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Salario minimo. Unimpresa: “Un confronto è necessario”

Unimpresa chiede un dialogo ampio e condiviso per affrontare il tema del salario minimo in Italia

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La complessità del salario minimo in Italia

Il delicato tema del salario minimo torna al centro del dibattito italiano. Secondo Marco Pepe, consigliere nazionale di Unimpresa, non è possibile risolvere questa problematica solo tramite una legge. Rimane, infatti, inaccettabile la presenza di contratti nazionali che prevedono retribuzioni inferiori a 5 euro l’ora, una realtà che richiede interventi urgenti.

Pepe sottolinea la necessità di un confronto aperto con tutte le organizzazioni sindacali e datoriali, anche quelle non rappresentate al Cnel. Questo dialogo deve concentrarsi sulla qualità dei contratti e non esclusivamente sulla loro rappresentatività. Unimpresa propone quindi contratti controllati e certificati come strada maestra per garantire una maggiore equità salariale.

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La direttiva europea sui salari minimi e il parere dell’avvocato generale

Il recente parere dell’avvocato generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha suscitato un acceso dibattito. La causa C-19/23, promossa dalla Danimarca con il supporto della Svezia, mira ad annullare la Direttiva UE 2022/2041 sui salari minimi adeguati. L’avvocato generale ha evidenziato che l’Unione Europea non ha competenza in materia retributiva, come specificato dall’articolo 153 del Tfue.

Se la Corte accogliesse questo parere, la direttiva potrebbe essere dichiarata nulla, liberando gli Stati membri dagli obblighi previsti. Per i Paesi che avevano già adottato o pianificato misure basate su questa normativa, ciò potrebbe comportare significative conseguenze legislative.

La specificità della struttura salariale italiana

In Italia, la struttura retributiva è più complessa rispetto a molti altri Paesi europei, poiché non si basa esclusivamente su una tariffa oraria. Questa include elementi variabili come tredicesima, quattordicesima, trattamento di fine rapporto (TFR), premi di produzione, ferie e permessi retribuiti. Secondo Pepe, ogni discussione sul salario minimo legale deve necessariamente considerare questi elementi per evitare distorsioni nel panorama salariale.

Inoltre, i costi previdenziali e fiscali, che variano in base al reddito complessivo, rendono ancora più difficile stabilire un valore fisso universale che possa essere applicato con equità.

Verso una soluzione condivisa

Unimpresa invita le parti sociali a un dialogo costruttivo che metta al centro la qualità dei contratti e la tutela dei lavoratori. Solo attraverso un confronto equilibrato e inclusivo sarà possibile affrontare le sfide legate al salario minimo, garantendo maggiore dignità e sostenibilità al lavoro.

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