Elezioni decisive tra pressioni russe, accuse di brogli e attese europee
Un voto storico per la Moldavia
Con oltre il 99,5% delle schede scrutinate, il Partito Azione e Solidarietà (Pas) della presidente Maia Sandu ha ottenuto il 50,03% dei voti, staccando nettamente il Blocco Patriottico filorusso guidato dall’ex capo di Stato Igor Dodon, fermo al 24,26%.
Un risultato che conferma l’orientamento europeista del Paese, ma che evidenzia anche la fragilità di una maggioranza che potrebbe contare su circa 55 seggi su 101, in calo rispetto ai 63 del precedente Parlamento.
Pressioni e interferenze di Mosca
La campagna elettorale è stata segnata da accuse di disinformazione russa, compravendita di voti e tentativi di destabilizzazione. Secondo il governo moldavo, il Cremlino avrebbe speso centinaia di milioni di euro di denaro illecito per influenzare l’esito del voto.
In Transnistria, le autorità locali hanno denunciato presunte restrizioni al voto, mentre i procuratori moldavi hanno condotto centinaia di perquisizioni e arrestato decine di persone connesse a operazioni di corruzione elettorale.
Reazioni internazionali: l’Europa applaude
L’Unione Europea e diversi leader occidentali hanno salutato il voto come una svolta europea della Moldavia.
- Kaja Kallas, Alto rappresentante Ue, ha parlato di un “chiaro sì a un futuro europeo”.
- Emmanuel Macron ha ribadito il sostegno francese al “progetto di sovranità e libertà” moldavo.
- Antonio Costa, presidente del Consiglio Europeo, ha sottolineato che “il popolo ha scelto democrazia e riforme”.
- Donald Tusk, premier polacco, ha parlato di una “lezione per tutta l’Europa”, lodando il coraggio della nazione moldava.
Le sfide di Maia Sandu
Nonostante la vittoria, l’analista Andrei Curararu (WatchDog.md) avverte che la situazione resta delicata:
“Il Pas ha una maggioranza fragile e il Cremlino non rinuncerà facilmente. Potrebbero esserci nuove proteste o tentativi di corruzione dei parlamentari”.
Sandu dovrà ora affrontare il difficile compito di formare un governo stabile e filoeuropeo, garantendo continuità nelle riforme, contrastando le pressioni russe e rafforzando i legami con Bruxelles.
L’opposizione non si arrende
L’ex presidente Igor Dodon ha contestato i risultati, dichiarando che in realtà “l’opposizione ha vinto con il 49,54% dei voti complessivi”. Ha invitato i partiti filo-russi a unirsi per formare una nuova maggioranza parlamentare, accusando il Pas di aver “perso le elezioni”.
