Natalità, la grande assente in Europa: l’allarme di Eugenia Roccella

La ministra: “Serve una vera transizione demografica, l’UE è indietro rispetto a digitale e green”

Un problema trasversale che l’Europa non affronta

Il calo della natalità non è solo una questione sociale o familiare, ma una vera emergenza economica, sanitaria e ambientale. A dirlo è Eugenia Maria Roccella, ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, intervenuta in videocollegamento alla XXVI edizione di Salute Direzione Nord. Secondo la ministra, l’Unione Europea è rimasta indietro, investendo risorse e attenzione su transizione ecologica e digitale, ma ignorando quella generazionale, altrettanto cruciale per il futuro del continente.

La crisi demografica impatta anche sull’ambiente

“La transizione demografica è un tema strategico per la tenuta dell’intero sistema Paese”, ha ribadito Roccella. Le aree interne, svuotate dai giovani e dall’invecchiamento della popolazione, rischiano di perdere anche il loro equilibrio ambientale, perché senza presidio umano viene meno la cura dei territori, la gestione del paesaggio, la conservazione dell’ambiente.

Sanità e innovazione minacciate dal crollo delle nascite

Non si tratta solo di numeri. La denatalità mette in crisi anche il sistema sanitario, sempre più sbilanciato su una popolazione anziana, e il sistema produttivo, che fatica a innovare in assenza di nuove generazioni. È quindi fondamentale – ha sottolineato la ministra – che l’Europa prenda atto di questa emergenza e strutturi politiche comuni di sostegno alla natalità.

Crescono le certificazioni di parità di genere

Un segnale positivo arriva dal fronte dell’uguaglianza di genere. “Il Pnrr prevedeva 800 imprese certificate per la parità di genere: entro la fine dell’anno saranno quasi 8.000”, ha spiegato Roccella. Un incremento significativo che dimostra come il mondo produttivo stia accogliendo la sfida dell’inclusività, un elemento fondamentale anche per favorire un ambiente lavorativo compatibile con la genitorialità.


Domande e risposte

1. Qual è il messaggio principale della ministra Roccella?
Che l’Europa non sta affrontando con la dovuta attenzione la crisi della natalità.

2. Perché la natalità è un tema trasversale?
Perché ha implicazioni su sanità, economia, ambiente e innovazione.

3. Cosa significa transizione demografica?
Un processo di rinnovamento generazionale che garantisce equilibrio tra giovani e anziani nella società.

4. Qual è il problema delle aree interne secondo la ministra?
Lo spopolamento compromette anche la conservazione ambientale.

5. L’Europa cosa sta facendo per la natalità?
Poco o nulla, secondo la ministra, a differenza di quanto fatto per digitale e green.

6. Che risultato ha ottenuto l’Italia sulla parità di genere?
Ha superato ampiamente l’obiettivo previsto dal Pnrr con quasi 8.000 imprese certificate.

7. Perché le aziende certificano la parità di genere?
Per accedere a benefici fiscali, migliorare l’immagine e attrarre talenti.

8. Cosa c’entra la natalità con l’ambiente?
Una popolazione che abbandona le campagne riduce la cura e il presidio dei territori.

9. La natalità riguarda solo l’Italia?
No, è una sfida comune a molti Paesi europei con tassi di fecondità bassi.

10. Quali soluzioni propone la ministra?
Una maggiore attenzione e impegno dell’UE per una strategia comune di rilancio demografico.

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