SardGen, rivoluzione genetica in Sardegna: imprese, scienza e salute alleate per debellare le malattie del DNA

Con 50 milioni e una Biobanca pubblica, nasce a Pula un polo d’eccellenza per diagnosi, farmaci personalizzati e medicina preventiva

Una sfida scientifica con il cuore in Sardegna

SardGen è il nome che potrebbe cambiare la medicina in Sardegna. Un progetto ambizioso da oltre 50 milioni di euronato per combattere le malattie genetiche attraverso un’alleanza senza precedenti tra ricerca scientifica, pubblica amministrazione e imprese private. Un’operazione che promette diagnosi più rapide, farmaci mirati, minori costi sanitari e una qualità della vita superiore per migliaia di sardi.

Il progetto è stato presentato oggi, 22 maggio 2025, all’auditorium del Parco scientifico di Pula, destinato a diventare il cuore pulsante della nuova Biobanca Sarda.

Dalla ricerca all’impresa: il modello SardGen

Dietro SardGen c’è un ecosistema scientifico-organizzativo ben strutturato. Carmen Atzori, direttrice di Sardegna Ricerche, ha sottolineato il ruolo dei laboratori Biomed e il valore simbolico della nuova Biobanca, che rilancerà l’intero polo tecnologico regionale.

Giuseppe Meloni, assessore alla Programmazione, ha definito il progetto una scommessa per il futuro della Sardegna, mentre Armando Bartolazzi, assessore alla Sanità, ha ricordato che investire in ricerca significa risparmiare in sanità.

Il rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti, ha evidenziato il successo europeo del progetto (terzo su 128 al bando UE) come prova dell’eccellenza sarda nella progettazione.

Diagnosi genetica e cure mirate per patologie autoimmuni

Il cuore pulsante di SardGen batte forte nel contributo di Francesco Cucca, genetista e responsabile scientifico. Ha spiegato che i bersagli terapeutici saranno principalmente patologie autoimmuni come la Sclerosi multipla e il diabete giovanile, tra le più diffuse e invalidanti in Sardegna.

Attraverso l’analisi dei dati genetici e immunologici, si punta allo sviluppo di farmaci personalizzati, alla medicina predittiva e alla prevenzione su base genomica, coinvolgendo strutture come gli ospedali universitari di Sassari e Cagliari e l’Arnas Brotzu.

Biobanca sarda: un’infrastruttura strategica per il futuro

La Biobanca Sarda, approvata il 17 aprile dalla Giunta regionale e cofinanziata da PNRR e Regione Sardegna, rappresenta un punto di svolta per la ricerca biomedica e il trasferimento tecnologico. Sarà un archivio genetico pubblico, ma anche un laboratorio attivo per lo sviluppo di farmaci e test di diagnosi avanzati.

Gianluca Cadeddu, program manager del progetto, ha parlato di oltre 500 operatori coinvolti, 150 reclutati direttamente e 10 brevetti già depositati. Un ecosistema pronto a trasformare il DNA della Sardegna in una fonte di salute e innovazione.

Conferenza stampa SardGen
Conferenza stampa SardGen

Domande e risposte

Cos’è SardGen?
È un programma integrato da 50 milioni per combattere le malattie genetiche in Sardegna.

Dove sarà realizzata la Biobanca Sarda?
Nel Parco scientifico e tecnologico di Pula.

Quali malattie mira a combattere SardGen?
Malattie autoimmuni come sclerosi multipla, diabete giovanile e patologie ematologiche.

Chi sono i promotori del progetto?
Sardegna Ricerche, Regione Sardegna, Università di Sassari, imprese e centri di ricerca.

Quali vantaggi porterà ai cittadini?
Diagnosi più precoci, farmaci mirati, minori costi sanitari e miglior qualità della vita.

Chi finanzia SardGen?
Unione Europea tramite PNRR, Regione Sardegna e cofinanziamento di soggetti privati.

Qual è il ruolo dei laboratori Biomed?
Saranno protagonisti della ricerca clinica e genetica.

Cosa farà la Biobanca?
Raccoglierà dati genetici per sviluppare farmaci e migliorare le cure.

I dati genetici saranno usati dal SSN?
Sì, ma solo con consenso informato dei partecipanti.

Ci sono già risultati concreti?
Sì, oltre 10 brevetti depositati e centinaia di operatori coinvolti.

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