L’inizio del processo
Il processo contro Filippo Turetta, reo confesso dell’omicidio di Giulia Cecchettin, è iniziato a Venezia. L’ex fidanzato della vittima è accusato di omicidio volontario aggravato, ma non si è presentato in aula, come anticipato dai suoi difensori. Assente anche la sua famiglia. A differenza di Turetta, il padre di Giulia, Gino Cecchettin, ha fatto il suo ingresso in aula, evitando però di rilasciare dichiarazioni: “È prematuro”, ha commentato.
Le accuse e i testimoni
Le accuse contro Turetta sono estremamente gravi: omicidio volontario, premeditazione, crudeltà e stalking. La difesa ha schierato un unico testimone, Monica Cucci, anatomopatologa che ha partecipato all’autopsia della vittima, mentre l’accusa, rappresentata dal Pm Andrea Petroni, ha chiamato una trentina di testimoni, tra cui parenti, amici e investigatori.
Associazioni e Comuni tra le parti civili
Il processo ha visto la costituzione delle parti civili, tra cui i familiari di Giulia e diverse associazioni come Penelope e Differenza Donna. Hanno chiesto di essere parte del procedimento anche i comuni di Vigonovo e Fossò, coinvolti per la loro vicinanza emotiva alla vittima. Tuttavia, il legale di Turetta, Giovanni Caruso, ha chiesto che tali richieste vengano respinte, affermando che il processo non dovrebbe diventare “un vessillo per questi soggetti”.
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