Covid: Locatelli, vaccini a 12-18enni ‘estremamente sicuri’
“Della vaccinazione tra 12 e 18 anni ne penso tutto il bene possibile: i profili di sicurezza del vaccino sono estremamente rassicuranti. E il vaccino consente loro di non sviluppare le pur rare sindromi multinfiammatorie sistemiche conseguenti all’infezioni da Sars-Cov-2, ridurre la circolazione virale e garantire nelle classi la protezione di ragazzi che non rispondono al vaccino perché sono in condizioni di immunodeficienza. In ultimo, la vaccinazione in questa fascia di età consente di garantire con sicurezza la continuità scolastica in presenza”.
A rassicurare sul tema della vaccinazione anti Covid per i giovanissimi è stato Franco Locatelli, coordinatore del Comitato Tecnico scientifico (Cts), presidente del Consiglio Superiore di Sanità (Css) e direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia e Terapia Cellulare e Genica del Bambino Gesù di Roma, durante l’evento digitale “Life Sciences Pharma & Biotech Summit”, organizzato dal Sole 24 Ore. “Lo sforzo profuso dallo Stato sulle vaccinazioni è importante e ci ha permesso finora di abbattere i numeri di ricoveri in terapia intensiva e ospedale. Certamente – ha aggiunto – la variante Delta è molto più contagiosa di quella originaria e risponde meno ai vaccini. Questo spiega il perché è importante completare il prima possibile il ciclo vaccinale con le due dosi a più persone possibile“.
Scuola: Locatelli, troppo gap regionale su vaccini a personale scolastico
“Certamente va incentivata e fortemente raccomandata la vaccinazione del personale scolastico, docente e non. Esiste ancora disparità tra regioni che va decisamente eliminata. Abbiamo regioni con una percentuale di immunizzazione al 90% e altre al 60%, questa disparità va eliminata per creare le condizioni per una ripresa con continuità delle lezioni in presenza. Perché le lezioni in presenza significa deprivazione sociale e psicoaffettiva”. Così Franco Locatelli, coordinatore del Comitato Tecnico scientifico (Cts) e direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia e Terapia Cellulare e Genica del Bambino Gesù di Roma, durante l’evento digitale “Life Sciences Pharma & Biotech Summit”, organizzato dal Sole 24 Ore. “Quanto alla obbligatorietà – ha precisato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità (Css) – mi sono fortemente espresso per l’obbligatorietà della vaccinazione nel personale sanitario, e su questo non ho la minima esitazione. Ma per il personale scolastico credo sia più complesso, abbiamo scelto la vaccinazione facoltativa e credo la strada maestra sia fornire argomentazioni scientifiche, che non mancano, per la vaccinazione di personale scolastico e degli adolescenti“. La vaccinazione, ha concluso, “va promossa anche con campagne mediatiche e, da questo punto di vista, di più è meglio”.
Vaccini, Locatelli: Terza dose? Non si sa ma serve farsi trovare preparati
“A oggi non abbiamo evidenza della durata della risposta immunitaria e da qui deriva l’incertezza sull’eventuale opportunità di una terza dose. Quello che è importante è farsi trovare pronti“. Così il professor Franco Locatelli, coordinatore del Comitato Tecnico scientifico (Cts) e direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia e Terapia Cellulare e Genica del Bambino Gesù di Roma, durante l’evento digitale “Life Sciences Pharma & Biotech Summit”, organizzato dal Sole 24 Ore.
Vaccini, Scaccabarozzi (Farmindustria): Siero italiano? Prossimo anno si può andare in questa direzione
“Un vaccino italiano? Penso che il prossimo anno si possa andare in questa direzione. So che alcune aziende si stanno preparando e che i colloqui con il Mise sono andati bene. L’Italia c’è e ci sarà“. Così il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, durante l’evento digitale “Life Sciences Pharma & Biotech Summit”, organizzato dal Sole 24 Ore. “In Italia per fare le cose ci vogliono sempre tempi lunghi ma voglio dare atto a questo governo, invece, che stiamo lavorando in tempi rapidi”, ha aggiunto.