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Quali prospettive per gli USA nel secondo trimestre?

David Dowsett, Global Head of Investments di GAM Investments
David Dowsett, Global Head of Investments di GAM Investments
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Commento a cura di David Dowsett, Global Head of Investments di GAM Investments

Le ultime proiezioni del FMI indicano una crescita in graduale calo per gli Stati Uniti. I paesi sviluppati appaiono complessivamente deboli, anche se in Europa stiamo assistendo ad una ripresa. I paesi emergenti sembrano più resilienti, in particolare l’Asia emergente e quella in via di sviluppo, evidenziando un ribilanciamento della crescita affrancandosi dagli Stati Uniti. Molti titoli azionari europei sono altamente correlati alla crescita asiatica, per cui una maggiore ripresa di questa area dovrebbe fornire maggiore sostegno anche agli asset europei. La nostra previsione di un trasferimento della crescita e delle valutazioni degli asset tra gli Stati Uniti e il resto del mondo è valida per il secondo trimestre dell’anno, poiché molte delle principali incertezze che influenzeranno le prospettive nel secondo trimestre riguardano gli Stati Uniti.

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Sebbene le prospettive per il resto del mondo appaiano relativamente sane, rimane comunque importante ciò che accade nell’economia più grande del mondo. La preoccupazione principale per gli Stati Uniti è rappresentata dagli effetti economici a medio termine della crisi delle banche regionali. Negli Stati Uniti, i prestiti delle banche commerciali sono diminuiti in modo significativo dopo l’episodio della SVB. È del tutto logico che le banche stiano riducendo l’offerta di liquidità e di credito e conservino più capitale per sé. È anche logico aspettarsi che questo fenomeno si diffonda nell’economia interna statunitense nel secondo trimestre di quest’anno. La crescita negli Stati Uniti è sembrata abbastanza sana, tuttavia gli indicatori che vengono impattati a stretto giro (ad esempio le richieste di disoccupazione) iniziano a mostrare un rallentamento della crescita. Riteniamo che l’impulso alla crescita negli Stati Uniti durante l’estate sarà meno marcata rispetto al resto del mondo e questo probabilmente avrà un effetto immediato sugli accantonamenti per gli utili.

Se gli investitori guardano ai mercati a livello globale, possono dare un senso alle valutazioni delle azioni emergenti, in particolare quelle della Cina e dei mercati emergenti in generale. Se si considerano i titoli azionari statunitensi tradizionali, è più difficile affermare che ci sia molto valore agli attuali livelli dei multipli prezzo/utile. Riteniamo che questa sia l’area del mercato che potrebbe subire maggiori pressioni, almeno su base relativa, nel corso dell’estate. La possibilità che gli asset non statunitensi performino meglio di quelli statunitensi è evidente dai diversi profili di crescita che essi presentano. La mancanza di slancio degli utili potrebbe non essere evidente nei dati che verranno pubblicati questa settimana, dato che molte società dell’indice S&P 500 pubblicheranno i loro risultati, ma ci aspettiamo che questa sia una fonte primaria di incertezza per i mercati in futuro. Gli investitori vogliono vedere più prove che le proiezioni sugli utili prezzate dal mercato possano effettivamente realizzarsi a fronte delle difficoltà che si stanno manifestando nell’economia interna degli Stati Uniti.

Altri aspetti su cui concentrarsi negli Stati Uniti, sia dal punto di vista politico che economico, sono l’Inflation Reduction Act e il CHIPS and Science Act, ovverosia politiche industriali dirigiste. È possibile che non si sia compreso appieno l’effetto di questi disegni di legge sul mercato del lavoro statunitense. A quanto pare, alcuni Paesi europei stanno spostando la produzione negli Stati Uniti per beneficiare dei sussidi associati all’Inflation Reduction Act. Si può affermare che queste politiche sono importanti per continuare a sostenere la crescita statunitense e forse spiegano il forte risultato del primo trimestre di quest’anno e potrebbero continuare a ripercuotersi anche sul mercato del lavoro.

In sintesi, ci troviamo in un contesto migliore rispetto all’anno scorso e nel complesso ci aspettiamo che i mercati registrino un andamento relativamente positivo. I rendimenti restano interessanti nei mercati del reddito fisso e vediamo opportunità nei mercati diversi da quello americano. Continueremo a investire in un contesto di inasprimento monetario cumulativo che persiste da 18 mesi, chi non ha provveduto ad accantonare sufficienti capitali o utilizza una leva finanziaria eccessiva potrebbe subire conseguenze dirette. Di conseguenza, ci aspettiamo mercati positivi, ma non privi di volatilità.

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