Ponte sullo stretto: ricavi fino a 800 milioni l’anno, ma il vero banco di prova sarà la logistica

ponte sullo stretto di messina

Unimpresa: utili dal primo anno, ma rientro dell’investimento in 30 anni e impatto ridotto sul PIL di Sicilia e Calabria

Un’opera da 13 miliardi di euro

Il Centro studi di Unimpresa inserisce il Ponte sullo Stretto di Messina tra le opere infrastrutturali più ambiziose del XXI secolo. Il costo previsto di 13 miliardi di euro, pari allo 0,6% del PIL nazionale, si accompagna a un flusso annuo stimato di 25 milioni di veicoli e 36.000 treni, con ricavi potenziali compresi tra 535 e 800 milioni di euro.

Il modello di business

Il progetto si basa sui pedaggi15 euro in media per veicolo (10 euro per le auto, 20 euro per i camion) con una suddivisione ipotetica 50% mezzi leggeri e 50% pesanti.

  • Ricavi stradali: circa 375 milioni di euro/anno
  • Ricavi ferroviari: circa 160 milioni di euro/anno
    Totale: 535 milioni, con possibilità di arrivare a 800 milioni in condizioni di domanda massima.

Utili e tempi di rientro

L’utile operativo previsto è di circa 100 milioni di euro all’anno, con un saldo positivo già dal primo esercizio. Il piano di ammortamento prevede però un rientro dell’investimento in 30 anni, per un totale di 3 miliardi di utili cumulati (pari al 23% del costo complessivo). Il recupero integrale richiederà quindi anche contributi pubblici, ricavi accessori e benefici indiretti sull’indotto.

Impatto sul pil di sicilia e calabria

Per la Sicilia, il beneficio stimato è inferiore all’1% annuo, a fronte di un PIL di circa 90 miliardi di euro.
Per la Calabria (PIL intorno ai 40 miliardi), l’incremento atteso è tra 1,4% e 2,3%, lontano dalle stime irrealistiche superiori al 100%.

Rischi di gestione e filiera

Unimpresa segnala le criticità già viste in altre opere al Sud, dove i general contractor hanno talvolta usato gli anticipi per finalità estranee, causando ritardi e mancati pagamenti ai fornitori locali. Trasparenza negli appalti e coinvolgimento delle imprese del territorio saranno essenziali.

La chiave del successo: le merci, non i passeggeri

Come afferma il vicepresidente Giuseppe Spadafora, la redditività non dipenderà dal numero di residenti, ma dalla quantità di merci in transito. Sarà quindi indispensabile creare un ecosistema logistico integrato con:

  • Porti potenziati (Gioia Tauro, Augusta, Palermo, Catania)
  • Terminal intermodali ad alta capacità
  • Connessioni ferroviarie veloci e competitive
  • Piattaforme di distribuzione interna collegate alle principali direttrici europee

Il rischio senza strategia

Senza una visione logistica internazionale, il ponte rischia di diventare un’infrastruttura sottoutilizzata, destinata soprattutto al traffico passeggeri. Per diventare un hub mediterraneo, servirà attrarre operatori globali e inserirsi nelle catene di approvvigionamento europee.


Domande frequenti sul Ponte sullo Stretto di Messina

1. Quanto costerà il Ponte sullo Stretto di Messina?
Il costo stimato è di circa 13 miliardi di euro.

2. Quanti veicoli lo attraverseranno ogni anno?
Le stime parlano di 25 milioni di veicoli e 36.000 treni l’anno.

3. Quali sono i ricavi previsti?
Tra 535 e 800 milioni di euro annui, a seconda della domanda e dell’efficienza logistica.

4. Quando si prevede il rientro dell’investimento?
In circa 30 anni, considerando anche contributi pubblici e benefici indiretti.

5. Che impatto avrà sul PIL della Sicilia?
Inferiore all’1% annuo.

6. E sulla Calabria?
Tra 1,4% e 2,3% del PIL regionale annuo.

7. Il traffico passeggeri sarà sufficiente a sostenere il ponte?
No, sarà il traffico merci a determinare la redditività.

8. Quali porti saranno strategici per il ponte?
Gioia Tauro, Augusta, Palermo e Catania, insieme ad altri scali minori.

9. Ci sono rischi nella gestione del progetto?
Sì, legati a possibili abusi negli anticipi contrattuali e a ritardi nella filiera.

10. Perché serve una strategia logistica integrata?
Perché il ponte da solo non genera domanda sufficiente: serve inserirlo in un hub logistico mediterraneo connesso alle principali rotte europee.