di una rotta migratoria inarrestabile. I numeri parlano chiaro e la presenza di minori non accompagnati e donne incinte impone una riflessione urgente su accoglienza, integrazione e politiche europee comuni.

Ogni sbarco è una storia di sopravvivenza, ma anche un appello all’azione, affinché le soluzioni non siano solo temporanee ma strutturali.

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