Secondo un rapporto dell’ufficio studi della CGIA, nei primi due anni del governo guidato da Giorgia Meloni, l’occupazione in Italia è cresciuta di 847mila unità, pari a un aumento del 3,6%. Un dato significativo che evidenzia un miglioramento nelle dinamiche del mercato del lavoro, con importanti riflessi sia per i lavoratori dipendenti che per gli autonomi.
I numeri dell’occupazione: donne e contratti stabili in crescita
Degli 847mila nuovi occupati, quasi la metà, il 49,6%, sono donne. Tra i 672mila nuovi lavoratori dipendenti, il dato che colpisce maggiormente è il forte incremento dei contratti a tempo indeterminato, aumentati di 937mila unità, mentre i contratti a tempo determinato sono diminuiti di 266mila.
L’incidenza dei contratti precari sul totale dell’occupazione è scesa al 14,4%, segnando una riduzione del 2% rispetto a ottobre 2022. Questo dato riflette una maggiore stabilità nel mercato del lavoro italiano, con una diminuzione della percezione di precarietà.
Disoccupati e inattivi in calo
La disoccupazione ha registrato un calo importante, con una riduzione di 496mila unità, portando il numero totale dei disoccupati a 1.473.000. Anche il numero degli inattivi, ossia coloro che non cercano attivamente lavoro, è diminuito di 198mila, attestandosi a 12.538.000.
Le dichiarazioni della premier Meloni
La premier Giorgia Meloni ha accolto con entusiasmo i dati, definendoli un segnale che l’Italia è sulla strada giusta. Sui social, Meloni ha sottolineato come questi numeri confermino un trend positivo per il mercato del lavoro italiano. Ha inoltre ribadito l’impegno del governo nel garantire ulteriori opportunità lavorative e nel promuovere la crescita economica e la stabilità.
“Non ci fermiamo: c’è ancora molto da fare. Avanti con determinazione,” ha dichiarato la premier.
Un futuro di opportunità e stabilità?
I dati dell’ufficio studi della CGIA evidenziano progressi significativi, ma aprono anche riflessioni sul lavoro ancora da svolgere per garantire una crescita sostenibile e inclusiva. La stabilità dei contratti e la diminuzione della disoccupazione sono segnali incoraggianti, ma restano molte sfide da affrontare.
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