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Schroders: tre modi per migliorare l’attività di engagement degli investitori

Olga Cowings, Active Ownership Operations & Insights Manager
Olga Cowings, Active Ownership Operations & Insights Manager
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28 agosto 2023

Nell’ultima ricerca realizzata dal team di Schroders dedicato all’azionariato attivo, Olga Cowings, Active Ownership Operations & Insights Manager, esamina opportunità e sfide di un approccio efficace all’engagement.

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Schroders ha condotto un’indagine su oltre 350 società in cui investe di 45 Paesi per raccogliere feedback sull’attività di engagement, comprendere alcuni fattori strategici e aiutare le aziende a gestire i rischi materiali.

Tre modi per migliorare

Crediamo fermamente che l’engagement – l’attività di dialogo e influenza da parte di chi investe per stimolare le aziende ad adottare pratiche sostenibili – non sia una strada a senso unico. Ascoltando il feedback delle società presenti nei portafogli d’investimento, è possibile comprendere stimoli, ostacoli e azioni pratiche per migliorare l’attività di stewardship. In breve, la formula di Schroders per un engagement efficace è la seguente:

1.    Usare la propria influenza fornendo feedback costruttivi alle società e creando consenso sulle aspettative con gli altri investitori.

2.    Approfondire per capire le pratiche aziendali e se i rating ESG di terzi riflettono effettivamente la performance e la strategia.

3.    Coinvolgere esperti, sfruttando da un lato la comprensione degli standard internazionali e delle buone prassi da parte degli specialisti in ambito sostenibilità, e dall’altro la prospettiva dei desk di investimento sull’allocazione del capitale.

Gli investitori dovrebbero privilegiare la qualità rispetto alla quantità, sia negli investimenti sia in termini di engagement, nel segno della fiducia, della trasparenza e della responsabilità. Il modo migliore per farlo è tramite rapporti diretti e feedback “uno a uno” e la collaborazione con altri investitori, al fine di sollevare collettivamente le principali preoccupazioni.

I risultati dell’indagine in sintesi

Dall’indagine emerge che, secondo le aziende intervistate, ci dovrebbe essere un maggiore consenso fra gli investitori in merito agli standard ESG internazionali e alla struttura della rendicontazione. Inoltre, è opinione diffusa che sia difficile determinare l’informativa da privilegiare e, infine, che c’è una mancanza di comprensione degli standard internazionali nei mercati dove l’attività di engagement è praticata da relativamente poco tempo.

La mancanza di coordinamento all’interno delle associazioni di investitori è stata indicata come il principale ostacolo a un engagement efficace degli investitori (27%), seguita dalla riservatezza (21%) e da argomenti irrilevanti/assenza di significatività (20%).

Inoltre, alla domanda aperta sugli ostacoli o le opportunità per un engagement efficace da parte degli investitori, il 29% degli intervistati ha indicato l’informativa ESG e i dati di terzi, e molti hanno espresso preoccupazione per l’automazione della raccolta e dell’elaborazione dei dati ESG.

L’utilizzo dell’IA da parte dei fornitori di rating ESG potrebbe comportare dei limiti, come l’impossibilità di catturare gli aggiornamenti delle società nel momento in cui le informazioni sono protette da un paywall o non sono leggibili da macchine, o metodologie differenti che forniscono valutazioni diverse della performance di una società su questioni ESG rilevanti.

Dal sondaggio condotto sui professionisti delle investor relations emerge anche che i clienti (55%) sono la forza più influente quando si tratta di incoraggiare le aziende ad agire su questioni ESG rilevanti, seguiti dalla comunità degli investitori nel suo complesso (39%) e dalla volontà politica/dalla politica dei governi (38%).

Il livello di engagement da parte degli investitori tuttavia è in aumento. Le grandi aziende sono particolarmente attrezzate per fare attività di engagement con gli investitori: solo una su dieci cita la disponibilità di risorse come ostacolo all’engagement, rispetto a quasi il doppio (18%) delle aziende più piccole.

Il panorama ESG è particolarmente complesso nei mercati in cui l’engagement è più recente (America Latina, Medio Oriente e mercati emergenti). Quasi un quarto degli intervistati in questi mercati ha citato come ostacolo la mancanza di comprensione degli standard internazionali, una percentuale quasi tripla rispetto agli altri mercati. Sono quindi necessarie informazioni supplementari di contesto quando si fa engagement in queste aree.

Case study: bilanciare i rischi e le opportunità della sostenibilità in un’importante azienda farmaceutica e di scienza delle colture

Il case study di questo report riguarda un’importante azienda farmaceutica e di scienza delle colture con cui Schroders ha iniziato a fare engagement nel 2005, in un momento in cui si concentrava sul miglioramento della capacità delle coltivazioni di resistere alle condizioni climatiche estreme.

L’azienda era sotto osservazione per quanto riguarda la sicurezza dei prodotti e il potenziale impatto ambientale degli organismi geneticamente modificati (OGM).

Attraverso un processo di engagement, Schroders voleva capire come l’azienda stesse valutando e gestendo rischi quali la perdita di biodiversità e gli effetti negativi sulla salute umana.

Nel 2016, la società ha annunciato l’intenzione di acquisire un produttore leader di sementi ed erbicidi geneticamente modificati e Schroders ha incontrato l’amministratore delegato per discutere i potenziali rischi.

Negli anni successivi, Schroders ha continuato a fare engagement sulla cultura aziendale, sulla sicurezza dei prodotti e sulle relazioni con gli stakeholder.

Nel 2021, l’azienda è stata segnalata da una terza parte indipendente come in potenziale violazione del Global Compact delle Nazioni Unite e Schroders ha richiesto una maggiore trasparenza sulla sicurezza dei prodotti e sul loro impatto ambientale.

Il desk di investimento nel credito europeo e del Regno Unito ha iniziato l’attività di engagement con questa società nel 2021. È stata richiesta una maggiore trasparenza sulla sicurezza dei prodotti e sul loro impatto ambientale, una migliore rendicontazione con un confronto delle pratiche rispetto ai concorrenti e un engagement significativo con gli stakeholder, compresi consulenti ESG indipendenti.

L’anno successivo, parlando con gli esperti di sostenibilità dell’azienda, siamo stati incoraggiati dai risultati delle loro ricerche dettagliate sull’impatto dei diversi prodotti geneticamente modificati.

La trasparenza è migliorata: l’azienda ha iniziato a consentire l’accesso ai rapporti completi sugli studi di sicurezza presentati e valutati dalle autorità di regolamentazione, oltre a pubblicare materiale didattico sulla sicurezza dei suoi prodotti.

Nel 2022, la terza parte ha rimosso la segnalazione relativa alle controversie e il rating ESG della società è migliorato. Schroders ha poi proseguito la propria attività di engagement per considerare una serie più ampia di rischi e opportunità, in particolare le sue ambizioni in materia di impatto climatico e sociale, e continuerà a monitorare i progressi.

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