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RAI3: MIXER – Vent’anni di televisione – Faccia a faccia coi terroristi cofondatori dei NAR Valerio Fioravanti e Francesca Mambro; la cronaca del 30 aprile 1993

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Giovedì 4 maggio in seconda serata su Rai3

Mercoledì 10 maggio in prima serata su Rai Storia

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Puntata 16 di MIXER – Vent’anni di televisione
di e con GIOVANNI MINOLI

Faccia a faccia con i terroristi cofondatori dei Nuclei Armati Rivoluzionari

Valerio Fioravanti e Francesca Mambro;
la cronaca di Mixer del 30 aprile 1993 con il lancio delle monetine a Craxi firmata da Valeria Coiante

Dopo l’intervista ad Alberto Franceschini, giovedì 4 maggio in seconda serata su Rai3 continua il viaggio di MIXER – Vent’anni di televisione nel terrorismo degli anni di piombo con una puntata speciale del 1991: protagonisti i terroristi dei Nuclei Armati Rivoluzionari Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, e il padre di quest’ultimo. Spazio anche alla cronaca del 30 aprile 1993, con il lancio delle monetine a Bettino Craxi fuori dall’hotel Raphaël, dove era presente proprio la telecamera di Mixer con la cronista Valeria Coiante; una giornata diventata simbolo dell’inchiesta Mani Pulite e della fine della Prima Repubblica.

Nella puntata n.16, in onda poi anche mercoledì 10 maggio in prima serata su Rai Storia, Giovanni Minoli propone i Faccia a faccia avuti in carcere con i due leader dei NAR, che si sono uniti in matrimonio nel 1985.

Insieme a quella di Francesca Mambro, dal colpo di fulmine per Fioravanti a 16 anni all’arresto il 5 marzo nel 1982, viene ripercorsa la parabola di Valerio Fioravanti, da bambino prodigio dello sceneggiato televisivo “La famiglia Benvenuti” – con la testimonianza di Edwige Fenech, che fu accanto a lui nel film “Grazie nonna” – a leader dell’eversione nera, a capo di una formazione che, per numero di omicidi, è seconda solo alle Brigate Rosse. Una storia che parte dalla sua militanza politica nel Movimento Sociale Italiano, dove incontrerà Francesca, con la quale condividerà gli anni del terrore e poi della detenzione, fino ad arrivare all’omicidio nel 1978 del militante di Lotta Continua Roberto Scialabba, la sua prima vittima, e all’arresto nel gennaio 1981 dopo essere stato gravemente ferito a seguito dell’uccisione di due carabinieri. Tra confessioni, bilanci e prospettive, Fioravanti affronta anche il rapporto coi genitori e con il fratello Cristiano, anche lui partecipe di molti attentati, prima di diventare testimone chiave dell’accusa in molti processi.

Il padre di Fioravanti, Mario, in studio commenta con Minoli le parole del figlio, raccontandone i contrasti e le divergenze e il dramma di una generazione di genitori di terroristi.

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