Home Salute Sanità: più fondi, ma servono misure concrete per medici e infermieri

Sanità: più fondi, ma servono misure concrete per medici e infermieri

Nonostante l’aumento delle risorse per il Servizio Sanitario Nazionale, mancano ancora proposte efficaci per migliorare le condizioni lavorative di medici e infermieri.

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Investimenti significativi, ma necessità di riforme strutturali

Il governo italiano ha approvato un riparto del Fondo sanitario nazionale per il 2024, destinando oltre 134 miliardi di euro alla sanità pubblica. Questo rappresenta un incremento di 5,14 miliardi rispetto al 2023, un passo avanti importante per il rafforzamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Per il 2025 e il 2026, sono previsti ulteriori incrementi rispettivamente di 2,5 e 4 miliardi di euro.

Le Regioni del Centro-Sud beneficeranno di aumenti specifici, con un totale di 456 milioni di euro per il biennio 2023-2024. I nuovi criteri di distribuzione tengono conto di parametri come il tasso di mortalità sotto i 75 anni e le esigenze territoriali, garantendo un approccio più mirato nell’allocazione delle risorse.

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Le condizioni del personale sanitario al centro del dibattito

Nonostante il sostegno economico, medici e infermieri continuano a lavorare in condizioni spesso difficili. Sono stati stanziati:

  • 500 milioni di euro per l’indennità di esclusività della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria.
  • 335 milioni di euro per l’indennità di specificità infermieristica.
  • Quasi 300 milioni di euro per le indennità di pronto soccorso.

Tuttavia, secondo Unimpresa, queste misure, sebbene significative, non affrontano in modo esaustivo le problematiche legate alle condizioni lavorative e al benessere psicologico del personale.

Per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria, sono indispensabili interventi strutturali, tra cui:

  • Tutela legale e assicurativa per i medici specializzati in discipline a rischio.
  • Incentivi economici per attrarre giovani medici verso specializzazioni critiche.
  • Programmi di mentoring e borse di studio mirate per incentivare la formazione in settori chiave.

Lotta alle carenze e attenzione alle esigenze emergenti

Oltre a supportare il personale sanitario, il governo ha stanziato fondi per affrontare le liste d’attesa, aumentando le tariffe orarie per prestazioni aggiuntive e dedicando una percentuale maggiore del Fondo sanitario nazionale al loro recupero.

Sono stati destinati:

  • 25 milioni di euro per il Piano Nazionale Malattie Rare.
  • 40 milioni di euro per il contrasto all’antimicrobico-resistenza.
  • 328,3 milioni di euro per il potenziamento dell’assistenza territoriale, in linea con il PNRR.
  • 12 milioni di euro per il bonus psicologo.

Collaborazione tra istituzioni e professionisti

«Per garantire un utilizzo efficace di queste risorse e migliorare realmente il servizio sanitario, è necessaria una stretta collaborazione tra istituzioni e professionisti della salute» sottolinea Marco Massarenti, consigliere nazionale di Unimpresa. Solo con una strategia condivisa sarà possibile assicurare un’assistenza sanitaria di qualità e valorizzare il lavoro di medici e infermieri, fondamentali per il benessere collettivo.

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