Finalmente con l’insediamento del nuovo Governo è pervenuta una risposta concreta ed efficace per tutelare e valorizzare il mare, le sue risorse biologiche e le sue filiere economiche con lo sguardo rivolto a pesca, energie rinnovabili marine offshore, blue economy, habitat marini, pianificazione dello spazio marittimo, intrusione salina, sviluppo sostenibile delle aree marino-costiere, politica marittima integrata, biodiversità ecc.
Da trent’anni Mareamico con tenacia e passione portava avanti questa battaglia in nome del mare tanto da lanciare in occasione della XXXI Rassegna del Mare, andata in scena a Gallipoli dal 6 al 9 ottobre, una petizione popolare, facendo leva soprattutto sul coinvolgimento di tanti comuni e borghi costieri. E le adesioni da parte di sindaci, enti, istituzioni, cooperative di pesca e altre associazioni che hanno voluto far sentire la loro voce nelle sedi governative non si sono fatte attendere, con la consapevolezza che non si può far fronte a una reale transizione ecologica senza restituire centralità al Mare e alle sue opportunità di sviluppo.
In attesa di conoscere le attribuzioni di competenze del neo dicastero, che potrebbero annoverare oltre alla navigazione anche i porti, gli scali marittimi e le Autorità di Sistema, Mareamico accoglie con favore la decisione assunta dal Governo, a guida Giorgia Meloni, con l’auspicio che la struttura ministeriale sia in grado di recuperare, rinnovandole in chiave moderna le esperienze del Ministero della Marina Mercantile.
Un grande passo è stato compiuto nella direzione sollecitata da Mareamico, che, mettendo a disposizione il patrimonio di dati, conoscenza ed esperienza tecnica oltre alle metodologie appropriate del suo comitato scientifico di livello internazionale, da sempre combatte in prima linea per sostenere la sfida del grande cambiamento e per implementare l’economia blu che trascina a quasi 56 miliardi di euro il valore aggiunto, generato nel circuito delle imprese del settore.
Secondo il Presidente di MAREAMICO, on. Roberto Tortoli, già sottosegretario all’Ambiente : “si tratta di una grande vittoria che con un pizzico di orgoglio rivendichiamo se non altro per averci creduto in tempi non sospetti, andando oltre la diffidenza di chi non vuole o ha paura di cambiare o peggio ancora non si rende conto del tesoro d’inestimabile valore che possiede da considerare a pieno titolo patrimonio dell’umanità. Nonostante un prevedibile ritardo nella fase di avviamento con lo snellimento dell’apparato burocratico e con il vantaggio di rivolgersi a un unico interlocutore i benefici e le ricadute positive non tarderanno ad arrivare. Non reclamiamo nessuna medaglia da appuntare al petto poiché abbiamo soltanto fatto il nostro dovere di vigili sentinelle, adoperandoci per segnalare i limiti del nostro sistema che aveva relegato in un ruolo marginale il mare, per fare rete, , per diffondere l’educazione ambientale rivolta a uno sviluppo sostenibile e per sensibilizzare un’opinione pubblica attiva in grado di porre in essere quotidianamente azioni a protezione e tutela di un prezioso scrigno di biodiversità. Non c’era più tempo da perdere – chiosa Tortoli – per riqualificare un Paese di mare, perché l’Italia è il mare. E il mare, sin dall’antichità crocevia di popoli e di scambi commerciali, è storia. Soprattutto, è vita e volano dello sviluppo economico e sociale, un augurio particolare al Ministro Nello Musumeci che dovrà avviare il percorso che porterà alla centralità del Mare per lo sviluppo della Penisola Italia”.