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Mercati globali: europa tra sfide e opportunità mentre gli stati uniti avanzano

Analisi di Paul Doyle, responsabile azionario large cap Europa di Columbia Threadneedle Investments

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Un quadro contrastante per i mercati globali

L’Europa affronta sfide macroeconomiche significative: una competitività in calo, un’inflazione sotto controllo ma preoccupazioni per una possibile recessione. Al contempo, negli Stati Uniti si registrano segnali positivi, sebbene permangano debolezze strutturali. La selezione dei titoli diventa cruciale per navigare in un contesto complesso, scovando le aziende resilienti.

Stati Uniti: tra consumi e occupazione in bilico

Gli Stati Uniti mostrano una crescita degli utili promettente, con un’aspettativa del 14% per l’S&P 500. Tuttavia, alcuni segnali indicano fragilità:

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  • Occupazione in rallentamento: il tasso di crescita della forza lavoro è sceso allo 0,4%. La disoccupazione sta aumentando, con un numero crescente di persone senza lavoro dopo licenziamenti.
  • Consumi sotto pressione: gli eccessi di risparmio della pandemia sono esauriti, mentre i tassi di morosità tornano ai livelli del 2010.
  • Mercato immobiliare in difficoltà: i prezzi delle case restano elevati, ma le richieste di mutui sono ai minimi storici.

La Fed potrebbe essere costretta a tagliare ulteriormente i tassi per sostenere un’economia che, altrimenti, rischia di rallentare ulteriormente.

Cina: un gigante in cerca di slancio

Nonostante l’iniezione di stimoli fiscali e monetari, l’economia cinese fatica a riprendere quota. Le misure attuate finora non sono sufficienti a sostenere una crescita robusta.

  • Basso impatto degli stimoli: la spinta creditizia è scesa al 3% del PIL, lontana dai picchi del passato.
  • Tasso di risparmio elevato: per riavviare l’economia, la Cina deve incentivare i consumi interni, riducendo il tasso di risparmio, il più alto al mondo.

Una crescita sostenibile richiederà cambiamenti strutturali significativi, difficili da attuare in tempi brevi.

Europa: alla ricerca di competitività

Con un tasso di risparmio del 15%, l’Europa dispone di margini per sostenere i consumi. Tuttavia, il calo delle offerte di lavoro e il rallentamento del settore manifatturiero destano preoccupazioni:

  • PMI in contrazione: l’indice composito è sceso a 48,9, segnalando una fase di debolezza economica.
  • Sfide industriali: il modello tedesco basato sulla produzione a basso costo e sull’export verso la Cina non è più sostenibile.
  • Politica monetaria BCE: sebbene siano previsti tagli dei tassi, potrebbero non bastare a evitare una recessione.

L’Europa deve affrontare problemi strutturali, come l’assenza di un’unione bancaria completa e la necessità di una politica industriale integrata.

Prospettive per gli investitori

Gli Stati Uniti rimangono un mercato costoso, ma con potenziale di crescita. L’Europa, invece, offre opportunità legate a una selezione attiva dei titoli, indispensabile per individuare aziende con modelli di business globali e vantaggi competitivi.

Paul Doyle sottolinea l’importanza di una gestione attenta: “In un contesto così complesso, evitare le trappole e trovare gemme nascoste è fondamentale per generare rendimenti solidi.”

Cosa ne pensi delle analisi di mercato di Paul Doyle? Lascia un commento nel form in basso e condividi la tua opinione!

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