
Un’opzione terapeutica rivoluzionaria per il Crohn
La Commissione Europea (CE) ha dato il via libera a mirikizumab, un farmaco rivoluzionario sviluppato da Lilly, destinato al trattamento della malattia di Crohn in fase attiva da moderata a grave negli adulti che non hanno risposto o non tollerano altre terapie. Questa approvazione segna una pietra miliare per i pazienti che convivono con questa debilitante malattia infiammatoria cronica intestinale (MICI), che in Italia colpisce circa 100.000 persone.
Come funziona mirikizumab?
Il trattamento agisce selettivamente sulla subunità p19 dell’interleuchina-23 (IL-23), un mediatore chiave dell’infiammazione intestinale. Bloccando questa proteina, mirikizumab aiuta a ridurre l’infiammazione e a controllare i sintomi più invalidanti della malattia, tra cui diarrea cronica, dolore addominale e urgenza intestinale. Il farmaco era già stato approvato nel 2024 per il trattamento della colite ulcerosa, un altro disturbo intestinale cronico.
Prove scientifiche e risultati clinici
L’approvazione della CE è basata sui risultati dello studio clinico di fase 3 VIVID-1, che ha dimostrato l’efficacia del farmaco rispetto al placebo. I dati parlano chiaro:
- 54,1% dei pazienti trattati con mirikizumab ha raggiunto la remissione clinica contro il 19,6% del gruppo placebo;
- 48,4% ha mostrato una risposta endoscopica significativa, contro il 9% dei pazienti con placebo.
Inoltre, i dati preliminari dello studio VIVID-2 indicano che oltre l’80% dei pazienti che hanno ottenuto una risposta endoscopica dopo un anno ha mantenuto il miglioramento nel secondo anno di trattamento.
Il parere degli esperti
Il Prof. Alessandro Armuzzi, gastroenterologo dell’Istituto Clinico Humanitas, ha sottolineato come mirikizumabpossa rappresentare una vera svolta per i pazienti con malattia di Crohn: “Se non adeguatamente controllata, la patologia può portare a gravi complicazioni che richiedono ospedalizzazione e interventi chirurgici. Un farmaco mirato come mirikizumab offre un’opzione terapeutica con un ottimo profilo di sicurezza ed efficacia”.
Dello stesso avviso il Prof. Silvio Danese, esperto di gastroenterologia presso l’Ospedale San Raffaele, che evidenzia come ancora molti pazienti non raggiungano la remissione completa con le terapie attuali: “Mirikizumab è un’arma in più nella gestione della malattia, permettendo a più pazienti di controllare i sintomi e migliorare la qualità della vita”.
Un passo avanti nella cura delle MICI
L’approvazione di mirikizumab è un passo significativo nell’impegno di Lilly per migliorare la qualità della vita delle persone affette da malattie infiammatorie croniche intestinali. La speranza è che questa nuova opzione terapeutica permetta ai pazienti di vivere con meno dolore, più libertà e una maggiore stabilità clinica.
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