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Nutrizione per neonati cardiopatici: il latte materno come alleato fondamentale per la sopravvivenza

Sostegno e nutrizione tempestiva per i neonati con cardiopatie congenite sono cruciali per garantire una crescita sana e ridurre i rischi legati a malnutrizione e interventi chirurgici

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Le cardiopatie congenite (CHD) sono le malformazioni più frequenti riscontrabili alla nascita, con un’incidenza di circa 8 casi ogni 1000 nati vivi. Questi difetti cardiaci si verificano a causa di uno sviluppo anomalo del cuore durante il periodo embrionale, e molti bambini nascono con condizioni che richiedono interventi urgenti nei primi mesi di vita. Quasi un neonato su quattro con CHD avrà bisogno di un intervento chirurgico o un trattamento emodinamico tempestivo per sopravvivere.

Le sfide della malnutrizione nei neonati con cardiopatia congenita

Nonostante molti neonati con cardiopatia congenita nascano con un peso normale per l’età gestazionale, una parte significativa sviluppa malnutrizione nei primi mesi di vita. Questo problema non solo compromette la crescita del bambino, ma ha anche un impatto diretto sulla sua sopravvivenza, aumentando il rischio di infezioni ospedaliere, di lunghe ospedalizzazioni e di complicazioni durante gli interventi chirurgici. La relazione tra malnutrizione e mortalità è forte, con un peso ridotto al momento dell’intervento cardiochirurgico che aumenta il rischio di esiti fatali.

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L’importanza di un’alimentazione adeguata

In occasione della Giornata Mondiale delle Cardiopatie Congenite, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) e la Società Italiana di Cardiologia Pediatrica e delle Cardiopatie Congenite (SICP) ribadiscono quanto sia cruciale garantire una nutrizione adeguata a questi neonati vulnerabili. Le difficoltà alimentari derivano da vari fattori, tra cui un fabbisogno energetico elevato, dovuto al maggiore consumo energetico del cuore, e da problematiche fisiche come l’affaticamento durante l’alimentazione o difficoltà di deglutizione.

Latte materno e latte umano donato: una risorsa fondamentale

Il latte materno è riconosciuto come l’alimento ideale per tutti i neonati, in particolare per quelli affetti da cardiopatie congenite. Esso favorisce la tolleranza alimentare, supporta la funzione gastrointestinale, contribuisce alla maturazione del sistema immunitario e supporta la formazione del microbiota intestinale, riducendo il rischio di infezioni come l’enterocolite necrotizzante. Tuttavia, la separazione tra madre e bambino e l’ambiente stressante delle terapie intensive neonatali possono ostacolare l’allattamento al seno. In questi casi, il latte umano donato rappresenta una valida alternativa, offrendo gli stessi benefici.

Supporto e educazione per le famiglie

Le difficoltà nell’allattamento e nel fornire una nutrizione adeguata sono comuni, ma è fondamentale che le famiglie e i professionisti della salute siano correttamente informati e supportati. L’inizio precoce dell’alimentazione, anche con piccole quantità di latte, è essenziale per raggiungere gli obiettivi energetici per la crescita e ridurre il rischio di malnutrizione. Questi interventi hanno un impatto positivo sulla sopravvivenza, sulla qualità della vita e sullo sviluppo a lungo termine dei bambini.

In conclusione, la nutrizione è una parte fondamentale nella gestione delle cardiopatie congenite, e il supporto nutrizionale fin dai primi giorni di vita può fare la differenza nella vita di questi bambini.

Invitiamo i lettori a condividere la loro opinione e a commentare nel form in basso.

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