Soldi oltre confine: un’impresa italiana su quattro punta sull’estero

Secondo Unimpresa, nel 2024 il 27% del patrimonio finanziario delle aziende è all’estero. Crescono depositi e investimenti, calano i prestiti bancari

L’Italia che investe all’estero: imprese sempre più globali

Nel 2024 le imprese italiane hanno raggiunto un patrimonio finanziario totale di 2.612,9 miliardi di euro, con un incremento di quasi 40 miliardi rispetto all’anno precedente. Secondo il Centro studi di Unimpresa, è rimasta stabile al 27% la quota di risorse detenute oltre confine, a testimonianza di una strategia sempre più orientata verso la diversificazione internazionale.

A spingere la crescita sono stati in particolare i depositi bancari, saliti di 14,8 miliardi, i titoli finanziari (+14,9 miliardi) e le azioni e partecipazioni (+12,7 miliardi). In controtendenza, invece, i crediti commerciali, in calo di 3,7 miliardi.

Meno debiti con le banche, più fiducia nei mercati

Sul versante delle passività finanziarie, le imprese restano ancora molto esposte, ma nel 2024 si è registrato un lieve miglioramento: 5.012,6 miliardi il totale, con un incremento minimo (+3,1 miliardi). Particolarmente rilevante è il calo dei prestiti bancari: -16,3 miliardi, che scendono sotto i 600 miliardi.

Aumentano invece i titoli emessi (+16,7 miliardi) e le azioni/partecipazioni passive (+25,8 miliardi). Segno che le imprese si stanno orientando verso il mercato dei capitali, cercando di ridurre la dipendenza dalle banche, spesso inaccessibili soprattutto per le PMI.

Saldo patrimoniale ancora negativo, ma in miglioramento

Il saldo tra attività e passività resta negativo, ma con una significativa riduzione: da -2.436 miliardi nel 2023 a -2.399,8 miliardi nel 2024. Un miglioramento di 36,4 miliardi. A pesare è ancora la mole complessiva dei debiti, ma l’aumento delle attività, soprattutto nei comparti più liquidi e nei mercati esteri, rappresenta un segnale positivo.

Spadafora (Unimpresa): «Serve un contesto più favorevole»

Secondo Giuseppe Spadafora, vicepresidente di Unimpresa, «le imprese italiane dimostrano resilienza e capacità di adattamento, ma faticano ancora ad accedere al credito bancario. Occorre una politica economica che favorisca la patrimonializzazione, riduca il costo del credito e premi chi reinveste gli utili».


Domande e risposte

1. Quanto è cresciuto il patrimonio finanziario delle imprese nel 2024?
Di 39,6 miliardi, arrivando a 2.612,9 miliardi di euro.

2. Qual è la quota di patrimonio detenuta all’estero?
Il 27% del totale, pari a circa 724 miliardi di euro.

3. Perché calano i prestiti bancari?
Per le difficoltà di accesso al credito, soprattutto da parte delle PMI.

4. Cosa sono le “azioni e partecipazioni passive”?
Sono quote di capitale che rappresentano debiti per l’impresa, come le azioni emesse.

5. Qual è il saldo netto tra attività e passività?
Negativo per 2.399,8 miliardi, ma migliorato rispetto al 2023.

6. Le imprese investono di più in titoli?
Sì, in particolare nei titoli pubblici italiani (+8,2 miliardi).

7. Cosa significa il calo dei crediti commerciali?
Potrebbe indicare una riduzione delle vendite o una migliore gestione degli incassi.

8. I titoli emessi dalle imprese stanno aumentando?
Sì, passano da 183,8 a 200,5 miliardi (+9,1%).

9. Qual è la prima voce patrimoniale attiva?
Azioni e partecipazioni, con una quota del 35,7%.

10. Cosa propone Unimpresa?
Misure strutturali per sostenere la crescita, ridurre i costi del credito e favorire il reinvestimento degli utili.

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