Mercato dei veicoli commerciali in crisi: il 2025 inizia con un tonfo del 16%

Un inizio d’anno in forte calo per il mercato dei veicoli commerciali

Il 2025 non parte sotto i migliori auspici per il mercato italiano dei veicoli commerciali, che registra il sesto calo consecutivo. A gennaio, le immatricolazioni si sono fermate a 15.040 unità, con una perdita di circa 2.900 mezzirispetto allo stesso mese del 2024, pari a una flessione del 16,1%.

I numeri preoccupano un settore già in difficoltà, aggravato dall’attesa di incentivi e da una transizione ecologica ancora incerta.

La mobilità elettrica fatica a decollare

Nonostante l’attenzione crescente sulla mobilità sostenibile, i veicoli commerciali elettrici puri faticano a imporsi sul mercato. La loro quota a gennaio è rimasta stabile al 2,7%, in lieve crescita rispetto all’1,9% dello stesso periodo del 2024. Il settore attende misure concrete per incentivare la transizione verso mezzi a zero emissioni, un obiettivo ancora lontano senza investimenti adeguati.

L’attesa per il piano d’azione della Commissione Europea

Grande attenzione è rivolta alla presentazione del piano d’azione europeo prevista per il 5 marzo. Il programma, promosso dalla Commissione Europea, punta a garantire la competitività dell’industria automobilistica europea a livello globale. Tuttavia, secondo Michele Crisci, Presidente di UNRAE, le misure devono essere introdotte rapidamente per scongiurare il rischio di un blocco della domanda e per fornire certezze sugli obblighi legati alle emissioni di CO2.

Il peso del fisco italiano e la necessità di investimenti

Un altro nodo cruciale è la pressione fiscale. Secondo Crisci, il sistema italiano è penalizzante rispetto agli altri Paesi europei e necessita di una revisione per agevolare la transizione ecologica e il rinnovo del parco circolante.

Inoltre, UNRAE sottolinea la necessità di un credito d’imposta al 50% per incentivare la creazione di infrastrutture di ricarica fast (oltre 70 kW), fondamentali per lo sviluppo della mobilità elettrica. Questo intervento, se attuato nel triennio 2025-2027, potrebbe favorire una crescita più decisa dei veicoli a zero emissioni.

Flessione generalizzata in tutti i canali di vendita

I dati di gennaio evidenziano una contrazione diffusa in tutti i segmenti:

  • Privati: leggera flessione in volume, ma con una crescita della quota al 17,3% (+2,1 p.p.).
  • Autoimmatricolazioni: calo al 7,0% (-0,3 p.p.).
  • Noleggio a lungo termine: forte riduzione, con una perdita di 5,6 punti e una quota che scende al 29,8%.
  • Noleggio a breve termine: dimezzamento delle immatricolazioni e calo al 3,7%.
  • Enti e società: nonostante una lieve flessione, guadagnano 5,9 punti di share, arrivando al 42,2%.

Le motorizzazioni: il diesel ancora dominante

Sul fronte delle alimentazioni, il diesel continua a dominare con una quota dell’84,6%, in crescita di 2,3 punti. Il benzina si mantiene stabile al 4,0%, mentre il GPL cala al 2,1%.

Per quanto riguarda i veicoli elettrificati:

  • BEV (100% elettrici): passano dall’1,9% del 2024 al 2,7%.
  • Ibridi: subiscono una contrazione, scendendo al 6,3% (-2,3 p.p.).
  • Plug-in: quota minima dello 0,2%.

Infine, la CO2 media ponderata registra un miglioramento, scendendo a 191,2 g/Km, con una riduzione dell’1,9%rispetto ai 194,9 g/Km di gennaio 2024.


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