Attacchi reciproci tra grattacieli, ospedali e centrali elettriche: salgono i morti, cade la diplomazia
Terrore nel cuore di Israele: grattacieli colpiti dai missili iraniani
Due grattacieli residenziali nel Gush Dan, zona densamente popolata del centro di Israele, sono stati colpiti nella notte da missili lanciati dall’Iran. Le esplosioni hanno provocato almeno cinque morti e 90 feriti, tra cui un bambino di 10 anni in condizioni gravissime. Altre vittime sono state registrate a Petah Tikva e Bnei Brak, mentre a Haifa i soccorritori cercano ancora superstiti sotto le macerie.
Le sirene d’allarme hanno suonato per ore, mentre otto squadre di emergenza lavorano senza sosta per liberare i civili intrappolati negli edifici distrutti.
La rappresaglia israeliana: obiettivi militari e ospedali in Iran
La risposta di Israele non si è fatta attendere. I jet dell’IDF hanno colpito numerosi obiettivi a Teheran, tra cui i centri di comando della Forza Quds, branca d’élite dei Pasdaran. Il portavoce delle forze israeliane ha rivendicato il controllo totale dello spazio aereo iraniano, dopo la distruzione di un terzo dei lanciatori missilistici.
Israele ha anche bombardato l’ospedale Farabi di Kermanshah, struttura coinvolta – secondo fonti militari – nel supporto logistico delle operazioni della Forza Quds. Il bilancio, secondo Teheran, è drammatico: 224 morti e oltre 1.200 feriti, di cui il 90% civili.
Missili, droni e blackout: l’altra faccia dell’offensiva iraniana
L’Iran ha risposto lanciando l’Operazione True Promise III, con droni UAV Arash e missili a lungo raggio. I bersagli includono raffinerie a Haifa, impianti militari e il quartier generale della difesa a Tel Aviv. Un missile ha colpito una centrale elettrica, provocando blackout in diverse aree.
Video diffusi online mostrano edifici in fiamme, convogli di ambulanze e famiglie in fuga. Secondo fonti iraniane, la campagna di attacchi continuerà finché Israele non sarà “ridotto all’impotenza”.
Retorica di guerra e minacce crescenti
Il ministro della Difesa israeliano Katz ha dichiarato che “gli abitanti di Teheran pagheranno il prezzo”, accusando l’Iran di aver attaccato deliberatamente i civili israeliani. Dall’altro lato, l’Ayatollah Khamenei ha promesso che “il sangue dei martiri iraniani non sarà dimenticato”, evocando una vendetta totale.
La diplomazia internazionale resta paralizzata, mentre il conflitto sembra destinato ad allargarsi, coinvolgendo sempre più infrastrutture civili e popolazioni inermi.
Domanda senza risposta
Cosa ha realmente scatenato questa escalation? È possibile una mediazione internazionale o si va verso un conflitto totale tra due potenze armate e decise a colpire nel cuore delle rispettive città?
Domande e risposte
1. Dove sono caduti i missili iraniani in Israele?
A Gush Dan, Petah Tikva, Bnei Brak, Haifa e Tel Aviv.
2. Quante persone sono morte finora?
Almeno 5 in Israele e 224 in Iran, secondo i dati ufficiali.
3. Quali obiettivi ha colpito Israele?
Centri comando della Forza Quds, ospedali e siti militari a Teheran e Kermanshah.
4. Qual è la risposta dell’Iran?
Attacchi con droni e missili su centrali elettriche, basi militari e raffinerie.
5. Sono coinvolti civili?
Sì, la maggior parte delle vittime sono civili da entrambe le parti.
6. Cosa ha detto l’IDF?
Di aver ottenuto la superiorità aerea sui cieli iraniani.
7. Cosa significa il controllo dello spazio aereo?
Capacità di Israele di lanciare attacchi senza essere intercettato.
8. Qual è il ruolo della Forza Quds?
Dirige operazioni militari all’estero e sostiene gruppi armati filo-iraniani.
9. Perché è stato colpito un ospedale?
Israele sostiene che fosse un supporto logistico per operazioni militari.
10. Si rischia una guerra totale?
La possibilità è concreta, se non interviene rapidamente la diplomazia.
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