Mariagrazia Lupo Albore, Direttore Generale di Unimpresa, ci parla di prezzi in crescita e rischi sociali per un rito tutto italiano
Il caffè come rito sociale
Il caffè non è mai stato solo una bevanda. È un momento di socialità, un piccolo lusso quotidiano, un rito che scandisce le giornate degli italiani. Dalla colazione al bar, alla pausa in ufficio, fino all’incontro con gli amici: la tazzina di caffè è un simbolo che unisce territori e generazioni.
Prezzi in crescita: un piacere che pesa di più
Negli ultimi cinque anni il prezzo medio del caffè al bar è salito da meno di 1 euro a oltre 1,30 euro, con picchi ancora più alti nelle grandi città del Nord. Le stime non lasciano spazio a dubbi: entro la fine del 2025 potremmo arrivare a 2 euro a tazzina. Una cifra che, pur incidendo poco sul bilancio familiare, rischia di trasformare un gesto quotidiano in un lusso.
Le cause degli aumenti
Per Mariagrazia Lupo Albore questi rincari non sono casuali, ma frutto di fattori strutturali:
- Cambiamenti climatici che mettono in crisi le piantagioni in Brasile e Vietnam.
- Costi energetici e logistici in continuo aumento.
- Inflazione diffusa che colpisce l’intera filiera agroalimentare.
- Nuove normative ambientali che impongono oneri aggiuntivi alla produzione.
Tutti elementi che finiscono inevitabilmente per riflettersi sul prezzo finale.
Il rischio sociale di un rito spezzato
La questione non è solo economica. Se il caffè diventa un bene di lusso, si incrina un’abitudine che possiede un valore sociale e culturale enorme. La pausa al bar è un’occasione di incontro, un gesto democratico che unisce persone di ogni reddito e ceto sociale.
Una sfida per l’intera filiera
La celebre frase di Nino Manfredi resta attualissima: “Il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è?”. Oggi potremmo aggiungere: il caffè è un piacere, ma solo se rimane accessibile a tutti.
L’intera filiera del caffè – dalla produzione agricola alla distribuzione, fino ai baristi – ha la responsabilità di trovare un equilibrio sostenibile per non spezzare questo legame profondo con la nostra quotidianità.
