
La vicenda del rapimento di una neonata dall’ospedale di Cosenza, ritrovata dalla Polizia dopo appena tre ore, ha sconvolto l’opinione pubblica. Un interrogatorio chiave ha portato a un’importante svolta nel caso: la scarcerazione di Moses Chidiebere, marito di Rosa Vespa, la donna accusata del rapimento.
Il rapimento: un piano orchestrato da mesi
Secondo le indagini, Rosa Vespa avrebbe simulato una gravidanza per nove mesi, ingannando tutti, compreso il marito. Il giorno del rapimento, la donna avrebbe prelevato la neonata dall’ospedale, presentandola al marito come il loro figlio. Questo tragico inganno si è concluso con il pronto intervento delle forze dell’ordine, che hanno ritrovato la bambina in poche ore, sana e salva.
La posizione del marito: estraneo ai fatti
Durante l’interrogatorio davanti al Gip, Moses Chidiebere ha dichiarato di essere completamente ignaro del piano della moglie. L’uomo, convinto che il neonato fosse il loro, è stato rilasciato a seguito delle verifiche delle sue dichiarazioni. La scarcerazione segna un importante passo avanti nelle indagini, ma lascia ancora molti interrogativi.
Il ruolo della giustizia e la protezione dei minori
Il caso solleva importanti riflessioni sulla sicurezza negli ospedali e sulla necessità di supporto psicologico per individui che vivono situazioni di disagio estremo. La magistratura continuerà a fare chiarezza sulle responsabilità e a garantire la tutela della neonata e della sua famiglia.
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